Alcuni esempi di ottimo content marketing

Come in ogni ambito, la qualità si riconosce e fa la differenza.
Ora, senza entrare troppo nei particolari e senza l’intenzione di lamentarsi a tutti i costi, credo sia abbastanza chiaro, soprattutto per chi in un certo ambito ci “bazzica” e magari ne ha fatto anche il proprio mestiere, cosa si intenda quando si parla di buoni contenuti.

Qualità che ovviamente non può essere sottoposta a una misurazione, ma che è il frutto di un insieme di fattori di varia natura (tecnici, ma anche di interesse, di pertinenza, di autorevolezza, di competenza, di efficacia…), che danno infine a un contenuto quel valore aggiunto che ne fa qualcosa di migliore di altri.

La rete è diventata ormai un grande calderone di contenuti, che rappresentano l’impalcatura su cui si regge, appunto, il content marketing e che rappresenta per molte realtà imprenditoriali la modalità più utile per comunicare e quindi promuoversi.

content marketing

Una strategia, che, come si diceva, non può esimersi dal considerare che non basta avere una tastiera sottomano o un’idea interessante per produrre un effetto soddisfacente. La differenza risiede, appunto, nella qualità dei contenuti.

Esempi di ottimi contenuti in rete? Quelli che, attraverso piattaforme diverse (siti aziendali, ma anche pagine Facebook, profili Instagram, Youtube…), talvolta anche inusuali per la tipologia di elemento da promuovere, raggiungono l’utenza e centrano i propri obiettivi proprio per l’interesse che riescono a suscitare, vuoi perché risultano utili per chi vi accede, vuoi perché colpiscono, diventando a volte addirittura virali.

Un sito che rende bene l’idea di buoni contenuti è senza dubbio il profilo Instagram della Nasa: basta guardarlo per capire che “spacca”. Certo, la NASA ha un patrimonio di immagini che poche realtà a livello internazionale possono vantare. Su Instagram, parte sicuramente avvantaggiata. In ogni caso riesce a valorizzare queste immagini con descrizioni chiare e interessanti che aiutano gli utenti a farsi un’idea delle meraviglie del cosmo.

nasa instagram

Altri ottimi contenuti, quelli scelti da CMO, sito dedicato ai chief marketing officer, esempio di progetto editoriale di un’azienda privata (Adobe, l’azienda di Photoshop, Dreamweaver, ecc.), che si rivolge a un target specifico ma che non ha nulla di autopromozionale e anzi si propone come progetto informativo autonomo; un modo molto “elegante” per fare branding.

Anche la scelta del canale talvolta rende più interessante un progetto. È questo il caso di Bossus su Soundcloud, una piattaforma solitamente non usata in ambito aziendale ma per promuovere il lavoro di musicisti, per veicolare i suoi contenuti. Il profilo Soundcloud di Boss U.S. permette agli utenti di ascoltare i prodotti proposti dall’azienda. Un’operazione di content marketing mirata che non può non far piacere agli amatori mentre stanno valutando un acquisto.

Ottima anche la scelta di rivolgersi al pubblico con qualcosa che colpisca in modo particolare. Esempio ne è la campagna sociale “Dumb Ways to Die” sull’uso responsabile della metro per sensibilizzare i cittadini di Melbourne alla sicurezza ed evitare incidenti. Un contenuto video che si è guadagnato molti premi nell’ambito delle campagne pubblicitarie e che è diventato un vero e proprio tormentone grazie allo spot orecchiabile e incisivo che si rivolge ai bambini.

Da non dimenticare, in questa breve carrellata di esempi di ottimo content marketing, i due canali aziendali forse più noti in Italia come esempi di content marketing efficace. La linea tenuta dalla Ceres sulla sua pagina Facebook, con contenuti sempre ironici, incisivi, arguti ma mai volgari, che di certo attirano una buona fetta di utenza, contribuendo non poco ai risultati dell’azienda. E quella per molti versi simile, seppur in ambito completamente diverso, dalla agenzia funebre Taffo.

Alessandra Buschi

Esempi ‘storici’ di Content Marketing

Il content marketing è una prassi promozionale con una storia alle spalle. Un caso importante e molto curioso è l’utilizzo dei contenuti con finalità di marketing fatto dalla Libreria Galignani a inizio XIX secolo. Celebre è anche il caso dell’Almanacco dei poveri di Benjamin Franklin.