Tim Berners-Lee è seriamente preoccupato per i danni che donne e ragazze subiscono online

Tim Berners-Lee è colui che nel 1980 ha realizzato il primo software alla base di quel sistema che lui stesso avrebbe poi chiamato World Wide Web e che in pratica, a livello globale, ci tiene tutti connessi. È proprio riguardo alla rete che ogni anno pubblica una lettera aperta con la quale mette in evidenza lo stato di Internet e gli obiettivi che secondo lui andrebbero perseguiti per l’anno successivo. Per il trentunesimo anniversario del web, il contenuto della sua comunicazione ha riguardato la sua seria preoccupazione per l’impatto che hanno le molestie nei confronti delle donne che vengono veicolati proprio dalla rete. Una situazione, questa, talmente preoccupante da richiedere un intervento più sollecito da parte di governi e aziende, se si vuol perseguire l’obiettivo delle Nazioni Unite di uguaglianza di genere da raggiungersi entro il 2030.

Ciò su cui Tim Berners-Lee ha voluto portare l’attenzione è la dilagante discriminazione sul web ai danni delle donne, le quali subiscono un gran numero di molestie che minacciano seriamente i progressi fatti fino a ora sulla parità di genere e che soprattutto vanno a colpire donne di colore – che hanno oltre l’ottanta per cento di probabilità in più di ricevere messaggi aggressivi rispetto alle donne bianche – comunità LGBTQ e altri gruppi. È sulla base di una ricerca sviluppata dalla Web Foundation – da lui fondata e che il 12 marzo scorso ha ospitato una consultazione proprio per rispondere a tali questioni – e dalla World Association of Girl Guides and Girl Scouts – che tra l’altro ha evidenziato che oltre la metà delle giovani donne sul web ha subito molestie online; una molestia ogni trenta secondi su Twitter, secondo Amnesty International – che Berners-Lee ha valutato particolarmente grave questo problema.

Un fenomeno che, secondo il parere della maggior parte degli intervistati, sta peggiorando sempre più a causa della larga condivisione di foto e video privati, pubblicati senza consenso, e molestie sessuali tramite messaggi. Comportamenti che condanniamo nel mondo reale ma che invece sono sempre più all’ordine del giorno sul web, e che secondo la direttrice della Web Foundation possono portare non solo a una sempre minore partecipazione delle donne alla rete (e si pensi a quanto è importante la propria presenza online per la carriera di molte donne), ma anche sfociare in abusi fisici nel mondo reale. Danni offline, quindi, causati da danni online, una situazione aggravata anche dal sempre più diffuso utilizzo dell’“Internet delle cose”, ovvero l’estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi reali che, creando più connessioni tra dispositivi, permette con più facilità a ex partner di molestare e abusare delle donne.

Da notare, inoltre, quanto evidenziato dal sito americano ThinkProgress riguardo ciò che tali comportamenti causano nelle persone molestate online: aumento dei livelli di ansia, umore basso, un’immagine corporea negativa, ma anche, purtroppo, una probabilità tre volte maggiore di pensieri suicidi. L’argomento delle molestie sessuali online sta interessando già da tempo molte figure in tutto il mondo che stanno cercando di colmare le molte lacune legali riguardo le molestie sessuali in rete. L’intento di Tim Berners-Lee è quello di sollecitare un maggior controllo perché questo fenomeno venga contrastato, anche se, a quanto sembra, potrebbe non essere così semplice attuare una soluzione che non sia soltanto quella di educare i giovani all’uso corretto del web. Una regolamentazione dal punto di vista legale che appare complicata secondo il pensiero della direttrice del centro di ricerche InternetLab, la quale comunque si augura anch’essa vengano presi presto adeguati provvedimenti.

Un’azione a cui finora non si è dato il giusto spazio e non si è dedicato il giusto tempo, sottovalutando ciò che invece è un problema globale relativo ai diritti di genere, e che, secondo Tim Berners-Lee, potrebbe rappresentare la sfida per il web del 2020: contrastare le molestie e la disuguaglianza di genere online con adeguate soluzioni e prese di posizione per far sì che il World Wide Web diventi un luogo godibile e sicuro per le donne tanto quanto per gli uomini. Tra le soluzioni che sembrano più interessanti, la necessità che le aziende tecnologiche si assumano la responsabilità di realizzare piattaforme con migliori meccanismi per prevenire le molestie.