Cos’è il 5G e in cosa si differenzia dal 4G

Conosciamo tutti le sigle che identificano le reti telefoniche a cui si collegano i nostri cellulari. Se non altro perché le vediamo sempre in bella mostra nella parte sinistra del nostro smartphone. In poco tempo si è passati dalla 2G, al Gprs verso la linea 3G, sino al 4G. E da un po’ si fa un gran parlare di una rete 5G, che promette prestazioni e velocità eccezionali. Ma sappiamo esattamente cosa è cambiato e cosa andrà a cambiare con la nuova rete? Facciamo insieme un piccolo excursus per vedere come si sono modificate le cose nel tempo e cosa ci aspetta con la ‘rivoluzione’ 5G.

5G

Un po’ di storia delle generazioni di reti telefoniche

L’evoluzione dei cellulari e degli smartphone è stata seguita di pari passo dall’evoluzione delle reti telefoniche, che hanno aumentato man mano la loro portata per consentire una velocità di utilizzo sempre maggiore. In principio c’erano le linee di prima generazione, i primi standard di trasmissione dati, che trasmettevano in forma analogica. Ciò che consentivano di fare erano operazioni limitate all’invio di semplici messaggi di testo e telefonate.

La seconda generazione, 2G, nasce intorno al 1990. Si basa su un sistema di trasmissione dati digitale, che consente un miglioramento nella qualità delle telefonate. Ma la vera rivoluzione è stato l’introduzione del Semi Global Roaming System, che ha permesso di ampliare la connettività a tutto il mondo, mentre prima la rete era disponibile solo all’interno del proprio paese.

La terza generazione è sicuramente la più conosciuta, perché ha consentito agli utenti l’accesso ad internet attraverso smartphone e tablet. Parliamo della tecnologia 3G, introdotta intorno al 2000. Dalla sua nascita è sempre stata in continua evoluzione. Consente di scaricare una grande quantità di dati, navigare più velocemente e, di conseguenza, permette di inviare video, fare videochiamate o guardare la tv in streaming nei tablet o negli smartphone. La rete 3G è tutt’ora in uso. L’inserimento del pacchetto High Speed Pocket Access le consente di arrivare sino a 7 mega. L’ultimo progresso della linea di terza generazione è la 3GH+, che potrebbe raggiungere addirittura i 42,2 Mbps e viene infatti considerata una pre-LTE.

La rete 4G e LTE

Nel 2010 è arrivata la quarta generazioni di rete, conosciuta con la sigla 4G e coesiste insieme alla 3G, che abbiamo visto ha subito modifiche costanti. La rete 4G è una rete ad alte prestazioni. La velocità di scaricamento dati arriva sino a 40 mega. Ma le sue recenti evoluzioni LTE (Long Term Evolution) e LTE Advanced hanno portato le sue attività ad altissimi livelli. Anche se non si è ancora arrivati alla sua massima potenza di 100 Mbps, come promesso, le sperimentazioni continuano e si stima che con la versione Advanced si possa arrivare sino a 500 Mbps. Ma in realtà stiamo ancora aspettando il raggiungimento di questi risultati. Infatti la rete LTA-A non è ancora disponibile in tutti i paesi ed è in fase di sperimentazione.

Arriva il 5G, cosa cambierà?

Nel frattempo si parla già della quinta generazione di rete, la 5G, che promette di essere veramente rivoluzionaria. L’arrivo del nuovo standard è previsto in Italia per il 2020. Scaricare un film della durata di due ore in una manciata di secondi sarà una reale possibilità. Ma raggiungere una velocità di questo tipo non è certo facile dal punto di vista tecnico. I produttori di smartphone stanno infatti incontrando difficoltà nell’inserire le antenne 4G LTA-A all’interno dei dispositivi e si presume che, con il nuovo standard 5G, le difficoltà aumenteranno notevolmente.

Le differenze con la generazione precedente non avranno ricadute solo nel campo delle prestazioni, ma saranno anche strutturali. La prima distinzione è che la nuova rete viaggia sfruttando onde radio differenti dal 4G e frequenze molto più alte. Questo significa che, con l’arrivo della quinta generazione, avremo obbligatoriamente bisogno di nuovi smartphone che abbiano montata al loro interno un antenna di tipo 5G. Il passaggio generazionale non sarà così indolore come lo è stato tra il 3G e il 4G, che utilizzano gli stessi dispositivi.

Quarta e quinta generazione sono differenti anche perché diversa è la natura delle infrastrutture che utilizzano. Mentre, infatti, la linea 4G sfrutta la fibra ottica attraverso un reticolato di cavi che arrivano sino alle torri in diversi punti dislocati nel territorio e creano un paesaggio non proprio bello da vedere, la linea 5G si muove con il wireless. Si sposta da un antenna all’altra senza l’uso di fili. Anche in questo caso si avrà la necessità di creare differenti punti di stazionamento, che avranno però un impatto ambientale più basso.

Ma quello che ci si aspetta da questa nuova rete, oltre ad una maggiore velocità, è quella che viene chiamata iperconnessione, che rientra nell’idea dell’internet of things, la connessione degli oggetti attraverso la rete. Questo progetto prevede miliardi di dispositivi connessi globalmente e ha la necessità di tempi di risposta rapidi. Per fare un esempio, possiamo pensare ad una casa in cui gli oggetti di uso comune sono tutti connessi e interattivi tra loro e rispondono a comandi invitati tramite la rete stessa. Ciò su cui ci si sta concentrando, quindi, non è tanto la velocità vera e propria, ma la possibilità di creare comunicazioni più efficienti tra i diversi dispositivi. In questo senso il nuovo standard promette di cambiare notevolmente il nostro quotidiano. Tutto intorno a noi sarà connesso costantemente a internet e ogni oggetto sarà controllabile in remoto. Da qualunque parte del mondo.

Giulia Salis