OnePlus, la tecnologia cinese che sfida i giganti

Da una parte la Apple e i suoi smartphone del desiderio. Dall’altra la Samsung ed altrettanti smartphone del desiderio. Parliamoci pure chiaro, senza girarci intorno. Chi ama la tecnologia e i mobile phone si divide tra queste due categorie. C’è chi non rinuncerebbe mai all’ultimo iPhone e chi invece si fa tentare dall’ultimo gioiello dell’azienda coreana. In mezzo c’è un mondo di persone normali, che magari sognano un cellulare all’ultima moda, ma che si accontentano di prodotti con qualche anno in più e con meno optional all’ultimo grido.

Apple e Samsung da anni, ormai, si fanno la guerra per cercare di immettere sul mercato lo smartphone migliore al mondo. Quello in grado di scatenare le euforie dei fan e far sì che rimangano in piedi tutta la notte per essere i primi della fila e accaparrarselo una volta messo in vendita. E’ vero, il mercato offre tante diverse possibilità di vivere la tecnologia mobile, ma sono poche le aziende che se lo contendono davvero questo mercato. Da qualche anno, però, sta prendendo piede, poco a poco, una nuova realtà in arrivo dal lontano oriente. Ecco a voi, direttamente dalla lontana Shenzhen, OnePlus.

OnePlus

Un’azienda al servizio degli utenti

Nata nel 2013 da una start-up all’interno dell’azienda cinese Oppo e in collaborazione con un’altro colosso della Cina, Cyanogen, OnePlus è la storia di due giovani che hanno deciso di sfidare i grandi dell’economia nel settore degli smartphone. Carl Pei e Pete Lau sono gli ideatori di questa piccola realtà che, in pochi anni, è riuscita a farsi conoscere e a moltiplicare il suo fatturato al di là di ogni aspettativa. Il suo motto è “Never Settle”, ovvero un inno a non accontentarsi mai. Ed è proprio questo lo spirito che si respira all’interno dei suoi uffici. OnePlus è un marchio noto sicuramente ai più appassionati di tecnologia e di mobile, dal momento che i suoi prodotti sono venduti, almeno per il momento qui in Italia, solo online.

La sfida raccolta dai due fondatori è stata quella di volere offrire sul mercato il miglior smartphone Android di sempre. Ma in che modo stanno cercando di vincerla questa sfida? Semplice. Ascoltando i bisogni dei consumatori. Sempre più spesso, infatti, le aziende sono più alla ricerca del fattore wow, piuttosto che di quei dettagli che possono ritornate davvero utili a chi utilizza i loro prodotti.

Ed ecco che nascono, ad esempio, caricatori wi-fi di ultima generazione al posto dei soliti e cari vecchi cavetti che attaccavamo ovunque, dal computer alla presa usata in prestito nel bar della stazione. OnePlus ha scelto una strada diversa e i suoi smartphone, nonostante i nuovi lanci costanti e continui, rispondono più ad una logica di usabilità e comfort dell’utente stesso. Per far ciò, utilizzano un metodo classico, ma allo stesso tempo molto all’avanguardia: l’ascolto.

Ascoltare la propria community di riferimento aiuta l’azienda cinese a realizzare prodotti in linea con le reali esigenze dei consumatori per un’esperienza d’uso valida e concreta. Ad esempio, qualche tempo fa, OnePlus ha richiesto alla sua fan-base alcuni consigli sulla fotocamera da applicare al suo nuovo smartphone. Oltre alla community, OnePlus investe nel suo team di ricerca, formato da persone provenienti da più Paesi e di diversa estrazione culturale. Un mix che va totalmente a vantaggio della creatività e dei processi di sviluppo. Ecco, forse il valore più grande di OnePlus è rappresentato dalle persone e dalla condivisione dei progetti e delle idee.

Ad oggi, OnePlus vende prodotti non brandizzati, ovvero non legati a nessun operatore telefonico, tranne che nel Regno Unito e in Finlandia. Gli obiettivi sono quelli di continuare un avanzamento nel mercato europeo, che, fino ad ora sta rispondendo bene ai nuovi stimoli proposti dall’azienda. Ma non solo. Sicuramente OnePlus vuole continuare a mantenere alti suoi standard, offrendo ai consumatori prodotti performanti, ma anche economici rispetto ai suoi più diretti concorrenti. E senza quegli “optional di vanità”, chiamiamoli così, che non danno nessun reale valore aggiunto. Un’offerta che vuole evidenziarsi per la continua ricerca e l’attenzione, quasi spasmodica, del dettaglio. Quel che è chiaro è che oggi sul mercato c’è un attore nuovo, che non ha nessuna intenzione di lasciare il campo libero agli altri.