Storia della Samsung: azienda simbolo dell’hi-tech sudcoreano

Quando si pensa ai colossi del settore hi-tech si tende sempre ad immaginare che le aziende in questione abbiano iniziato la loro attività commerciale subito in ambito tecnologico.
Così è stato per Google e Microsoft, per esempio, ma non per Samsung.

La società che conosciamo tutti come la prima produttrice di smartphone al mondo inizialmente commercializzava pesce essiccato e i famosi noodle; solo successivamente divenne un’azienda leader nel campo della telefonia, dei computer e dell’elettronica.

Samsung

Non sono stati pochi gli intoppi che la Samsung ha dovuto affrontare nel tempo, tuttavia è sempre riuscita a superare i momenti di difficoltà proponendo prodotti altamente innovativi che le hanno permesso di risorgere e di mantenere il proprio bilancio in attivo.

I primi decenni di storia di Samsung

Samsung viene fondata l’1 marzo 1938 in Corea da Lee Byung-chull con l’idea di commercializzare pesce affumicato, frutta, verdura e noodle per tutto il sud est asiatico, soprattutto a Pechino e in Manciuria.

In poco più di dieci anni l’azienda si espanse a tal punto da pensare all’ingresso nei settori delle assicurazioni, del tessile e del commercio internazionale.

Sarà solo nella seconda metà degli anni 60 che Samsung entrerà nel mondo della tecnologia con la nascita di diverse divisioni produttive specializzate nel campo dell’elettronica.

Nei primi stabilimenti di Suwon (Corea del Sud) si iniziarono a produrre in massa televisori in bianco e nero. Nel 1978 Samsung divenne la prima azienda a raggiungere i 4 milioni di televisori prodotti.

L’azienda tra gli anni 60 e 70 iniziò dunque ad interessarsi al settore dell’elettronica; l’acquisizione della Hankook Semiconductor fu la prima mossa verso la produzione di semiconduttori ed altri componenti elettronici su larga scala.

Nel 77 Samsung iniziò a distribuire anche i primi televisori a colori e due anni dopo fu la volta dei forni a microonde.

Samsung e la telefonia

Nel 1980 Samsung acquisisce la Hanguk Jeonja Tongsin. È il primo passo nel campo della telefonia. Iniziò producendo solo centralini industriali e successivamente fax e telefoni fissi. La divisione mobile dell’azienda nascerà proprio grazie a questi primi stabilimenti.

Tre anni dopo furono messi in vendita i primi personal computer, mentre nell’87 nacque il reparto Ricerca e Sviluppo che ebbe un ruolo decisivo nell’ascesa della Samsung nel settore della telefonia.

Gli anni 80 sono all’insegna dell’affermazione e dell’espansione a livello internazionale. Quella che era nata come realtà prettamente regionale si trovò in quel periodo ad avere sedi in Portogallo, New York e Tokyo.

Il successo internazionale

Con la morte del fondatore Lee Byoung-chull nell’87 Samsung si scisse in quattro società indipendenti. Quella che mantenne il nome originale continuò ad occuparsi solo di elettronica, ingegneria, costruzioni e alta tecnologia.

Tra il 1990 ed i dieci anni successivi crebbe incredibilmente a livello internazionale. Nei primi anni novanta divenne il primo produttore di chip di memoria al mondo e si affermò anche per i suoi microchip, restando seconda solo a Intel.

Nel 1995 fu prodotto il primo display a cristalli liquidi targato Samsung e dopo pochi anni la società divenne leader di mercato per quanto riguarda questo genere di componenti.

Il merito di questi successi va largamente attribuito alla divisione di ricerca e sviluppo nata negli anni ottanta. Grazie ad essa si misero in commercio prodotti sempre più innovativi, cellulari e smartphone su tutti.

Dai record alla fase di stallo

A partire dal 2005 Samsung raggiunse diversi record che le consentirono di affermarsi come leader indiscusso per la produzione di dispositivi elettronici. Divenne la prima casa produttrice di televisori a livello mondiale e lo è ancora oggi.

Nel 2012 sorpassò sorprendentemente la Nokia nella produzione di cellulari registrando un fatturato di miliardi di dollari.

La concorrenza della Apple e delle aziende cinesi nei paesi in via di sviluppo ha frenato però l’ascesa della Samsung nella vendita di smartphone.

Uno dei maggiori flop da ricordare della società è stato quello legato al Samsung Galaxy Note 7. Avrebbe dovuto rilanciare l’azienda nel settore mobile ed invece è stato un clamoroso insuccesso.

Molti utenti infatti si lamentarono dopo l’acquisto per la sua batteria facilmente surriscaldabile, che provocava in alcuni casi addirittura l’esplosione dell’oggetto. L’azienda coreana bloccò per questo motivo la produzione del prodotto.

L’acquisizione dell Harman Kardon

Dopo l’insuccesso del Samsung Galaxy Note 7 la società ha acquistato la Harman Kardon, azienda specializzata nella produzione di impianti audio e di dispositivi per le auto connesse.

Sono serviti ingenti somme di denaro per questa manovra, ma l’investimento è servito alla Samsung per tornare leader nel settore dei dispositivi IoT montati sulle auto smart e a riabilitare così la propria immagine dopo la figuraccia internazionale.

Dario Fornarelli