Influencer marketing turistico: alcuni consigli

In un settore dinamico e vitale come quello dei viaggi e delle vacanze, l’influencer marketing turistico è diventata una priorità chiave per le aziende e le attività commerciali. I trend vengono plasmati direttamente nel panorama digitale e Instagram ha ormai preso il posto delle care e vecchie guide cartacee. Basta uno scatto al momento giusto e nel posto giusto per solleticare l’attenzione di milioni di follower, con un ritorno d’immagine inimmaginabile.

Ma come si scelgono gli influencer giusti per la propria attività turistica? In realtà la risposta non è scontata come potrebbe sembrare: avere molti follower non è più una garanzia di successo. Esistono profili con ampissimi bacini di utenza che risultano molto meno efficaci di quelli dei micro-influencer con nicchie più specifiche e genuinamente interessate. In poche parole, ciò che conta davvero non sono i numeri, ma l’engagement.

influencer marketing turistico

Cosa fa un influencer turistico?

L’influencer turistico è un soggetto che viaggia molto e che condivide ogni esperienza con chi lo segue, dispensando consigli e curiosità. Questa nuova figura ha quindi il potere di influenzare l’acquisto o le scelte della platea di utenti che lo ha preso come modello di riferimento. Il suo successo dipende però dalla sapiente combinazione di diverse variabili:

  1. Il numero di follower
  2. La credibilità
  3. L’arte del saper(si) vendere

Queste tre caratteristiche non sono sempre presenti in ogni influencer, ma sono importanti nell’identificazione del testimonial perfetto per ogni azienda che opera nel turismo. Ce ne sono poi anche altre, come la professionalità, la capacità di scrivere e di fotografare in modo emozionale. Ecco perché la scelta non è affatto semplice.

Qualche consiglio utile

Ogni azienda che voglia sfruttare il potere dell’influencer marketing turistico deve prima conoscere bene questo potente strumento. Trattandosi di un settore in continuo mutamento, non basta essere informati sui trend del momento, ma è indispensabile saper prevedere quelli del futuro. Ecco perché il primo consiglio è quello di rivolgersi a un’agenzia specializzata nella comunicazione.

Solo chi conosce bene i social media è in grado di comprendere se un influencer possa funzionare per un prodotto, un servizio o un’attività in particolare. Sono tante le caratteristiche da prendere in considerazione ed è necessario valutarle professionalmente. Ad esempio, non tutti i contenuti sono adatti per una sponsorizzazione una tantum: un esperto saprà indicare la strada corretta tra collaborazioni a breve o lungo termine.

L’immedesimazione, il cuore dell’influencer marketing turistico

La user experience, nell’ambito del marketing turistico, è legata alla possibilità di immedesimarsi nell’influencer. Secondo un recente studio di Forbes, “il fattore Instagram gioca un ruolo cruciale per le decisioni prese dai millennial nell’ambito delle destinazioni di viaggio”. Ciò significa che uno scatto ben realizzato batte molti altri fattori un tempo considerati fondamentali, come il costo, la cucina locale e le opportunità di svago presenti su un determinato territorio.

Il cosiddetto “sightseeing” è addirittura diventato quasi irrilevante: non conta il numero di cose da fare, ma il desiderio di visitare lo stesso luogo visto e “likato” sui social media. Ne è un esempio plateale il caso di South Island, una delle due maggiori isole che compongono la Nuova Zelanda. Nel 2015 ha avuto un picco di visitatori grazie a un bellissimo scatto di un influencer americano, invitato dall’agenzia turistica locale per dare visibilità all’area.

Come ti racconto una storia: il caso di Airbnb

Tra le tante aziende che hanno saputo cavalcare l’onda dell’influencer marketing turistico, c’è sicuramente Airbnb. Il noto portale di viaggio, che mette in comunicazione chi offre un alloggio per le vacanze e chi lo sta cercando, ha svolto un lavoro ineccepibile in ambito di engagement. Gli instagrammer con più follower, capaci di spostare più interesse su una destinazione, vengono puntualmente valorizzati e messi in primo piano nell’account aziendale.

L’efficacia dello storytelling di Airbnb si concentra non sulla persona di per sé, ma sul luogo: basta scorrere il loro profilo Instagram per rendersi conto di come il focus sia sulla bellezza delle location e non sugli influencer. Così mirano contemporaneamente ai potenziali clienti che cercano l’emulazione e anche a chi è più interessato al luogo e al viaggio. È chiaramente un’operazione raffinata e precisa da parte di un’azienda che ha costruito la propria reputazione sulla sincerità dell’offerta e su una strategia digital di tipo sartoriale.

Perché i like portano turisti?

I motivi del successo dell’influencer marketing turistico sono molteplici. Prima di tutto c’è il fattore emulazione, legato al desiderio di piacere o impressionare gli altri grazie a fotografie di grande impatto estetico, ispirate a quelle già rese note da viaggiatori più famosi. Ma non sempre si tratta di un contest di popolarità.

Semplicemente, spesso si sceglie di visitare un luogo già “sponsorizzato” da un influencer perché bello e poco conosciuto. I suggerimenti di alcuni profili famosi vengono percepiti come più genuini e sinceri rispetto a quelli delle guide o dei pacchetti turistici. L’endorsement da parte dell’influencer del momento è quindi una sorta di garanzia di qualità, come quel consiglio che un tempo poteva darti solo l’amico viaggiatore. In poche parole, è il concetto del passa-parola, portato all’ennesima potenza. Ecco perché non puoi lasciarti sfuggire l’occasione di sfruttarlo per la tua attività turistica.

Se vuoi attivare una campagna di inluencer marketing turistico contattaci, troveremo insieme la migliore soluzione per il tuo business.

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