La gran parte delle autobiografie di personaggi famosi degli ultimi vent’anni è stata scritta da ghostwriter

La gente ama conoscere da vicino il pensiero e la vita dei personaggi famosi, da cui trarre ispirazione, esempio o pura e semplice soddisfazione della propria curiosità. Se questo è un trend costante nella storia della lettura, lo sta diventando in modo sempre più evidente: le vendite dei libri autobiografici o biografici registrano ogni anno, da almeno cinque anni, un aumento globale del 10% – 12%.

Il ghostwriting, insomma, è un aspetto molto rilevante del content marketing.

ghostwriting

La caratteristica che fa la differenza fra i due generi – e che spesso determina anche le scelte di acquisto del pubblico – è naturalmente l’originalità della scrittura: si presume che la biografia sia redatta da uno scrittore terzo, mentre l’autobiografia sia scritta in prima persona dal personaggio in questione.

Peccato che le cose non siano esattamente così e che, sebbene sia un fenomeno per sua natura sotterraneo e celato, le autobiografie quasi sempre non sono state scritte dalla persona il cui nome compare in copertina. A volte, naturalmente, il testo è dichiaratamente redatto dal protagonista della biografia in collaborazione con un biografo, ottenendo un testo per così dire a quattro mani in cui però il nome dello scrittore è messo in evidenza – un esempio è il libro sulla vita del grande jazzista Miles Davis, scritto in collaborazione con Quincy Troupe.

Ghostwriting

Altre volte invece – e, dati alla mano, stiamo parlando della stragrande maggioranza delle volte – il protagonista dell’autobiografia non ha mai scritto una sola pagina del libro che i lettori hanno acquistato. Libro che, al contrario, è stato scritto in regime di ghostwriting, cioè da uno scrittore fantasma. Ciò avviene per varie ragioni: spesso le persone a cui una casa editrice richiede una possibile autobiografia sono estremamente occupate per il proprio lavoro e non dispongono del tempo necessario per farlo. Oppure, ancora più frequentemente, sono assolutamente incapaci di produrre un libro che sia completo, accattivante e semplicemente ben scritto.

Si trovano online moltissime “confessioni” di ghostwriter che raccontano di un mestiere affascinante, remunerativo e incredibilmente diffuso, sebbene difficile da comprendere per la maggior parte dei lettori: perché, viene da chiedersi, queste persone scrivono testi lasciando deliberatamente ad altri ogni parte di merito? Questa pratica solleva alcune questioni importanti, prima fra tutte la differenza la differenza fra autore e scrittore. La letteratura non è un caso isolato, e un altro esempio interessante è l’arte contemporanea: una buona parte dei grandi artisti, le cui opere raggiungono quotazioni vertiginose, si limitano all’ideazione e alla progettazione dell’opera che viene poi eseguita da diversi lavoratori, chiamati makers.