Le fasi di vita di una startup

Ogni azienda ha la sua storia, e questo vale anche per le startup. Senza affidarsi eccessivamente a rigide classificazioni, può tuttavia essere utile tracciare delle linee tendenziali di sviluppo di una startup, dalle fase iniziali alla sua cessazione.

Fondare una startup: l’incubazione

Sono tante le ragioni che possono spingere alla creazione di una startup. L’inizio è sicuramente una delle fasi più emozionanti, ma anche complesse e piene di insidie. Una startup tende comunque ad evolversi rispetto alla prima fase d’incubazione, che può comunque durare anche molti anni. Come già scritto, una startup è tale se riesce ad attuare un modello di crescita scalabile e a perseguirlo nel tempo. Se riesce a fare ciò, un nuovo business diventa di fatto una startup.

E’ difficile scandagliare la decisione di aprire una startup proprio perchè può maturare per motivazioni molto diverse. Può essere però interessante sottolineare, anche come augurio a tutti i neo fondatori di startup, che spesso le startup di successo cominciano con una domanda che i fondatori si fanno e che gli altri semplicemente non si pongono. Si tratta fondamentalmente di intuizioni. Wozniak voleva un proprio computer, esigenza sicuramente avvertita da pochi nel 1975. Brin e Page volevano trovare un modo diverso di indicizzare i siti.
In entrambi i casi, e spesso è così, i fondatori di startup di successo hanno anche la capacità tecnica di rispondere ai quesiti che si pongono.

fasi di vita di una startup

Essere una startup: la fase iniziale

E’ la fase di cui ho scritto nel capitolo dedicato alle Lean Startup. E’ il momento cruciale in cui un business è effettivamente una startup ma nella sua fase incipiente. Come già scritto, molte startup non decollano mai, semplicemente falliscono, chiudono. Altre invece ce la fanno.

Questa fase è tendenzialmente caratterizzata da una scarsità di clientela. Questo aspetto, che è naturalmente facile vivere con una certa insoddisfazione, ha anche un grande vantaggio: ci si può concentrare su sviluppo e analisi del prodotto. E naturalmente si possono conoscere i primi clienti in modo molto approfondito, anche con un contatto diretto, cosa che le grandi aziende non possono fare.

Se le cose vanno bene, la startup inizia a funzionare e vive la fase di crescita tipica di questi business.

Essere una startup: transitional business

Transitional business‘ è una efficace locuzione anglofona che identifica la fase in cui una startup (in realtà una qualsiasi azienda) ha avuto un certo successo ma pur essendo in una fase di crescita non può essere considerata a tutti gli effetti una grande azienda. Fondamentalmente perchè la sua struttura è ancora snella e agile ed incentrata più sulla crescita che sulla gestione del proprio mercato. A livello amministrativo la startup in questa fase non assomiglia perciò ad una grande azienda con un articolato consiglio d’amministrazione.

Anche questa fase ha una durata variabile ed anch’essa tende comunque ad esaurirsi. Le startup ad un certo punto cessano di essere startup. E’ quello che accade praticamente sempre, anche se a livello teorico nessuna startup è destinata necessariamente a cambiare forma.

Come finisce una startup?

La fase di transazione può evolversi in una maggiore organizzazione del board ed in un approccio che diviene meno orientato alla crescita e più alla gestione. Se la startup ha avuto successo ed è effettivamente cresciuta economicamente si può trasformare in una grande azienda, che è una delle cose che auguriamo ai nostri lettori.

Se la starup non è fallita, e tuttavia il progetto non si è rivelato completamente vincente, ossia non si è generata la crescita esponenziale a cui una startup mira, l’azienda diviene di fatto una PMI.
La startup però può terminare tipicamente anche in altri due modi, in ciascuna delle tre fasi di vita descritte in precendenza: 1 – viene acquistata, 2 – fallisce.

I casi di vendita sono numerosissimi tanto che è indubbio che molte startup nascano proprio con l’obiettivo di essere acquistate da grandi aziende. In questo caso entrano in gioco capacità del tutto diverse dei fondatori che si trovano impegnati in una tradizionale trattativa di vendita.
I casi sono naturalmente molti, c’è chi è riuscito a vendere startup che si sono rivelate fallimentari a prezzi altissimi e chi ha venduto dei gioielli a prezzo di saldo.

Guida al Growth Hacking

  1. Storia delle startup negli USA
  2. Cosa significa startup?
  3. Lean Startup Movement: come gestire una startup
  4. I 5 principi delle Lean Startup
  5. Le fasi di vita di una startup
  6. L’Italia e le startup: diffusione e normativa
  7. Le ‘lettere rubate’ del web marketing: le premesse del marketing della crescita
  8. La legge dei click-through di merda
  9. Web marketing per startup: la storia del growth hacking
  10. Che cos’è l’hacking della crescita?
  11. Gli strumenti del Growth Hacker
  12. La metrica fondamentale del growth hacking: il tasso di crescita
  13. Marketing della crescita: tattiche, strategie e teorie
  14. Il nucleo del Growth Marketing. Il coefficiente virale