Cosa è cambiato con l’update del core di Google di marzo 2019

Il 9 marzo è diventato operativo l’update del core di Google ribattezzato nella comunità SEO Florida 2. La notizia è stata divulgata 3 giorni dopo. Nella pletora di aggiornamenti effettuati da Big G su base annuale, circa 400-500, si è ormai capito che quelli degni di annuncio ufficiale possono portare cambiamenti consistenti. Fluttuazioni nelle SERP tradotte in penalizzazioni micidiali o scalate esaltanti, si sa, dipendono proprio da questi algoritmi ritoccati. Il portavoce del motore di ricerca, Danny Sullivan, si è affrettato a precisare ai webmaster che l’implementazione dell’update non parte dal proposito di penalizzare qualche settore particolare. E’ vero? E qual è allora il suo scopo?

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In cosa consiste Florida 2

Questo nuovo update del core di Google appartiene alla categoria definita broad core update. Sono quegli aggiornamenti atti a modificare con una portata decisamente percettibile il sistema di ranking che valuta in che ordine e quali pagine restutuire in risposta alle query. I ritocchi vengono effettuati, per la precisione, ricalibrando rilevanza e impostazioni di un certo numero di algoritmi. L’identità dei medesimi e la profondita dei loro cambiamenti, però, sono informazioni su cui Big G mantiene un riserbo tattico.

La lotta alle link farm è comunque uno degli obiettivi assodati di Florida 2. I siti che un tempo campavano felicemente grazie a pagine inutili, zeppe di link che non davano certo valore aggiunto alla navigazione degli utenti, con questo aggiornamento hanno vita ancora più difficile. In generale, i collegamenti che rinviano a pagine non attinenti costano ai webmaster cali nelle SERP.

Un altro miglioramento dovuto all’update del core Google di marzo 2019 riguarda la riduzione dei post duplicati che inquinano il web. Del resto è notorio che il motore di ricerca impone con sempre maggiore decisione la creazione di contenuti di qualità.

La perfetta rilevanza tra la query e le SERP restituite, compito primo di Big G, è un altro fine di questo aggiornamento. Non siamo ancora alla perfezione perché in questo campo l’intelligenza artificiale ha ancora molto da imparare, ma qualche nuova differenza in positivo c’è.

La parola ai webmaster: chi sale e chi scende con questo broad core update

Rispetto ad altri aggiornamenti come Penguin e Panda, questo update del core di Google pare avere avuto un impatto minore a livello di SERP. Date le sue finalità, hanno sofferto penalizzazioni seo i siti con link poco attinenti e pagine duplicate. La differenza, nonostante le rassicurazioni di Google, ha interessato di più i settori salute, animali e automotive.

Alcuni cambi si sono avuti nel posizionamento di keywords specie poco competitive, in salita o in discesa, ma senza rilevanti mutamenti di traffico perlomeno nell’immediato. I siti con link di affiliazione in uscita ma caratterizzati da contenuti di qualità, infine, paiono avere recuperato posizioni.

Emanuela Berni