Come fare SEO siloing

Un ampio dibattito, che ha avuto luogo soprattutto negli Stati Uniti, si è concentrato su quanto la struttura a silos debba essere rigida o quanto, viceversa, aperta. Le posizioni più radicali secondo cui i singoli silo non devono comunicare tra loro sono, a nostro avviso, eccessive, non funzionali e non efficaci. Secondo i “siloisti radicali”, se così possiamo chiamarli, ogni contenuto che fa parte di un silo deve linkare altri contenuti del medesimo silo, specie quelli gerarchicamente più rilevanti, ma non contenuti di altri silos.

Web Crew utilizza perciò una struttura a silo “aperta” in cui contenuti di un silo possono essere linkati, quando è utile per gli utenti, anche da altri silo. Per fare un esempio, questa pagina è gerarchicamente ordinata sotto a SEO, che a sua volta è sotto a Growth marketing. I contenuti del silo Growth di Web Crew linkano spesso e volentieri gli altri silos, ad esempio il silo Content marketing, con cui la crescita sul web è strettamente collegata.

Per strutturare un sito in questo modo, naturalmente, occorrono competenze tecniche specifiche. Non solo tecniche, comunque. E’ infatti chiaro che l’organizzazione dei contenuti a silo richiede una comprensione profonda degli argomenti trattati dai siti e del modo di recepirli da parte di Google. Capacità queste che stanno a monte di qualsiasi intervento e che sono la vera esperienza SEO che solo un professionista può garantirti. L’algoritmo di Google ha un suo modo di considerare la semantica che non coincide sempre con la generale capacità umana di comprensione del testo.

Per fare SEO siloing, insomma, bisogna saper organizzare i contenuti tenendo conto sia della loro reale possibile categorizzazione in termini “scientifici”, sia dei possibili shift di comprensione del motore di ricerca. La scientificità della categorizzazione, naturalmente, non dipende dagli argomenti trattati dal sito su cui si vuole fare SEO siloing. Qualsiasi argomento, anche il più futile e insulso, può essere organizzato correttamente o non correttamente.

I vantaggi della SEO siloing

I vantaggi della SEO siloing sono, in primo luogo, i vantaggi della SEO in generale. Migliorare il posizionamento sui motori di ricerca aumenta il traffico web per chiavi specifiche e, di conseguenza, le conversioni. Ma la SEO ha – da sempre – anche effetti benefici sulle altre possibili forme di marketing. L’advertising, in primo luogo, ma anche il SMM e l’influencer marketing. Un sito ottimizzato è, inoltre, un sito facilmente navigabile dagli utenti.

Se per un verso la SEO è quindi un’attività promozionale propulsiva e altamente competitiva, dall’altro la SEO come ottimizzazione ha effetti benefici su tutto il web marketing. In questo senso, non fare SEO oggi è davvero una non-opzione. Siti non ottimizzati sono semplicemente siti fatti male e andrebbero considerati siti difettosi, un po’ come una macchina con i finestrini rotti.

Ma la SEO siloing, in quanto specifica attività di organizzazione dei contenuti, ha anche dei vantaggi peculiari. Categorizzare i contenuti del tuo sito ti permetterà di ottimizzare sia i contenuti già postati che quelli che pubblicherai che, detto in altri termini, significa valorizzare gli investimenti.

Chiarire l’architettura di un sito significa di fatto chiarire l’architettura di un business. Fa, cioè, diminuire la confusione. Di tutti. Anche degli utenti e dei partner commerciali.
La SEO siloing tende poi ad accorpare contenuti, è, cioè, una attività economica in senso lato: diminuisce lo spreco di risorse.

SEO siloing è poi, di fatto, SEO semantica fatta con i contenuti. Arricchire, migliorare, ottimizzare i contenuti significa migliorare il proprio business, migliorando il web. E’ un’attività win win, insomma. Perché non sfruttarla?