Guida di base al commercio elettronico

Una delle espressioni a cui ci siamo abituati nel tempo è “New Economy”, ovvero il “nuovo” modo di concepire, sviluppare e svolgere tutti quei processi economici e finanziari utilizzando le nuove tecnologie.

Uno dei primi approcci a questa nuova era economico-informatica che stiamo vivendo è rappresentato dal commercio elettronico, il quale ha modificato in modo sostanziale le procedure delle transazioni economiche e che, dalla fine del secolo scorso ad oggi, è divenuto uno dei canali più importanti d’incontro tra aziende e consumatori.

Una vera e propria rivoluzione degli schemi del commercio tradizionale, nella quale ci troviamo da relativamente poco tempo, ma che già dà modo di verificare i cambiamenti che ci sono stati nelle nostre abitudini e di vederne gli effetti in molti campi, non solo economici.

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Cos’è il commercio elettronico?

Con commercio elettronico o e-commerce si intende in generale l’insieme delle attività di vendita e di acquisto di beni e di servizi tramite la rete internet.
Se è vero che il termine indica l’atto stesso del classico concetto di compravendita, c’è da considerare che con commercio elettronico si intendono anche tutte quelle azioni, compresa la comunicazione e la gestione delle informazioni, che portano al risultato di una compravendita online.
Un concetto quindi che non si ferma soltanto al luogo virtuale in cui la vendita e il relativo acquisto si svolgono, ma a un complesso sviluppo di azioni correlate tra loro e che hanno tutte come obiettivo una transazione economica.

Qualche cenno storico sulla diffusione del commercio elettronico

Le potenzialità economiche della rete sono state chiare a molti fin dal suo esordio ed è infatti dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso che si è iniziato a utilizzare questo nuovo e incredibilmente veloce canale per sviluppare un nuovo tipo di rapporto tra aziende, per poi instaurare, grazie all’enorme velocità di espansione dell’uso delle tecnologie digitali, un rapporto diretto tra aziende e consumatori.

Oggi il commercio elettronico rappresenta uno dei canali privilegiati attraverso il quale si svolgono molte attività commerciali e transazioni economiche, sia di beni e servizi sia legate a operazioni finanziare e di borsa.
Un fenomeno velocissimo e globalizzante, che ha dato la possibilità alle aziende di potersi presentare in modo diverso, più facile, più economico ed anche più concorrenziale e mirato, e ai consumatori di poter aver accesso in qualsiasi momento a informazioni, cataloghi, proposte, offerte, per poter effettuare le loro scelte e i loro acquisti.

Un percorso che, dai primi siti e-commerce sorti sul web, ha visto modificarsi e adeguarsi molte operazioni legate a un processo di transazione economica, dallo sviluppo di nuovi metodi di pagamento, sempre più indirizzati verso la sicurezza e la praticità, a nuovi sistemi e strategie di marketing, sempre più specifici e perfezionati.

Un sistema complesso, quindi, che con il tempo è andato a toccare moltissimi e diversi aspetti (pensiamo ad esempio all’importanza che hanno oggi i grandi data-base e allo sviluppo di tutti quei sistemi messi a punto per personalizzare il più possibile le offerte per i vari target di possibili acquirenti) che via via si stanno sempre più perfezionando per trovare nuovi spazi e possibilità.

Un tipo di commercio che può svolgersi in diversi modi e che di base vede o un commercio indiretto (l’utente visiona i prodotti online ma poi li acquista nel punto vendita fisico; l’azienda ha in questo modo la possibilità di avere una vetrina sul mezzo digitale, ma senza svolgere commercio diretto su internet), oppure diretto (l’utente visiona online i prodotti dell’azienda, sceglie, invia l’ordine, paga e l’azienda consegna la merce).

Da considerare, inoltre, lo sviluppo nel tempo di siti affiliati alle aziende, che prevedono o un magazzino reale con merci di varie aziende o che agiscono come veri e propri intermediari, inviando gli ordini ricevuti direttamente alla ditta interessata, che provvederà in autonomia alla consegna della merce.

Oggi il fenomeno dell’e-commerce vede la presenza di grosse figure che tendono a concentrare nelle loro mani le transazioni di un numero sempre maggiore di aziende (pensiamo ad esempio ai grandi marketplace, luogo unico d’incontro di centinaia e centinaia di aziende con gli utenti della rete), in cui il fattore che maggiormente determina un acquisto è dato dalla proposta più a buon mercato.

Insomma, una vera e propria rivoluzione nel commercio, ben poco a che fare con la “semplice” compravendita di una volta, fatta per lo più di contatto diretto, di scelta limitata, di merce pagata in contanti…

Cos’è un sito e-commerce?

Un sito e-commerce è un sito con alcune particolari caratteristiche funzionali (schede di presentazione dei prodotti, gestione degli ordini in un’area privata utilizzabile dagli amministratori, carrello elettronico, sistemi di pagamento come paypal e carte di credito…) che permettono di vendere online prodotti o servizi.

Ovviamente oltre a ciò che ne caratterizza la struttura, molti e diversi sono gli elementi che possono rendere un sito e-commerce uno strumento di lavoro efficace. Un sito e-commerce, infatti, va considerato in tutto e per tutto un’attività commerciale, e quindi va progettato rivolgendosi in modo mirato al mercato a cui è destinato, definendo caratteristiche che possano renderlo “interessante” al maggior numero di utenti (ad esempio prevedere siti multilingue o offrire al cliente la possibilità di affinare le sue ricerche attraverso filtri adeguati).

Chi vuol dedicarsi a un’attività di vendita online deve oggi far riferimento a ben precise norme di legge che tutelano sia il venditore che il consumatore, e nello specifico a ciò che viene indicato nel Decreto Legislativo n. 70 del 9 aprile 2003, nonché dalle norme dettate dal Codice del Consumo, indicate nel D. Lgs. 206/2005.
Perché un sito e-commerce sia a norma di legge, deve infatti rispettare alcuni elementi fondamentali riguardanti l’identità del venditore, il modo in cui viene presentato e venduto un prodotto, il prezzo, il metodo di pagamento, i tempi di consegna e il diritto di recesso.

Quanto è diffuso il commercio elettronico in Italia?

Benché il fenomeno del commercio elettronico abbia largamente modificato buona parte delle transazioni economiche a livello mondiale, in Italia questo tipo di commercio cresce con relativa lentezza.

Gli ultimi dati Istat ci mostrano infatti che le nostre imprese che hanno venduto online sono il 9,9%, nel 2016 erano l’8,8%. La percentuale di aziende con almeno 10 addetti che vende online è più alta della media (12,5%).
Il 53% delle aziende che ha venduto online lo ha fatto avvalendosi di un e-commerce intermediario (tipo Amazon, per intendersi), l’81,2% ha utilizzato siti web o app proprietari.

Alessandra Buschi