Oculus Go: la realtà virtuale di Facebook

“Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non dovessi più svegliarti, come potresti distinguere il mondo dei sogni dalla realtà?” Era il 1999 quando i fratelli Andy e Larry Wachowski decisero di lanciare sul grande schermo quello che, a torto o a ragione, è diventato il film incentrato sulla realtà virtuale più famoso e visto di tutti i tempi, Matrix. Ed è di qualche mese fa anche l’ultimo lavoro di Steven Spielberg, Ready Player One, in cui gli abitanti della Terra trovano rifugio in Oasis, una realtà virtuale, che anche qui è la protagonista indiscussa del film.

Insomma, di realtà virtuale si parla sempre di più. E se fino a qualche anno fa sembrava una cosa fantascientifica e lontana dal mondo reale, oggi si tratta di qualcosa di tangibile e attuale. Un qualcosa in cui le aziende e le istituzioni di tutti i settori stanno investendo. Perché significa il futuro. Perché rappresenta quello che possiamo vivere oggi e non più domani. E, cosa più che interessante è che la realtà virtuale non è appannaggio di pochi e ricchi uomini di scienza. Tutt’altro.

Oculus Go

La realtà virtuale si tinge di colori democratici. E chi più di tutti può rappresentare la democrazia nell’era di internet se non Mark Zuckerberg e il suo Facebook? Oculus Go è il nuovo visore di realtà virtuale presentato dall’azienda, che ha acquisito la società Oculus VR nel 2014 con l’intento di diffondere questa nuova tecnologia fuori da quelli che, fino ad allora, erano gli ambienti più canonici, come, ad esempio, il mondo del gaming.

Le novità di Oculus Go

A differenza di tanti altri suoi “colleghi” Oculus Go per funzionare non ha bisogno di essere collegato né ad un computer né ad uno smartphone. Si tratta, infatti, del primo dispositivo senza collegamenti a cavi, che permette la fruizione del sistema della realtà virtuale in modo semplice ed immediato. Alla portata di tutti, come era nell’intento originario di Facebook. Il suo processore interno gli permette di immagazzinare dati e app, facilitandone così l’uso per tutte le applicazioni, come i giochi o la visione di film. Con poco più di 200 euro inizia così l’ultima rivoluzione. Quella che permetterà a chiunque di godere della realtà virtuale, senza doversi attaccare a smartphone super costosi e avendo l’opportunità di vivere esperienze uniche in qualsiasi situazione e in qualsiasi momento.

Nonostante i punti a favore, però, c’è da sottolineare che Oculus Go non permette di muoversi all’interno dello spazio virtuale, ma solo di muovere la testa, con un sistema di tracciamento a 360 gradi. Gli altri movimenti devono essere compiuti obbligatoriamente attraverso un controller, che funziona in tutto e per tutto anche come touchpad o come gamepad. E questa è una (piccola?) limitazione rispetto agli altri dispositivi in commercio. Il che giustifica anche il prezzo, diciamo, economico. La risoluzione delle immagini, benché non siano quelle da top di gamma, regalano una buona esperienze d’uso, secondo chi ha già testato il prodotto. Così come la parte audio, con le casse posizionate vicino alle orecchie, in modo da permettere una resa ancora più realistica e viva.

Oculus Go al centro della strategia di Facebook

Facebook punta a portare direttamente sul social la realtà virtuale e lo dimostra anche il clamoroso successo che stanno avendo i video a 360 gradi. Inoltre, con Oculus go si può accedere alle cosiddette “stanze”, in cui è possibile invitare gli amici e interagire attraverso i loro avatar. Come un grande e reale videogioco.

Con il dispositivo è possibile usufruire dei contenuti di Netflix o navigare comodamente su Internet. Per un’esperienza che risulterà totalmente differente rispetto al modo in cui siamo abituati ora. Ci sono alcuni limiti, è vero, ma Oculus Go promette di dar del filo da torcere ai dispositivi già in commercio che, anche se risultano più performanti, sono comunque prodotti di alta fascia, non accessibili a tutti.

Facebook punta sulla facilità d’uso e sul fattore ergonomico dell’apparecchio che si dimostra comodo e confortevole. E, come abbiamo anticipato, anche su quello che è il fattore di democratizzazione della realtà virtuale. Una realtà alla portata di tutti, che si concentra su un’esperienza sensoriale completa e che ci accompagna per mano verso il futuro prossimo.

Giulia Salis per Web Crew