Google Penguin 4.0

Lo scorso 23 settembre Google ha annunciato l’aggiornamento di Penguin, l’algoritmo lanciato nel 2012 che è servito a diminuire il “webspam”, ossia l’impatto sulle serp di tecniche ritenute “spammose” (schemi di link, keyword stuffing, cloaking, contenuti duplicati…).

Di questo nuovo aggiornamento di Penguin ne avevamo già parlato a gennaio quando alcune significative oscillazioni nelle serp avevano portato molti a presumere che l’aggiornamento fosse già stato rilasciato.
Così non era, l’aggiornamento appunto è arrivato solo a settembre. Lascio comunque in coda a questo post le considerazioni fatte a gennaio.

Sempre operativi: gli aggiornamenti di Pengin nel core dell’algoritmo

Come già annunciato da Gary Lllyes questo aggiornamento è in real time ed è stato aggiunto al core dell’algoritmo di Google. Ciò significa che l’aggiornamento è sempre operativo ed i suoi effetti dovrebbero essere in diretta.
Questa è probabilmente una buona notizia per tutti i seo. Infatti è presumibile che qualora si incappi in una penalizzazione da Penguin se ne possa uscire in tempi ristretti. Il primo lancio di Penguin aveva invece penalizzato alcuni siti che – pur correggendo ciò che aveva portato alla penalizzazione – hanno impiegato molti mesi per uscire dalla penalizzazione.

Google non comunicherà più i nuovi aggiornamenti di Penguin

Probabilmente (sicuramente) ci saranno altri aggiornamenti di Penguin ma non verranno confermati. Questo da una parte aiuterà tutti gli operatori del settore, ci auguriamo, a impostare campagne seo corrette e con una visione di lungo periodo, senza star troppo a preoccuparsi per gli annunci fatti da Google. D’altra parte però, non venendo comunicati gli aggiornamenti, chi dovesse incappare in penalizzazioni farà probabilmente più fatica a capire per quale motivo esse siano arrivate. Le comunicazioni ufficiali hanno infatti spesso aiutato a capire per cosa esattamente si era stati penalizzati. Pensiamo ad esempio ai casi in cui ci si accorgeva di aver perso molte visite pochi giorni dopo la comunicazione di un nuovo aggiornamento. La connessione diventava evidente.

Penalizzazioni mirate a singole pagine e sezioni

Ma cosa cambia con il nuovo aggiornamento? Google scrive che gli effetti di Penguin saranno più “granulari”, più mirati. Singole pagine o sezioni di un sito web potrebbero quindi veder cambiare il proprio posizionamento, senza necessariamente incappare in penalizzazioni a tutto il sito.
Questo aspetto spingerà probabilmente, chi già non lo faceva, ad analisi più accurate sulle singole url.

Il disavow file serve ancora?

Segnalo questo articolo di Barry Schwartz su Search Engine Land in cui l’autore riporta gli esiti di una conversazione su Facebook con Gary Lllyes su alcuni aspetti del nuovo algoritmo e sull’utilità del disavow file per segnalare a Google link da non considerare in quanto spammosi.

Grazie al nuovo aggiornamento Penguin Google dovrebbe infatti essere in grado di evitare che link spammosi influenzino il posizionamento di un sito. A questo punto il disavow sembrerebbe inutile, ha chiesto Schwartz.
Lllyes ha in effetti confermato che in futuro ci sarà meno bisogno del disavow per Penguin ma ha anche aggiunto che segnalare link dannosi è comunque un modo per aiutare Google a trovarli, e quindi per aiutare il proprio sito. Lllyes nella stessa risposta ci ha tenuto a specificare che le azioni manuali contro i siti con spam links continueranno ad esserci.

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[Aggiornamento del 22/01/2016]

Tengo aperto il post chè tanto di Google Penguin torneremo sicuramente a scrivere. A qualche giorno di distanza le nebbie attorno a ciò che è avvenuto il 10 gennaio si sono schiarite, almeno in parte.

Google ha confermato che si è trattato di un aggiornamento di algoritmo chiamato ‘Google Core Update’. Non si è trattato quindi nè di Penguin nè di variazioni dovute all’inserimento di Panda nel core, notizia comunque confermata.

Cosa abbia cambiato questo nuovo aggiornamento è ancora oggetto di discussione, secondo Bartosz Goralewicz l’aggiornamento ha influenzato le soprattutto le query relative ai brand. Non mi addentro troppo nella questione e resto in attesa dei prossimi chiarimenti.

Cosa interessante, nelle discussioni di questi giorni Google ha chiarito cosa intende quando parla di inserimento nel ‘core’ dell’algoritmo. Per dirla in breve un ‘pezzo’ di algoritmo diviene parte del core nel momento in cui esso è stato testato ed è considerato efficace e funzionante da parte di Google. E’ di fatto un cambiamento nel modo in cui da Google vedono le cose più che del modo con cui indicizzano i siti. Di Panda quindi non dovremmo avere nuovi aggiornamenti.

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[11/01/2016]
Come è noto Google aggiorna ciclicamente l’algoritmo che governa l’indicizzazione sul proprio motori di ricerca chiamandolo ogni volta con il nome di simpatici animali. Ogni aggiornamento di algoritmo crea un discreto sconquasso nell’ambiente SEO, alcuni siti salgono, altri scendono nelle serp. In alcuni casi interi business vengono stravolti. L’algoritmo su cui si attendono sostanziali modifiche si chiama Penguin.

penguin 4.0

Su Twitter Gary Lllyes pochi giorni fa rispondendo ad una domanda spiegava che il nuovo aggiornamento, diversamente da Panda, sarà in real time:

Numerosi fonti, soprattutto americane, segnalano sostanziose revisioni delle serp avvenute ieri, 10 gennaio 2016. Lo sconvolgimento delle serp è stato confermato da numerosi tool per il monitoraggio delle serp, Moozcast, Algoroo, RankRankger…

Come accade ogni volta, ci vorrà un po’ di tempo per capire l’entità dei cambiamenti e se siamo effettivamente di fronte a Penguin 4.0 o ad altro. Sembrerebbe comunque che le variazioni non siano dovute a Penguin 4.0, forse ad una modifica di Panda (ufficialmente integrato, è notizia recente, nel core dell’algoritmo che governa l’indicizzazione del motore di ricerca). Attendiamo naturalmente una conferma ufficiale o una smentita da parte di Google.