New media e big data raccontano la realtà? Riflessioni post elezioni USA

La domanda è provocatoria. Non pensiamo davvero di poter rispondere in generale. Ma in relazione a quanto accaduto nelle recenti elezioni USA sì. La vittoria, lo sappiamo, è andata a Donald Trump. La notizia è stata per molti versi sconvolgente, inaspettata. Tanto più che, partendo da pochi giorni fa ma arrivando fino alla tarda notte di martedì, i sondaggi davano Hillary in testa. Poi la foto, eloquente, della curva delle proiezioni finali dei due candidati.

chance di vittoria usa

Una conversione a U, con Hillary che sprofonda e Trump che trionfa. Come è potuto succedere? Per capirne le cause bisognerebbe avere un’approfondita conoscenza della cultura americana, destreggiarsi con abilità nel loro meccanismo di voto e porsi seriamente il problema dell’astensione. Ma qui non parliamo di questo, ma del fatto che quasi nessuno in America (leggi i media) aveva capito fino in fondo come stavano le cose. La realtà è stata ben altra da quella raccontata fino all’apertura delle urne (e in parte anche oltre).

La realtà è che Trump ha battuto Hillary. E tra i media a stelle e strisce nessuno, tranne gli interventi di Moore e forse pochi altri, aveva fiutato la cosa. I new media americani (e con loro quasi tutti gli altri), rifacendoci a quanto afferma Bartocci sul Manifesto ma soprattutto all’autocritica di Jim Rutenberg sul New York Times, non hanno saputo raccontare la realtà. Una realtà che avevano scelto di fotografare puntando su elaborate analisi statistiche, sondaggi in tempo reale e sull’immediatezza dei tweet. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

bandiera americana

Non fraintendeteci. Non stiamo mettendo in discussione Twitter o i sofisticati sistemi di sondaggio, ma se la domanda è: questi strumenti sono riusciti a fotografare la realtà delle elezioni americane? La risposta è no. E la vittoria di Trump non è il primo caso dove il risultato elettorale sovverte quanto pronosticato e analizzato precedentemente. Prima del trionfo del tycoon c’era stato il voto sulla Brexit. Anche lì è andata diversamente da quello che il racconto mediatico e l’analisi statistica proponeva prima del verdetto delle urne.

Uno spunto di riflessione potrebbe essere il seguente: Twitter e i big data restano strumenti preziosi, ma basandoci solo su quelli (o comunque abusandone) si rischia di avere una rappresentazione non completa della realtà e della società. In fondo sono sempre strumenti nelle nostre mani. Nostre di esseri umani. A noi, al nostro pensiero, il compito di utilizzarli nella maniera migliore.

Simone Schiavetti per Web Crew