La storia di Facebook, dalle origini a oggi

Senza dubbio, un posto di rilievo tra i protagonisti del nostro presente lo hanno quei punti d’incontro virtuali che tanto ben conosciamo e che ormai abbiamo l’abitudine di frequentare da una ventina di anni a questa parte.

Si tratta di quei servizi di rete sociale fruibili dal web dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso e che in pratica sono diventati luoghi di scambio che la società attuale utilizza per condividere contenuti digitali e per comunicare.

facebook clic

Senza addentrarci nell’analisi delle tante questioni che solleva il massiccio utilizzo che facciamo dei social media, che comporterebbe senza meno anche l’osservazione di quanto la nostra modalità di socializzare e di comunicare sia cambiata, è indubbio che questi abbiano ormai un peso assai rilevante sulla nostra vita e, nel bene e nel male, facciano ormai parte della nostra realtà quotidiana.

La storia dei social inizia con il lancio, nel 1997, di SixDregrees.com, ma il primo che prende piede è Friendster, seguito poi da altri di minor successo, fino ad arrivare a Myspace e LinkedIN.
È però nel 2004 che le cose cambiano, quando l’allora diciannovenne geniaccio dell’informatica Mark Zucherberg, con l’aiuto di diversi amici e collaboratori e dopo alcuni tentativi di poco successo (un primo database, Facemash, fu subito chiuso), crea un sistema che possa mettere in contatto gli studenti dell’università di Harvard utilizzando la rete.
Sarà dall’idea di questa sorta di “annuario scolastico digitale” (la cui storia ci è raccontata dal ben noto film “The Social Network” del 2010) che nasce Facebook, che in breve tempo diventerà il luogo virtuale più popolato al mondo.
Lanciato per la precisione il 4 febbraio del 2004 con il dominio thefacebook.com, cambiato poi l’anno seguente in facebook.com, la creatura di Zucherberg nasce quindi come servizio di rete sociale e, implementata negli anni di diverse funzionalità che incontrano un grande favore del popolo del web, conquista milioni di persone in tutto il mondo, tanto da diventare, come dicevamo, uno dei protagonisti principali dei nostri anni.

Un esordio non proprio sereno, se si pensa che quasi subito Zucherberg viene accusato di plagio e di furto intellettuale da altri studenti con i quali aveva precedentemente collaborato per la creazione di un’altra rete sociale, ma che non frena la fama che il novello social comincia ad avere e che lo fa uscire dall’ambito universitario per diffondersi per tutta la rete.
Il 2008 segna il momento in cui Facebook supera come numero di utenti Myspace. In Italia, nello stesso anno, registra il boom delle presenze.

La sua popolarità continua a crescere, la sua comunità a diventare sempre più numerosa e i profitti di Zucherberg a lievitare, tanto che, nel 2010, “Time” lo inserisce tra le cento persone più ricche e influenti del mondo.

Gli anni seguenti consacrano la piattaforma Facebook come vero e proprio colosso mondiale, in grado di acquistare via via altre importanti realtà digitali, quali Instagram e WhatsApp, ampliando così il suo bacino di utenza e conquistando anche il popolo dei giovani utilizzatori della rete (tra le altre acquisizioni di Facebook Tecnologies, anche, nel 2014, quella del marchio Oculus VR, che produce strumenti per la realtà virtuale).

Nel 2012 Facebook.inc arriva a Wall Street
con una delle offerte pubbliche di vendita più ingenti della storia degli Stati Uniti. Ciò fa salire il valore della società a centoquattro miliardi di dollari, il più alto valore mai registrato per una new entry nella borsa di New York.

Il 24 agosto del 2015, Facebook registra un miliardo di utenti connessi in contemporanea e i suoi utili sono alle stelle, fino a toccare, nel 2017, i tre miliardi di dollari di profitti.
È nel luglio del 2018 che viene annunciato il primo calo di utenti in Europa e un rallentamento della crescita a livello globale. Ciò, comunque, non sembra influire sulle finanze personali di Zucherberg che, nel 2019, secondo la rivista “Forbes”, è il quinto uomo più ricco del mondo.

Un percorso così clamoroso e una mole di utenza talmente ingente per il social medium che ha modificato radicalmente le nostre dinamiche sociali e influenzato la nostra vita, che non può certo esentarlo da difficoltà di gestione, critiche, questioni legali, molte delle quali legate alla privacy e alla sicurezza (non dimentichiamo per esempio lo scandalo derivato dall’accusa che i dati di milioni di utenti Facebook sono finiti nelle mani della società britannica di analisi e consulenza Cambridge Analytica).

Un cammino quindi spesso controverso, per il colosso che ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare e ha avuto un immenso impatto economico globale, e che, malgrado tutto, sembra avere intenzione di continuare a farlo, visto che le sue iniziative si spingono continuamente avanti, fino all’annuncio, nel 2019, di voler diffondere una sua propria moneta digitale, Libra, che in molti temono possa interferire con le valute nazionali e le politiche monetarie dei vari Paesi.

Alessandra Buschi