L’era del Mobile Web

Della crescita del settore mobile se ne parla da diversi anni, sia nelle agenzie seo che in generale tra gli addetti ai lavori, tra cui sviluppatori, webdesigner, editori digitali e quant’altro.

Chi come me segue dati di Google Analytics da ormai dieci anni ricorda sicuramente quanto erano microscopici i numeri che interessavano la navigazione mobile sui diversi tipi di sito, ancora per quasi tutto il 2010.

Si parla di Mobile Web da un sacco di tempo, che senso ha porre l’accento su questo aspetto proprio ora?

Vediamo due cesure abbastanza significative per quella che è stata la storia del web.

Il Mobile First Indexing di Google – 2016

La ‘cesura’ del novembre 2016 mi sembra piuttosto significativa, ed autorizza davvero a parlare – finalmente, e senza i toni retorici del passato – di inizio dell’era del Web Mobile.

Non voglio farla lunga, si tratta di due segnali che sono passati in sordina per moltisssimi; proprio perché ormai siamo tutti così sommersi e annoiati da anni di propaganda sul mobile da non avere l’attenzione giusta per accorgerci dei dati macroscopici che ci affiorano alla vista.

Il 1° novembre 2016 l’osservatorio StatCounter GlobalStats (mantenuto da un popolare tool di analisi di statistiche e dati sul traffico per siti web) pubblica un grafo che dichiara avvenuto per la prima volta il sorpasso relativo nelle quote di traffico web totale da parte dell’utenza mobile a scapito della tradizionale utenza desktop.

traffico web: mobile supera desktop

Ovviamente si tratta di una stima; ma il trend generale rappresentato dal grafo non può non destare attenzione da parte di un pubblico interessato alla generale evoluzione della Rete.

Il sorpasso del Mobile Web è avvenuto, come quota percentuale di traffico complessivo.

Ma se questo dato non vi basta forse sarà il caso di dare uno sguardo al post pubblicato da Google il 4 novembre 2016, proprio a distanza di pochi giorni al comunicato di StatCounter GlobalStats.

Today, most people are searching on Google using a mobile device. However, our ranking systems still typically look at the desktop version of a page’s content to evaluate its relevance to the user. This can cause issues when the mobile page has less content than the desktop page because our algorithms are not evaluating the actual page that is seen by a mobile searcher.

To make our results more useful, we’ve begun experiments to make our index mobile-first.

Che tradotto suona più o meno così:

Oggi la maggior parte della gente che cerca su Google lo fa usando un device di tipo mobile. Fino ad ora il nostro sistema di ranking analizzava di solito la versione desktop del contenuto di una pagina web per valutarne la sua rilevanza per l’utente. Questo può causare discrepanze quando la pagina in versione mobile offra meno contenuto di quella offerta ai computer desktop, perché i nostri algoritmi non starebbero valutando l’effettivo contenuto della pagina per come è offerto ad un utente mobile.

Per rendere i nostri risultati più utili abbiamo iniziato degli esperimenti per rendere il nostro indice mobile-first.

Questo significa che a partire dal novembre 2016 anche gli algoritmi di Google hanno iniziato a valutare i fattori seo a partire dalla versione mobile di ciascun sito, e non il contrario come siamo sempre stati abituati a pensare.

Ovviamente questo impatta solo relativamente quanti abbiano scelto di sposare la filosofia di sviluppo improntata al responsive design; ma ha comunque un suo peso effettivo, se pensiamo che con le media queries è appunto possibile attivare o disattivare parti di contenuto in funzione del device, alterando nei fatti anche i fattori seo agenti sulla URL in questione.

Ma evidentemente impatta molto di più tutti quanti abbiano invece scelto di offrire una versione di sito completamente alternativa per gli utenti mobile.
Semplicemente perché potranno veder compromessa la loro quota di traffico web complessivo (desktop + mobile) se non adeguano la versione mobile – solitamente ‘ridotta’ rispetto al sito ‘normale’ – per offrire l’intera quota di contenuti del sito, dato che proprio quella versione sarà quella su cui Google effettuerà la sua prima valutazione di massima dal punto di vista seo.

In altre parole la filosofia di offrire un sito mobile ‘semplificato’ – e quindi alternativo e separato dal sito riservato agli utenti desktop tradizionali – è destinata a tramontare inesorabilmente.

Da una parte il grafo di StatCounter GlobalStats, che inquadra il sorpasso del mobile sul desktop come percentuale di traffico web globale; e dall’altra l’annuncio di Google, che dichiara di voler fare un indice Mobile-First.

Sono senz’altro due segnali suggestivi, che possono forse marcare una cesura storica agli occhi degli addetti ai lavori.

Quella tra il Web fatto su computer per gente che possiede (ed utilizza) un computer e l’era del Mobile Web, in cui il web è ancora fatto da computer (e progettato su computer desktop, tanto per capirci) ma è ormai consumato prevalentemente da utenti di ogni genere, che consultano la Rete ogni giorno per svago o per utilità, connettendosi semplicemente con il proprio smartphone.

Il report Mobile First World di Adobe del 2018

Ormai da qualche tempo in Italia le connessioni da telefono mobile hanno superato quelle effettuate dal computer. Non è sicuramente una sorpresa, considerato che il nostro Paese è in Europa uno di quelli con la più grande concentrazione di smartphone e tablet. Questa tendenza viene anche confermata dal report di Adobe Digital Insight del 2018 ed è per questo motivo che ormai si sente sempre più parlare di un mondo mobile first. La ricerca di Adobe prende in esame più di 5000 siti dal gennaio 2015 a dicembre 2017, che usano Adobe Marketing Cloud. Attraverso questo studio si ottengono dati in tempo reale, analisi di attività dei siti web, social media e dati sull’andamento della pubblicità. Il report esplora il traffico complessivo di smartphone, computer e altri device, considerando l’engagement dei siti web e le conversioni che avvengono, intendendo come conversione ciò che porta un semplice visitatore di un sito a trasformarsi in un cliente.

Cosa ci dice Adobe digital Insight del 2018?

Quello che viene fuori è che si sta andando sempre di più verso un mondo in cui i collegamenti a internet avverano principalmente da dispositivi mobili.

Secondo il report del 2018 di Adobe Digital Insight, i collegamenti da smartphone negli ultimi tre anni sono cresciuti molto più velocemente di quelli effettuati da desktop. Restringendo il gap tra i due metodi di connessione di almeno il 10%. Un altro dato interessante è il fatto che il tempo di permanenza sui siti web va accorciandosi sempre di più. Sia in termini di numero di pagine visitate, che in termini di tempo generale speso nel sito. L’utente si aspetta sempre più un’alta qualità, che sia immediata. Non è disposto, soprattutto quando è connesso dal proprio cellulare, a scorrere una quantità notevole di pagine per trovare ciò che gli interessa. Si tratta di consumatori rapidi, che vogliono tutto e subito. Per questo motivo è importante che la struttura dei siti web risulti sempre più snella, semplice e performante. I dati provenienti da Google confermano il trend e ci dicono che gli utenti sono portati ad abbandonare i siti che impiegano più di tre secondi per caricarsi.

Le connessioni da cellulare sono destinate ad aumentare sempre di più e l’arrivo della tecnologia 5G non farà altro che alimentare questo processo. L’analisi del ADI mostra chiaramente come ci sia una stretta correlazione tra le conversioni e la velocità delle pagine da cui si fa l’acquisto. E gli analisti hanno stimato che nel 2021, negli USA, il mercato del retail online varrà circa 12 bilioni di dollari l’anno. Sembra proprio il caso di dire che il futuro è mobile.

Nei Paesi in via di sviluppo la tendenza dominante è proprio quella della connessione via smartphone. In India e Corea del Sud più del 50% della popolazione effettua connessioni principalmente da mobile. Negli Stati Uniti e in Europa ci si connette principalmente da casa, ma le connessioni via smartphone sono, come abbiamo già visto, sempre in aumento. Un altro dato, che potrebbe essere interessante per gli analisti di marketing, ci dice che le connessioni via WiFi vanno ancora forte nei Paesi con le temperature più basse e rigide, probabilmente perché si tende a passare più tempo dentro casa.

intrusive mobile ads

Ma quindi cosa significa un mondo Mobile First?

Alla luce dei dati rilevati dal report Adobe Digital Insight del 2018, il mercato con la maggiore attrattiva per i futuri investimenti risulta essere quello del mobile. I siti web vivono in un epoca di forte concorrenza e devono combattere per avere maggiore visibilità e guadagnare maggiori utenti. Mobile First è dunque una strategia per essere maggiormente interessanti nel mondo di internet. Non sfugge che un mondo mobile-first conivolge necessariamente le tecniche di web design che devono prevedere siti web principalmente ottimizzati per gli smartphone e i device mobili. Si tratta di invertire una tendenza che, però, è ben radicata.

Infatti, quando si crea un sito web, questo viene costruito per essere fruibile principalmente da desktop e solo in un secondo momento viene ottimizzato per essere utilizzato anche tramite smartphone o tablet. Vivere in un mondo mobile-first significa rivedere tutte le strategie al livello di marketing e comunicazione, mettendo in campo tutte le opportunità che il mobile offre.

I proprietari di siti web dovranno, infatti, decidere con molta attenzione cosa mettere in evidenza nel proprio sito, cosa tenere e cosa eliminare per rendere la navigazione il più ‘friendly’ possibile. Insomma, verranno richieste tutta una serie di nuove strategie da mettere in campo per creare un’esperienza di navigazione che sia il più possibile personalizzata. Si tratta di iniziare a pensare a come mettere al centro della strategia digitale, nella maniera più efficace possibile, il mondo del mobile.