Recensione di The Ghost Writer (L’uomo nell’ombra) di Roman Polanski

La vita di un uomo senza passato interseca quella di un’altro che ne ha anche troppo. Nel film L’uomo nell’ombra di Roman Polanski, scopriamo il protagonista impegnato a leggere il risultato del lavoro di uno scrittore fantasma che lo ha preceduto e che è annegato in circostanze misteriose, trovandolo noioso e convenzionale.

The ghostwriter - Uomo nell'ombra - Polanski

Assunto per ricostruire il lavoro lasciato incompiuto e per giustificare la spesa di 10 milioni di dollari, scoprirà presto i segreti che stanno dietro alla narrazione di un testo solo apparentemente banale. Il ghostwriter è incaricato di scrivere sulla vita di Adam Lang (Pierce Brosnan), un ex premier dal trascorso politico dal forte carattere pubblico, carismatico e dal passato cristallino: ma le apparenze ingannano e, come si scoprirà durante il film, la storia di Lang si rivela piuttosto complessa e contorta.

Il film è chiaramente opera di un regista che sa come dirigere un thriller. Il ritmo calmo e confidente riesce a costruire una buona suspense senza basarsi sullo shock e sull’azione e gli attori riescono a dare vita a personaggi che nascondono segreti oscuri. A ciò si somma l’atmosfera, dominata da un pervasivo grigio dalle tinte fredde, distaccate e sbiadite.

Ghostwriting

Basato sul best seller di Robert Harris, che ha collaborato alla stesura della sceneggiatura con Polanski, implica un ovvio parallelismo fra la storia narrata e la storia reale dei trascorsi politici delle amministazioni Blair e Bush: la delicatezza del regista sta però nell’adottare un tocco raffinato, con un lavoro certosino basato su dettagli che fanno si che non tutti gli spettatori possano necessariamente giungere a collegare gli elementi necessari a comprendere tutti i sottintesi e leggere fra le righe. Naturalmente il film è anche una riflessione su quanto sia delicato il lavoro di ghostwriting.

Lo scrittore fantasma è lasciato al proprio lavoro in una casa oscura, quasi soprannaturale, in cui non dominano gli ectoplasmi ma le frasi non dette e le confessioni mancate. I riferimenti a Hitchcock non mancano, tanto nelle conversazioni che nello svelarsi di indizi utili a cogliere l’andamento del thriller. Anche la fotografia ammicca spesso al grande maestro del thriller, e alcune scene raggiungo grazie a questo insieme di caratteristiche un livello di perizia realmente sorprendente.

L’uomo nell’ombra è anche un film che mostra il ruolo ed il potere di uno scrittore fantasma nei confronti del materiale testuale di cui gestisce la stesura e la creazione, con una regia in grado di creare una vera e propria esperienza narrativa tenendo fede ai dettagli che la rendono realistica, efficace e spiazzante.