Cosa significa startup?

Startup‘ è il termine inglese che utilizziamo quotidianamente, anche in Italia, per indicare un particolare tipo di aziende. Lo sviluppo di queste aziende ha una grande importanza per il marketing online.
In un articolo precedente ripercorrevo la storia delle startup con riferimento al contesto americano che ne è la patria indiscussa. A livello lessicale il termine è, naturalmente, preso in prestito dall’inglese.

Il verbo inglese to start-up significa letteralmente partire, iniziare, avviare, mettersi in moto.

La prima occorrenza contemporanea del termine con riferimento a delle realtà aziendali è in un articolo di Forbes del 1976:

The … unfashionable business of investing in startups in the electronic data processing field.

Un articolo di Business Week dell’anno successivo recitava:

An incubator for startup companies, especially in the fast-growth, high-technology fields.

E’ interessante notare come questo secondo articolo leghi il termine startup alla crescita (growth). La correlazione è in seguito divenuta comune ed è presente anche nella descrizione che la SBA (Small Business Administration), l’agenzia del governo degli Stati Uniti che sostiene imprenditori e piccoli business, fa della startup:

business that is typically technology oriented and has high growth potential

Come si scrive? Startup o start-up?

Nel web, anche in quello americano, troverete sia la forma ‘startup‘ che ‘start-up‘ ed anche altre varianti, scorrette, come StartUp o start up.
Le due forme sono spesso considerate intercambiabili (nella normativa italiana viene usato ‘start-up’). ‘To start-up‘ è comunque verbo mentre ‘startup‘, termine ormai diffuso, non può indicare altro se non il sostantivo che indica il tipo di azienda. Il plurale inglese è naturalmente startups.

In questo blog, come in gran parte del web, utilizziamo startup, lasciandolo invariato al plurale in quanto forestierismo simile a bar, quiz, film…

Cos’è una startup?

La definizione di startup presente nell’Oxford dictionary è molto chiara e si accorda perfettamente con il significato etimologico del termine: ‘A newly established business‘, un business di nuova costituzione.
In effetti il termine startup è frequentemente associato alla fase iniziale di un nuovo business, specialmente in ambito tecnologico. La startup viene poi spesse volte considerata una azienda piccola, in contrapposizione alle grandi aziende. Tuttavia attorno al concetto di startup molti marketers americani si sono interrogati alla ricerca di qualche elemento che possa caratterizzare le startup in modo più stringente e che possa essere utile a spiegarne il successo esponenziale che talvolta le caratterizza.

startup

Il programmatore, investitore e scrittore, Paul Graham è uno dei più autorevoli critici della correlazione tra startup e novità, fase iniziale del business. Graham è noto per aver realizzato Viaweb, un servizio in seguito acquistato da Yahoo! che si è evoluto nella celebre Yahoo! Directory, ma soprattutto per aver contribuito a fondare Y Combinator il più importante incubatore per startup al mondo. Per Y Combinator sono passate nel corso degli anni tantissime startup tra cui alcune di grande successo, come Dropbox, Airbnb e Reddit.
Per Paul Graham, una startup non è semplicemente un nuovo business.

A startup is a company designed to grow fast. Being newly founded does not in itself make a company a startup. Nor is it necessary for a startup to work on technology, or take venture funding, or have some sort of “exit.” The only essential thing is growth. Everything else we associate with startups follows from growth.

Graham startup

Una startup è quindi, secondo Graham, una azienda pensata per crescere rapidamente. L’unica cosa veramente fondamentale in una startup è la crescita.
Indipendentemente dalla data di fondazione, dall’ambito di applicazione e dal fatturato, aziende come Google, Dropbox e Airbnb sono intrinsecamente diverse rispetto ai barbieri, ai fruttivendoli e agli avvocati.

Graham ci aiuta a capire dove sia il cuore di questa differenza. Una compagnia che riesce ad avere rapidi tassi di crescita ha due caratteristiche:
1 – Fornisce un prodotto che serve a molte persone
2 – Può raggiungere e servire tutte le persone a cui interessa il prodotto

La stragrande maggioranza delle attività esistenti non soddisfano entrambi questi punti, alcune per costituzione intrinseca. Un barbiere, un avvocato o una web agency che vende servizi sul web, non possono raggiungere e servire tutte le persone a cui interessa il prodotto o il servizio che vendono. Airbnb e Dropbox invece possono farlo.

Se è vero che una startup ha delle potenzialità di crescita economica incredibilmente superiori rispetto a gran parte delle altre aziende, è anche vero che la startup non gode di quella ‘protezione’ che la nicchia in cui sono inseriti barbieri, avvocati e web agency fornisce. Il barbiere che ho qui sotto casa, alla Garbatella di Roma, non entrerà mai in competizione con un nuovo straordinario barbiere irlandese.

Facciamo un altro esempio. Nel caso delle web agency, la situazione è sicuramente differente. Una web agency di Roma può naturalmente entrare in competizione con le altre web agency italiane e, in realtà, con le web agency di tutto il mondo. Tuttavia per il mercato romano una web agency di Roma ha comunque un vantaggio competitivo rispetto ad una di Milano. Conosce presumibilmente meglio la realtà cittadina e soprattutto può incontrare in modo molto più rapido i propri committenti. Ma soprattutto anche una web agency è “protetta” dalla propria nicchia nel senso che avendo un mercato più ristretto, in quanto non può servire tutti i clienti che hanno bisogno dei servizi che offre, ha anche la possibilità/necessità di instaurare rapporti di conoscenza diretta con i propri clienti fatto che permette di intuire e comprendere in modo più semplice perché un nuovo cliente è arrivato o perché invece è stato perduto.

La startup da questo punto di vista è molto più esposta. Dovendo servire necessariamente un gran numero di persone è obbligata a studiare elaborati sistemi di analisi per capire cosa ha attirato un nuovo cliente e, soprattutto, cosa ha fatto sì che essa perdesse un cliente. Per una startup il churn rate è una metrica fondamentale di cui non sempre è semplice nemmeno la misurazione, figurarsi la comprensione.

‘Essere di nicchia’ non è qualcosa di sbagliato, è qualcosa di diverso.

at the moment when successful startups get started, much of the innovation is unconscious. ”

Graham innovation

Le startup sono quindi spesso più esposte rispetto alle altre aziende, motivo che spiega, sempre secondo Graham, perché pochi imprenditori avviino aziende con delle possibilità di crescita elevate. Nel contesto italiano la situazione è naturalmente differente. Il fatto che esistano poche startup di successo made in Italy è probabilmente spiegabile più con la carenza dell’ecosistema di supporto alle startup che con una libera scelta degli imprenditori.

Steve Blank è un imprenditore della Silicon Valley noto per aver lanciato il movimento Lean Startup.
La sua più nota definizione di startup è sicuramente in linea con quella fornita da Graham.

A startup is an organization formed to search for a repeatable and scalable business model.

Blank Startup

Startup sono quindi delle aziende nate per trovare un modello di business ripetibile e scalabile. Solo un tale modello di business può permettere di ingenerare alti tassi di crescita.

La scalabilità è uno dei concetti cardine per le startup. Una azienda che ‘scala bene’ è una azienda in grado di mantenere la propria operatività all’aumentare delle richieste senza incontrare particolari ‘colli di bottiglia’ o comunque avendo la capacità di superarli con relativa semplicità. La scalabilità dipende quindi dal modello di business e dal tipo di prodotti/servizi venduti.

Dropbox è un servizio altamente scalabile, l’aumento degli utenti può procedere senza incontrare particolari colli di bottiglia, un barbiere no.
Una startup deve essere quindi in grado di ‘reggere’ elevati tassi di crescita.

Eric Ries, che assieme a Blank è il principale teorico delle Lean Startup, definisce invece così le startup:

A startup is a human institution designed to deliver a new product or service under conditions of extreme uncertainty.

Ries Startup

E’ quindi importante sottolineare che la startup non è né una piccola azienda né una nuova azienda, per quanto sia l’origine del termine che l’uso quotidiano facciano spesso riferimento a dei business di piccole dimensioni da poco avviati.

Il cuore di una startup è un’idea di business ripetibile e scalabile, fortemente orientata alla crescita.

Per approfondire l’attuale definizione dell’idea di startup non puoi perdere il mio articolo sul Lean Startup Movement, che ne ha innovato e caratterizzato i tratti di base.

Guida al Growth Hacking

  1. Storia delle startup negli USA
  2. Cosa significa startup?
  3. Lean Startup Movement: come gestire una startup
  4. I 5 principi delle Lean Startup
  5. Le fasi di vita di una startup
  6. L’Italia e le startup: diffusione e normativa
  7. Le ‘lettere rubate’ del web marketing: le premesse del marketing della crescita
  8. La legge dei click-through di merda
  9. Web marketing per startup: la storia del growth hacking
  10. Che cos’è l’hacking della crescita?
  11. Gli strumenti del Growth Hacker
  12. La metrica fondamentale del growth hacking: il tasso di crescita
  13. Marketing della crescita: tattiche, strategie e teorie
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