Viber: una storia di successo tutta israeliana

Molti, probabilmente, ricorderanno Viber come una tra le prime (se non addirittura la prima) app per videochiamare e mandare messaggi gratuitamente. Nel 2010 – anno in cui Viber è stata fondata ed ha iniziato a prendere piede in vari paesi – l’idea di poter contattare amici e parenti, in tutto il mondo, a costo zero e tramite una semplice connessione ad internet era quasi un’utopia. Oggi, nell’era in cui è praticamente diventato impossibile tenere il conto delle app di messaggistica istantanea ed in cui è possibile mandare messaggi in tempo reale ovunque ci si trovi nel mondo, i tempi in cui si pagava per messaggio inviato o per minuto di chiamata sembrano solo un vecchio ricordo.

Viber

Nonostante il numero di app di messaggistica instantanea sia cresciuto negli anni, Viber viene ancor oggi considerata un’app pioneristica nel proprio settore che continua ad essere utilizzata da milioni di persone in tutto il mondo.

La storia di Viber

L’azienda è stata fondata in Israele il 2 dicembre del 2010 da quattro amici. Sembra cliché ma è davvero così che si definiscono i quattro fondatori Talmon Marco, Igor Magazinik, Ofer Samocha e Sani Maroli, “amici e famiglia”.

In realtà, la storia dietro alla nascita di Viber ha un nonsoché di romantico. Talmon Marco, l’iniziale CEO di Viber, al tempo viveva a New York ed era fidanzato con una ragazza di Hong Kong – oggi diventata sua moglie. Come spesso succede all’inizio di una storia d’amore, i due passavano ore al telefono per ovviare alla distanza fisica.

Purtroppo, però, il costo delle bollette telefoniche gravitava di mese in mese e ciò spinse Marco a cercare una soluzione che gli permettesse di stare in contatto con la sua fidanzata quotidianamente, senza ritrovarsi a dover pagare bollette salatissime ogni mese.

Durante gli anni ‘90, Marco aveva lavorato per l’esercito israeliano come chief information officer. Nato in Israele ma cresciuto negli Stati Uniti, dopo l’esperienza lavorativa presso l’esercito, insieme all’amico Igor Magazinik aveva fondato iMesh, un servizio per la condivisione di file P2P. Grazie al successo ed alle entrate ricavate da di iMesh, i due amici deciso di dare vita a Viber.

Diversamente da quanto accade di solito per startup di successo, Viber non ricevette alcun finanziamento da venture capitals. Questo dipese principalmente dal fatto che, durante i due anni seguenti alla creazione dell’app, la startup non generò nessun tipo di entrata. Le chances di trovare dei finanziatori interessati ad investire in un’app che non generava entrate erano molto basse e quindi i fondatori dovettero, per ben due anni, impiegare capitali propri ed appoggiarsi alle rendite di iMesh.

Le scarse entrate erano dovute, in parte, anche al fatto che il download e l’utilizzo dell’app erano totalmente gratuiti per gli utenti, ed i fondatori non avevano la minima intenzione di trasformare Viber in un’app a pagamento. Nonostante ciò, però, il team continuò ad investire nell’app, portandola a diventare una tra le migliori app per la messaggistica istantanea presenti sul mercato.

Le prime entrate importanti arrivarono nel momento in cui i fondatori decisero di mettere a disposizione degli utenti alcuni servizi extra a pagamento – come Viber Out (pacchetti di credito per chiamate internazionali) ed lo Sticker Store (per l’acquisto di extra stickers, divertenti emoji personalizzate in stile ‘Viber’).

Il 13 febbraio 2014, l’azienda giapponese Rakuten, per il commercio elettronico e servizi internet, acquistò Viber per $900 milioni di dollari, incrementando i 200 milioni di utenti Rakuten nella clientela dell’app. Inoltre, con l’acquisto da parte dell’azienda giapponese, Viber è diventata, ed è tutt’ora, il canale di comunicazione ufficiale della squadra di calcio FC Barcellona.

Ad oggi, la sede si trova a Cipro, ma gli uffici sono sparsi in tutto il mondo: oltre che in Israele, Viber ha uffici in Cina e Bielorussia.

Lo sviluppo dell’app di Viber

Viber, rientra in quel gruppo di startup baciate dalla fortuna fin dall’inizio. A partire dalla creazione, infatti, l’app aveva già pronta una lunga lista di utenti beta per la verifica del funzionamento del software. L’iniziale versione IOS registrò 350 milioni di downloads e quando, sei mesi dopo, Viber rilasciò in anteprima al mercato Android una versione del proprio software limitata a 50.000 utenti, il successo dell’app venne indubbiamente riconfermato.

La versione integrale venne ufficialmente rilasciata un anno dopo, mentre l’8 maggio del 2012 comparvero le prime versioni per cellulari Blackberry e Windows, aumentando così di parecchio il raggio d’azione e quindi i download. Ma il primo, importante traguardo fu raggiunto il 24 luglio 2012 quando Viber annunciò che, con l’arrivo al traguardo di 90 milioni di utenti, avrebbe reso disponibili due nuove funzioni: la messaggistica di gruppo e le chiamate ad alta definizione.

Nonostante il grande successo di Viber in quei primi anni, l’app non fu però esente da difficoltà e momenti ardui. Nell’estate del 2013, infatti, Viber venne attaccata direttamente dall’esercito elettronico siriano che riuscì a penetrare nei sistemi informatici dell’app, ma fortunatamente non si appropriò di nessuna informazione privata.
La crescita ed il successo di Viber hanno continuato ad aumentare negli anni, portando l’azienda ad essere acquistata da Rakuten due anni fa.
Il colosso giapponese scelse proprio Viber tra tutte le app di messaggistica istantanea perché “l’app stava crescendo ad un ritmo incredibile”. Con la chiusura del processo d’acquisto, i fondatori di Viber hanno registrato un guadagno pari a 30 volte la somma di denaro investita per lo sviluppo.

Viber Oggi

Nel corso degli anni, non solo è aumentato il numero di utenti e download di Viber, ma anche i servizi e le funzionalità offerte, portandola ad essere, ancora oggi, una tra le app di messaggistica instantanea più utilizzate al mondo. Ecco di seguito elencate alcune delle nuove funzionalità recentemente lanciate sull’app:

  1. Nelle chat di gruppo, è ora possibile rispondere a specifici messaggi direttamente citando il messaggio in questione e/o menzionando un particolare utente della chat.
  2. Viber ha anche deciso di mettere fine all’imbarazzo che si prova dopo aver mandato il messaggio sbagliato alla persona sbagliata. Con la nuova funzione per la cancellazione dei messaggi dalla chat del mittente ma anche (e soprattutto) da quella del destinatario o di tutti i destinatari in una chat di gruppo, le gaffe saranno solo un vecchio ricordo.
  3. Di recente, nelle chat dell’app è stato integrato un servizio per la ricerca e condivisione di contenuti esterni, provenienti da altre piattaforme. Con questa nuova funzione è infatti ora possibile trovare e condividere link e contenuti di YouTube, Booking.com, Giphy, Spotify e numerose altre piattaforme, senza dover lasciare la chat. Questa funzione garantisce una maggior efficienza e praticità se si considera che in genere, per condividere contenuti, è necessario uscire dall’app di messaggistica, cercare il contenuto d’interesse, copiarne il link, riaprire l’app e incollare il link nella chat chiusa qualche secondo prima.

È proprio il caso di dire che da quel fatidico 2 dicembre 2010 ad oggi, Viber ha fatto passi da gigante. Da una semplice app per messaggi e chiamate nata per ovviare ad una storia d’amore a distanza, oggi si caratterizza per essere un’azienda globale, conosciuta da milioni di persone. Negli anni a venire, bisognerà tenere gli occhi ben puntati su questa sorprendente app dalle mille risorse, che probabilmente ha ancora moltissime sorprese in serbo per i suoi utenti.

Roberta Rottigni