PHP 7: le sue prestazioni in ottica SEO

La data del 3 dicembre 2015 sarà senz’altro ricordata a lungo negli annali webbici planetari.

Dopo oltre 11 anni di attesa è stata rilasciata al pubblico una nuova versione aggiornata di uno dei più diffusi linguaggi di programmazione per lo sviluppo di siti internet, il PHP.

PHP 7 segue infatti l’aggiornamento del codice andando ad interrompere la serie di minor release di PHP 5, nato nel 2004 e che solo nell’estate del 2014 aveva raggiunto la versione PHP 5.6, che è quella che attualmente gira anche sul server di WebCrew.

Abbandonato lo sviluppo di PHP 6, la nuova release si propone di rispondere ad uno dei temi più caldi del web, almeno in ambiente tecnico.

Il focus sulle prestazioni e sui tempi di risposta ha guidato lo sviluppo di PHP 7, e dai primi benchmark pubblicati sembra proprio che avremo grosse soddisfazioni non appena la sua diffusione coinvolgerà la stragrande maggioranza dei siti sviluppati con php.

Lo Zend Performance Team ha diffuso un’infografica abbastanza significativa, in cui fra l’altro vengono rappresentati i test eseguiti sui più popolari CMS per il web, come Drupal, Magento e WordPress, e su un’applicazione web per il CRM come SugarCRM.

php7

PHP 7 esegue molte più richieste per secondo del suo predecessore PHP 5.6, e supera sempre anche le prestazioni riscontrabili su HHVM, che è la virtual machine open-source scritta da Facebook qualche anno fa per avere a disposizione un’ambiente per la compilazione con approccio just-in-time che fosse capace di minimizzare i colli di bottiglia nel parsing del php (scrivo questo semplificando e riassumendo, ovviamente; per maggiori informazioni su HHVM consulta il sito ufficiale).

Se messo a paragone con Ruby, Perl o Python, PHP 7 si dimostra essere di gran lunga il più veloce nel rendering di un frattale di Mandelbrot.

Il miglioramento delle prestazioni di PHP 7 costituirà nei prossimi anni un indiscutibile vantaggio SEO per quanti si troveranno a gestire siti internet in uno scenario simile all’attuale, dove appunto il ritardo sulla singola richiesta può facilmente tramutarsi in un collo di bottiglia disastroso, capace di rovinare l’esperienza dell’utente e di incidere sugli assetti digitali complessivi dell’intero dominio.

benchmark

[Cos’è un frattale di Mandelbrot? Una cosa del genere…]

Mandelbrot

Le ottime notizie non si fermano qui.

Il team di sviluppo di WordPress aveva già annunciato la sua intenzione di aderire quanto prima possibile a PHP 7, promettendo di assicurare la compatibilità con le versioni precedenti ma anche di incoraggiare l’adesione al nuovo standard da parte degli sviluppatori di temi e plugin.

E l’ultima release pubblica di WP, la 4.4 uscita proprio pochi giorni fa, va proprio in questa direzione.