La scrittura nell’era digitale

Quanti di noi riescono ancora a ricordare i bei tempi in cui gli unici messaggi che si potevano inviare erano quelli scritti sulla carta da lettera o su dei bigliettini da lanciare ai nostri compagni di classe durante le ore di lezione? I modi di scrivere sono cambiati talmente tanto nel corso degli anni che, se solo ci fermassimo a pensare per qualche istante, ci sorgerebbe inevitabilmente un dubbio: ma davvero scrivevamo anche prima delle tastiere?

Copywriting

Il primo passo verso l’era digitale è avvenuto già con l’introduzione dei primi computer all’interno delle famiglie, utilizzati fino a poco tempo prima solo negli uffici per uso lavorativo. Le funzionalità dei primi PC erano decisamente limitate se paragonate a quelli moderni, ma in ogni caso le vecchie “macchine” hanno rappresentato una novità assoluta nel modo di scrivere.

Alcuni di voi potranno obiettare che ci avevano già pensato le macchine da scrivere a sostituire penna e calamaio. In realtà la vera innovazione non è stata apportata dalla tastiera in sé, ma piuttosto dall’introduzione della correzione automatica.

La maggior parte dei software per la scrittura, infatti, sin dalle origini, segnalava e continua a farlo ancora oggi la presenza di errori di battitura o di ortografia, sostituendosi così alla fatidica penna rossa dei professori di grammatica.
Con la diffusione dei primi telefoni cellulari si è verificato un altro curioso avvenimento, grazie alla comparsa dei messaggi di testo o più semplicemente SMS.

Prima dell’introduzione delle promozioni vantaggiose da parte dei gestori telefonici o dei programmi di messaggistica istantanea, i caratteri a disposizione per l’invio di un unico SMS risultavano spesso insufficienti per esprimere dei concetti. Per questo motivo, soprattutto i più giovani, cercavano in tutti i modi di restringere lo spazio occupato dal testo, in modo da risparmiare sul credito telefonico. È così che cominciarono a diffondere strani neologismi, ancora oggi molto in voga, come l’eliminazione del “per” dal vocabolario della lingua italiana, ormai soppiantato definitivamente da una semplice “x”, oppure la scomparsa del “ch”, a favore del più internazionale “k”.

Tutto ciò avveniva soprattutto prima dell’invenzione, assolutamente geniale, del cosiddetto “T9”, un intuitivo metodo di correzione e sostituzione automatico, in grado di intuire le parole che vogliamo scrivere, consentendoci quindi di risparmiare sul tempo da dedicare al copywriting. Ed ecco che la maggior parte di noi ha cominciato ad utilizzare il “t9” persino per chiarire dei dubbi grammaticali, per esempio se il plurale di camicia sia “camice” o “camicie”.

Sfortunatamente, però, pochi di noi sanno che la sostituzione automatica non sempre segue i canoni grammaticali. Il più delle volte, infatti, tende ad “arricchirsi” con i vocaboli che digitiamo più spesso. Per cui se abbiamo scritto ripetutamente “camice”, memorizzerà che il plurale giusto sarà questo, piuttosto che “camicie”, come indicato dalla lingua italiana.

penna

La situazione si è forse lievemente ridotta con la comparsa della connessione internet mobile e, di conseguenza, dei programmi di messaggistica istantanea, che hanno abolito la necessità di restringere le lettere digitate, per rimanere entro un numero limitato di caratteri. Tutto questo, però, non influisce in nessun modo sull’uso, o per meglio dire sull’abuso della correzione automatica, che ancora oggi rappresenta uno strumento molto in voga.

Il risultato di questa evoluzione tecnologica si è palesato in maniera sempre più evidente in una devoluzione linguistica, considerando che i giovani di oggi nella maggior parte dei casi stentano persino a scrivere un singolo SMS completamente privo di errori grammaticali, e figuriamoci cosa accade tra i banchi di scuola.
E se volete una conferma, chiedete cosa ne pensano i professori di italiano.

C’è anche da dire, però, che le nuove tecnologie hanno sicuramente riportato la scrittura nella nostra quotidianità. Non è un caso che anche le agenzie come Web Crew siano sempre più impegnate sul content marketing e sulla scrittura dei testi per siti web. La comunicazione scritta è tornata ad essere fondamentale. Ed è già qualcosa.