Come far incazzare un freelance

Non lo dimenticherò mai il giorno in cui ho deciso di abbandonare la mia tranquilla vita di lavoratrice dipendente per buttarmi a capofitto nel magico mondo dei freelance.

In realtà sono cresciuta con l’idea che non avrei mai voluto essere il capo di me stessa. Ho sempre sentito il desiderio di avere sì un po’ di indipendenza e di campo di manovra, ma comunque sotto l’egida di qualcun altro. Poi con il tempo le cose sono cambiate. Mi sono stancata delle facce dei soliti colleghi, dei capi che mancavano di rispetto e del lavoro che si ripeteva sempre uguale a sé stesso, senza possibilità di crescita. E, così, in un attimo mi sono ritrovata tra le mani una partita IVA e un piano da portare avanti.

E’ vero, la vita del freelance può essere una vita meravigliosa. Gli orari te li crei da solo e il tempo te lo gestisci come ti pare e piace. Ti puoi scegliere i clienti con cui lavorare e i progetti a cui dedicarti. Puoi svegliarti e metterti al computer in pigiama e decidere di trascorrere la giornata al mare per poi buttarti a capofitto in quel lavoro da concludere mentre la notte è fonda e gli altri dormono. Puoi decidere di andare a vivere per due mesi a Katmandu senza chiedere le ferie. In linea di massima il lato bello dell’essere freelance è questo. Anche se può sembrare un eldorado per chi invece è un semplice dipendente, diciamo pure le cose come stanno, non sempre la realtà è esattamente questa. Come in tutto, anche il mondo dei freelance ha i suoi lati negativi. Quei piccoli e grandi inconvenienti che bisogna affrontare. Perché sì, ogni giorno un freelance si alza e sa che dovrà fare di tutto per evitare di sentirsi dire cose che lo fanno andare davvero fuori di testa.

Ecco, quindi, alcuni modi per farci arrabbiare e una piccola lista delle frasi che davvero non sopportiamo di sentire. Siete avvisati, amici, famiglia e clienti.

freelance arrabbiata

  1. Beato te che hai così tanto tempo libero e non devi rendere conto a nessuno!
    Risposta sbagliata. E’ vero il tempo è autogestito, ma lavoriamo anche noi, sapete? Anzi, la maggior parte delle volte, per portare a casa la pagnotta, dobbiamo impegnarci molte più ore di chi lavora in azienda. Senza contare che siamo noi a far tutto, a partire da quello che è di nostra competenza, fino ad emettere le fatture, a far quadrare i conti, a fare tutta la parte commerciale della nostra piccola impresa mono-persona e ad occuparci di tutta la parte amministrativa. Quindi, non chiedeteci di andare a far la spesa o di ritirarvi la camicia in lavanderia. Per favore!
  2. Chissà quanti soldi ti stai facendo visto che puoi avere tanti clienti!
    Altra chimera. Purtroppo, spesso, soprattutto quelli che stanno iniziando, non possono permettersi di fare preventivi troppo alti e, in ogni caso, ho sentito parlare alcuni freelance che per cifre a dir poco imbarazzanti prendevano in carico una marea di progetti. Con quale risultato? Di far male tutto. A discapito anche della categoria. Ah, un’altra cosa, le tasse le paghiamo anche noi, giusto così per farvelo sapere.
  3. Ti sto chiamando a quest’ora perché è davvero un’urgenza – disse il cliente alle dieci della sera.
    Ora, mi chiedo, ma davvero pensate che siamo disponibili 24 ore su 24 solo perché siamo freelance? Abbiamo qualche super potere che ci permette di salvare il mondo? Siamo chirurgi in un paese in guerra? Tutto ciò che vi capita alle dieci di sera può tranquillamente aspettare la mattina successiva. A meno che… Non accettiate di pagarci straordinari e reperibilità. Il problema da risolvere vi sembra ancora così tanto urgente?
  4. Perdonami, ma a sto giro davvero non riesco a pagarti la fattura. Sai, ho l’affitto e altre spese – disse l’altro cliente.
    Allora, quante volte vi devo dire che le fatture vanno pagate? Di solito anche noi abbiamo le bollette da pagare e il cibo da mettere a tavola. Il fatto che magari lavoriamo da casa non fa rima con una situazione in cui non abbiamo spese da sostenere. Se potete pagare, affidateci pure la costruzione del vostro sito web o la scrittura dei testi per il vostro blog, sennò, purtroppo, arrendetevi all’idea che dovrete rimboccarvi le maniche e fare da soli. Certo, a discapito della vostra attività, questo sia chiaro. La triste verità è che sicuramente troverete qualche freelance che continuerà a lavorare per voi, pur di non perdervi come clienti, l’ha fatto anche la sottoscritta, ma in linea generale è una cosa che ci fa arrabbiare moltissimo. Mi sembra ovvio!
  5. Allora, questo lavoro è davvero improcrastinabile. Molla tutto e dedicati soltanto a me perché la consegna mi serviva per ieri.
    A volte può capitare che un cliente ti prenda come un suo dipendente (cosa che però non sei) e cerchi di scavalcare anche gli altri con scadenze improbabili e tempistiche che non hanno nulla di umano. Tu magari decidi davvero di mollare tutti gli altri lavori, perché dai credito a questo cliente, che sembra sull’orlo di una crisi di nervi, lavori notte e giorno e ti dimentichi pure di mangiare. E poi? Poi il cliente ti fa avere una riposta dopo due o tre settimane, perché “sai, ero molto impegnato e non sono riuscito a controllare tutte le mail che avevo in coda”. L’esperienza insegna: mai farsi trascinare dai deliri dei clienti. Anche perché in questo caso si rischia di perdere il senno e pure gli altri clienti che sono stati abbandonati. Lavori così è meglio perderli che trovarli.
  6. Potrei continuare per ore ad elencarvi le cose che fanno incazzare un freelance. Dal sentirsi dire “quello lo potrebbe fare anche mio nipote, ma purtroppo non ha il tempo perché studia”, al fatto che pensiate che non combiniamo niente tutto il giorno solo perché non ci alziamo la mattina per andare in ufficio o quando qualcuno ci chiede come si fa a diventare freelance, come se fosse una categoria a parte e non un modo particolare di svolgere la nostra professione. Non continuerò, perché magari qualcuno di voi ha il sogno nel cassetto di trasformare la propria vita e abbandonare il posto fisso per affrontare la magica avventura del freelance. Fatemi sapere, che sono sempre curiosa di ascoltare sia il parere dei colleghi, sia quello di persone estranee a questo mondo così frastagliato e avventuroso. Ah, un’ultima cosa, giusto per dovere di cronaca: da quando sono freelance, sono più felice!

    Giulia Salis