Fare intrattenimento su Instagram: Camilla Boniardi aka Camihawke

Camilla Boniardi, questo è il suo nome. Ma in rete tutti la conosciamo come Camihawke, una trentenne vulcanica, dall’animo color fuoco come il colore dei suoi capelli. Su Facebook ha un seguito di oltre 600 mila followers. Su Instagram il numero sale e a guardare ogni giorno le sue storie e i suoi post sono circa un milione di persone. Numeri importanti per una ragazza cresciuta in Umbria e con una laurea in giurisprudenza lasciata chiusa in un cassetto.

camihawke

Camihawke rappresenta un barlume di verità e schiettezza nel mondo del bello e del patinato. In quell’universo fatto di condivisione di momenti perfetti che è la rete. In quella corsa verso la ricerca di stereotipi fatti con lo stampino, dove la felicità è quasi un obbligo e i connotati si uniformano, fino quasi a far diventare la specie umana una sorta di gemellanza monozigota di massa.

Ha iniziato in radio, a Radio 2, Camihawke. E chi ha indossato un paio di cuffie almeno una volta nella vita sa quanto possa essere complicato trovare un modo di comunicare che risulti empatico e diretto con un pubblico che non si vede, ma c’è. La cara e vecchia palestra, direbbe qualcuno. Ecco, Camihawke è partita da lì. E da My Space, che i meno giovani ricorderanno come l’antesignano di Facebook et similia. Poi la rete le si è aperta davanti come un mostro a mille facce ed ecco spuntare Snapchat, Instagram, TikTok. Lei, Camihawke, è riuscita a cavalcare bene tutto. Tutta quest’ondata di novità comunicative.

Camihawke è un’influencer? No, lei ama definirsi “creatore di contenuti di intrattenimento”. Perché in realtà è esattamente questo fa. Crea contenuti di intrattenimento e lo fa nella maniera più vera possibile. Non spontanea, ovviamente, nel senso che tutto è costruito a tavolino, ma in ogni video postato su Instagram la sua anima esce fuori in tutta la sua sincera e travolgente essenza. “Dovremmo cercare di ampliare il vocabolario sui social”, ha detto sul palco del Ted Talk di Rimini. “Dovremmo cercare di creare una comunicazione più profonda e veritiera possibile. Cercar un nuovo codice che sia in grado di rappresentarci con clemenza, coinvolgere le nostre debolezze e mostrare i nostri difetti. Fateci caso anche quando non siete felici. Postatelo a cuor leggero, consapevoli che dall’altra parte ci siamo noi che sappiamo come ci si sente”.

camilla boniardi

E il suo codice comunicativo è proprio questo. I suoi post, per lo più video, sono concentrati di pezzi di vita raccontati in modo ironico e senza pretese di solennità. C’è l’Oroscophawke, ci sono le ricette, d’altronde lei nella sua bio di Instagram si descrive come una per cui “la pasta al forno è il mio unico credo”. E ci sono anche le cose più serie. Come il cyberbullismo, tema da lei affrontato in occasione di una serie di commenti ricevuti due anni fa. Di quelli pesanti, da leoni da tastiera, come vengono definiti. Nel video realizzato per l’occasione l’anima di Camihawke fuoriesce in tutto il suo splendore e lo dimostrano anche gli oltre settemila commenti ricevuti. Roba da far invidia a qualsiasi social media marketing, alla ricerca del miglior tasso di engagement.

Il segreto del suo successo si racchiude in questo. Nella capacità di entrare in contatto con gli altri, senza atteggiamenti da super diva o da una che ce l’ha fatta su Instagram. Lei si mette sullo stesso piano dei suoi followers, con cui condivide ciò che pensa vada condiviso. Per cui crea contenuti in grado di far sorridere, anche quando tratta argomenti più pesanti o più seri. Una sorta di leggera frivolezza del pensiero, che la rende umana e non distante anni luce dal suo pubblico. Perché trasparenza e sincerità sono il suo credo, nelle collaborazioni con le aziende e nella condivisione di pezzi di privato.

Giulia Salis