La realtà virtuale sarà un flop?

Era il 2016 quando Mark Zuckerberg si era presentato sul palco dell’evento Samsung all’apertura del Mobile World Congress di Barcellona, annunciando la collaborazione con il colosso sudcoreano della telecomunicazione e il futuro grandioso della realtà virtuale. La promessa di un mondo diverso. Di un mondo rivoluzionato nella percezione e nella fruizione. Un mondo vissuto come nei più avveniristici film hollywoodiani. Un mondo vissuto a 360 gradi, anche nelle esperienze.

Mark Zuckerberg - Realta virtuale

In realtà, allo stato attuale, sembra che il mercato della realtà virtuale stia avanzando con numeri molto più bassi rispetto alle entusiastiche prospettive dell’azienda di Menlo Park e del suo fondatore. Cerchiamo però di guardare la situazione più da vicino. La realtà virtuale, ad oggi, trova la maggior parte delle sue applicazione conosciute ai più nel settore dei videogiochi ed è forse in questo caso che le previsioni ottimistiche si discostano maggiormente dai risultati effettivi.

I dati, infatti, ci raccontano, ad esempio, che solo il 5% dei possessori di PlayStation abbia anche acquistato un visore di realtà virtuale per PlayStation. Chissà se la situazione cambierà con l’uscita della PlayStation 5.

Forse questa sorta di flop è dovuta in parte ad un costo ancora elevato della strumentazione per usufruire della VR e forse anche dai consumatori stessi, troppo poco abituati a questa nuova tipologia di fruizione. Vero, però, che, secondo un’indagine condotta dall’International Data Corporation, entro i prossimi 5 anni, la realtà virtuale dovrebbe subire un aumento più che positivo, con un tasso di crescita medio annuo pari al 56,1%. Insomma, è solo una questione di tempo?

In realtà, questo può essere corretto se andiamo a considerare solo il settore dei videogiochi, anche se comunque abbiamo assistito qualche tempo fa ad una vera e propria follia delle folle, quando sul mercato è stato lanciato il famoso gioco Pokemon Go. Se, però, si analizzano anche altri settori e applicazioni della realtà virtuale, vediamo come questa sta assumendo un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuovi business, nell’utilizzo di nuove tecniche e di nuove ondate di forti investimenti. Parliamo degli impieghi nel settore della difesa, in quello turistico e soprattutto in quello medico e in quello legato al comportamento e allo sviluppo della persona.

In campo medico, ad esempio, si sta facendo un grosso utilizzo delle strumentazioni della realtà virtuale per migliorare le capacità del cervello umano e dello sviluppo psicomotorio. Alcuni istituti di ricerca, infatti, stanno impiegando la nuova tecnologia come sperimentazione su persone affette dal morbo di Parkinson. Altri si stanno concentrando su patologie di tipo psichico, come situazioni di forte stress dovuti a traumi. In questo senso la realtà virtuale viene in aiuto anche nel campo della medicina militare, cercando di risolvere problematiche, come appunto il DPTS, di cui sono affette molte persone appartenenti alle forze militari.

Senza contare che sono moltissimi i progetti che si stanno sviluppando intorno alla VR: dalla possibilità di far conoscere un territorio attraverso un’esperienza di questo tipo, ai nuovi metodi legati al mondo dello sport, dove alcune società stanno investendo fondi in macchinari innovativi in grado di rivoluzionare le tecniche di training e di strategia. L’appuntamento è rimandato al 2021, dove probabilmente racconteremo di realtà virtuale in modo totalmente differente da adesso. Come un qualcosa che fa parte delle nostre vite. Come un qualcosa di naturale e quasi scontato.

Giulia Salis