Possibili applicazioni della piramide di Freytag al marketing online

Cos’è la piramide di Freytag

Chi l’avrebbe mai detto?

Per diversi anni si era detto peste e corna della rete e di tutta la nuova tecnologia che stava sotterrando le basi della scrittura, e invece si scopre che le buone e classiche prassi narrative sono estremamente utili per il marketing e vengono ampiamente utilizzate da molte aziende.

Ed ecco così che ad esempio sembra funzionare molto bene quella struttura conosciuta come triangolo o piramide di Freytag, una tecnica ancora oggi presa come punto di riferimento e che il drammaturgo, romanziere e politico tedesco Gustav Freytag, vissuto XIX secolo, a suo tempo analizzò partendo alle opere classiche del teatro greco fino ad arrivare al teatro di Shakespeare.

Piramide di Freytag

Freytag ha infatti sintetizzato e analizzato le parti del dramma in cinque archi narrativi:

  • Esposizione o introduzione: è la prima parte della storia che introduce tutti gli aspetti utili al lettore per addentrarsi nella narrazione. L’esposizione può avvalersi di dialoghi, flashback, il pensiero dei personaggi ed anche della descrizione dei retroscena raccontati dal narratore;
  • Rising Action: qui gli eventi continuano a crescere fino ad arrivare al punto di maggior interesse della storia. È una parte molto importante dei cinque archi drammatici, perché da qui si arriva al culmine che porterà poi alla risoluzione;
  • Climax: il punto culminante, di svolta, il cui destino del protagonista cambia;
  • Falling Action: l’azione discendente, quando il conflitto tra protagonista e antagonista si va via via risolvendo;
  • Risoluzione: il conflitto viene risolto e ci si avvia al denouement, ovvero la storia “si scioglie”. Nella commedia, che termina con un lieto fine, viene chiamato epilogo, mentre in una tragedia è il momento in cui il protagonista subisce un destino peggiore di quello che aveva all’inizio della storia.

Quando lo storytelling segue l’arco drammatico di Freytag

Si dice che ogni buona storia debba iniziare con una buona struttura, e difatti, oltre ad essere stata presa come riferimento da molti scrittori, la piramide di Freytag, descritta anche come “arco drammatico”, ha trovato impiego anche come strategia di marketing da molte aziende.

Una struttura infatti che sembra poter influire molto efficacemente se utilizzata per far storytelling, il quale, integrato al marketing, può dare ottimi risultati in rete.
Lo storytelling infatti – ovvero l’arte di raccontare storie come strategia di comunicazione – è uno strumento di scrittura che sembra funzionare molto bene, soprattutto nelle campagne di social media, grazie alla sua capacità di coinvolgere e di saper attirare l’attenzione del lettore.

È molto interessante verificare come questa struttura permetta di creare una reazione emotiva in chi legge. Una strategia utile infatti nella scrittura di post e ogni altro tipo di content writing, in quanto riesce a tenere l’attenzione degli utenti, che generalmente tendono a leggere in modo superficiale e veloce i contenuti, focalizzandosi soprattutto solo sulle parole chiave, i titoli e gli elenchi.

Il video promozionale di Dropbox: un esempio di marketing che segue la piramide di Freytag

È ormai assodato che seguire una buona struttura narrativa sia di grande aiuto per il business che corre sulla rete.
Vi sono infatti diversi esempi di aziende che hanno utilizzato con successo l’arco drammatico descritto da Freytag e che ha consentito loro di far appassionare il lettore anche a contenuti più lunghi e complessi.

La piramide di Freytag rappresenta infatti uno strumento molto adatto a rendere persuasive le campagne di marketing.
Un chiaro esempio è dato da Dropbox, oggi uno dei più grandi servizi cloud utilizzati in tutto il mondo, che nel 2009 ha lanciato la sua campagna pubblicitaria con un video realizzato seguendo i passaggi indicati da Freytag.

Nell’esposizione viene introdotto il concetto del servizio reso da Dropbox, quindi l’azione inizia a crescere con la presentazione del personaggio della storia, tal Josh, che sta per imbarcarsi per l’Africa.
Josh vuole tener memoria del suo viaggio ma si rende conto della confusione che gli crea avere tutti i suoi materiali sparsi in vari dispositivi.

Il climax arriva quando Josh capisce che, utilizzando Dropbox, il suo problema può essere risolto.
L’azione discendente è rappresentata dalla praticità con cui il protagonista può accedere a tutti i suoi file da qualsiasi dispositivo, senza correre il rischio di perderli o di non poterne più usufruire.
La risoluzione è un lieto fine: Josh conclude felicemente il suo viaggio e può condividere con estrema praticità con i suoi cari la sua cartella Dropbox.

Un video strutturato esattamente secondo le fasi analizzate da Freytag, piuttosto complesso ma che, visto il successo ottenuto poi dal servizio, è riuscito egregiamente nel suo intento.

Alessandra Buschi