Chi ha paura del troll cattivo? Genitori e figli nell’era del web e dei social

Quasi tutti i miei amici hanno figli che, crescendo a vista d’occhio, si confrontano con la realtà di tutti i giorni anche usando internet, smartphone e social network, direttamente o indirettamente. Fare il genitore oggi quindi non vuol dire solo insegnare ai propri figli come relazionarsi con le persone che li circondano, ma anche con il virtuale che quasi li avvolge. Ho chiesto a Simone e Francesco, padri di due figli e miei amici, cosa ne pensassero e come avessero intenzione di educare i bambini a questo nuovo mondo. Il tutto rigorosamente su WhatsApp per non venire meno allo spirito dell’articolo e ho riportato le risposte come mi sono state inviate sul cellulare!

troll

Quando eravamo piccoli noi la cosa più tecnologica che c’era era il gameboy, o forse meno. Come si trovano i tuoi figli con smartphone, computer e internet? Sono a loro agio?

Simone: I miei figli hanno 6 e 2 anni. Quindi solo il grande già approccia con gli oggetti citati e devo dire che lo fa con entusiasmo e curiosità. Inoltre da quello che posso vedere anche con discreta capacità…

Francesco: Fin troppo. Soprattutto Antonio. Proprio oggi abbiamo deciso di non fargli toccare il cellulare x colpa del suo andare in “fissa”. Da qualche settimana il suo argomento principale nei discorsi è proprio il cellulare. Dice che vuole diventare grande al più presto per avere un cellulare tutto suo come noi grandi! Appena sente una notifica… impazzisce! Ci dice di non dimenticarcelo!

Crescendo andranno sempre più incontro a un utilizzo autonomo del web e dei social. Come pensi che si possano preparare a questo? Vanno lasciati provare o controllati passo passo?

Simone: A mio parere vanno seguiti, come per molte altre cose del resto, vanno preparati ad alcune difficoltà che potrebbero incontrare utilizzando i social. Mi piacerebbe che ne facessero un uso moderato, ma ad ogni modo credo che i genitori debbano essere attenti e disponibili. D’altro canto sarebbe bene che i ragazzi si incontrassero all’aperto guardandosi in faccia in modo da dire: “ehi che faccia che hai oggi!” E non osservare la stessa foto photoshoppata di sempre…

Francesco: Controllati più possibile, anche grazie a filtri e parental control vari e limitando il tempo che passano sui device perché non tendano ad alienarsi troppo.

Dopo gli ultimi fatti di cronaca che hanno portato ancora una volta alla luce la potenza distruttiva dell’utilizzo malevolo dei social, ti senti impotente nei confronti di queste cose o pensi che ci sia il modo di proteggere seriamente i propri figli da episodi del genere?

Simone: Stavolta sarò breve. Credo che l’unica mezzo per evitare disastri sia il dialogo. Non possiamo vietare ma possiamo spiegare le conseguenze di alcune azioni…

Francesco: Sono forme potenziali di bullismo ancora più difficili da controllare rispetto a quello a cui eravamo abituati. Ci sono gruppi su FB o affini che nascono allo scopo di denigrare una persona più attaccabile x svariati motivi. Per questo credo debbano attuarsi appositi programmi di educazione alla tecnologia nelle scuole, più che un controllo limitante di tipo governativo su Internet o al più, una revisione delle leggi sulla tutela della persona e contro la diffamazione gratuita a mezzo web.

Hai un maschietto e una femminuccia, entrambi approcceranno con il web, l’educazione e le raccomandazioni che darai all’uno saranno uguali per l’altra o pensi differiscano a seconda del sesso?

Simone: Non ci avevo mai pensato… Può essere, forse da un punto di vista sessuale, che ci possano essere più rischi per la femmina, mi riferisco agli adescamenti o alla vergogna che può scaturire da comportamenti o gesti poi pubblicati in rete. Tuttavia allo stesso modo anche il maschio può cadere in errori che potrebbero comprometterlo, pertanto proprio considerando la vita reale, mi immagino, tra qualche anno, a predicare le stesse raccomandazioni ad entrambi.

Francesco: Allo stato attuale delle cose, non ritengo opportuno dover differenziare l’educazione a seconda del sesso. Semmai in base alle diverse attitudini che potrei riscontrare nel tempo in ciascuno di loro.

Reputi quindi che fare il genitore oggi sia più difficile o solamente diverso da come dovevano farlo i nostri genitori con noi?

Simone: Credo sia solamente diverso. Così come sono diversi i pericoli. Un genitore attento di oggi ha l’obbligo di seguire i propri figli, di “aggiornarsi” anche tecnologicamente per farlo. Un tempo c’erano altri modi, per esempio c’era chi pedinava il figlio perché insospettito da alcune amicizie. Insomma fare il genitore oggi è sicuramente diverso, l’unica cosa che non è cambiata è la difficoltà nel riuscirci con buoni risultati.

Francesco: È sicuramente più complicato, xkè la ns vita si è fatta piena di peculiarità ormai irrinunciabili che, d’altro canto, moltiplicano i possibili rischi per la loro incolumità sia fisica che psichica. L’importante, credo, è, x noi genitori, rimanere il più possibile al passo con i tempi e quindi con loro stessi (i figli), x far sì di non trovarci impreparati su di un campo tanto fondamentale quanto delicato come questo. E che il Dio dei servers ce la mandi buona!

Alessio Bruno per Web Crew