Come fare una startup di successo: qualche considerazione sul caso Airbnb

Nel video abbiamo sintetizzato (molto sintetizzato) i primi anni di vita di Airbnb. La storia di questa piattaforma è significativa perché somiglia a quelle di molte altre startup tecnologiche di grande successo. Ripercorrendo le origini di molti siti noti del web attuale sembra quasi di leggere delle variazioni di uno stesso copione.

Il successo di queste startup viene sempre fuori da intuizioni lungimiranti che nascono, si potrebbe dire, da ‘situazioni di vita vissuta‘. Gli imprenditori di queste startup, solitamente ragazzi, rispondono in modo originale, o comunque brillante, a qualcosa che accade nella loro vita. Non si tratta quindi di accurate strategie disegnate a tavolino ma propriamente di intuizioni.

Le idee vengono poi messe in pratica realizzando piattaforme funzionali anche se spesso imperfette poiché realizzate con budget limitati. In alcuni casi la risposta degli utenti è quasi immediata, in altri – come nel caso di Airbnb – le piattaforme devono affrontare alcune difficoltà. Il progetto iniziale viene spesso stravolto in questa fase di incubazione, talvolta anche il brand cambia nome (il primo nome di Airbnb era airbedandbreakfast.com).

fondatori airbnb

La dinamica di crescita, quando si innesca, è impetuosa. E’ questo il punto che maggiormente colpisce l’immaginario pubblico e su cui si sofferma anche il nostro video.
La possibilità di fruire di una crescita rapida ed esponenziale è ciò che caratterizza essenzialmente le startup, differenziandole concettualmente dalle nuove aziende.

Per sommi capi è questo il copione che hanno seguito varie startup di successo. Non tutte, naturalmente.

Ma bisogna aggiungere due o tre considerazioni per non cadere nell’odiosa “mitologia dei soldi facili” che circola sul web. La prima è che se è vero che le piattaforme con cui queste startup hanno iniziato sono spesse volte molto basiche, è anche vero che tali piattaforme vengono realizzate in prima persona dai membri delle startup (oppure coinvolgendo dei compagni di viaggio in grado di svilupparle, come nel caso di Airbnb).

Questa prima sottolineatura solo per dire che le idee hanno le gambe corte se non si sa come realizzarle.

Bisogna poi dire che, sebbene questo ‘copione’ si è ripetuto in vari casi, la norma è del tutto diversa. La maggioranza delle startup non beneficia di nessuna mirabolante crescita e anzi, non di rado, fallisce.
L’ecosistema startup nel suo complesso sembra debba necessariamente tenere conto di un alto tasso di fallimento.

Il nostro video è estremamente sintetico e rischia di non mettere in luce anche un altro aspetto, ossia quanto sia importante ciò che accade nella fase di incubazione. Scrivevo poco sopra che alcuni dei siti divenuti poi di grande successo hanno dovuto “affrontare alcune difficoltà”. Sembra facile, detto così. Non lo è. Non perché agli imprenditori manchi la voglia di risolvere i problemi o la tenacia nel portare avanti le proprie idee ma semplicemente perché non si sa come risolvere le difficoltà vissute dalle proprie aziende. Non esiste un manuale per startup in cui è scritto per filo e per segno cosa fare in caso di difficoltà.

La rapidità con cui è cresciuto Airbnb una volta superate le iniziali difficoltà esemplifica perciò un fenomeno reale. Ma l’apparente semplicità di questa storia non deve far cadere in errore né sulle dinamiche generali né del resto sulle capacità dei singoli individui.

Molti dei protagonisti della rivoluzione tecnologica sono diventati delle icone, quasi delle pop star, influenzando migliaia di ragazzi in tutto il mondo. E’ sicuramente giusto riconoscergli almeno una notevole intuitività economica.

Ma bisogna anche dire che le fortune individuali dei fondatori di startup di successo nulla centrano con le ricadute più o meno positive delle loro creature sulla società. Il caso di Airbnb è significativo anche da questo punto di vista. I fondatori sono diventati miliardari. Ma l’impatto di Airbnb sul settore del turismo e sulla socialità generale non è necessariamente straordinario come il conto in banca di Brian, Joe e Nathan.