Marketing e intrattenimento sono sempre più vicini

Informazione e intrattenimento: un mix a cui ci siamo abituati e che nel tempo ha sempre più conquistato i mezzi di informazione, passando da radio, tivu e oggi approdato agli schermi dei nostri computer e smartphone.
Una formula, quella dell’informazione-spettacolo, conosciuta anche con il neologismo di origine anglosassone “infotainment” e che in Italia, per quanto riguarda la televisione, muove i primi passi a partire da quel genere di programma giornalistico che si occupa di attualità indicato come “rotocalco”.

Esempi successivi al primo rotocalco televisivo presentato sugli schermi da Enzo Biagi negli anni Sessanta del secolo scorso dal titolo RT Rotocalco Televisivo, ce ne sono molti e ben noti: Odeon. Tutto quanto fa spettacolo, ad esempio, e anche Nonsolomoda, La Domenica Sportiva, Verissimo, Lucignolo, Report

Un genere di programma, insomma, che ha preso sempre più campo, andando ad allargare il suo raggio di azione non solo a filmati, ma introducendo via via sempre più elementi, creando un vero mix di generi, buoni a catturare l’attenzione del pubblico facendo leva su più fronti oltre a quello puro e semplice dell’informazione.

Qualcosa che, proprio per questo suo “mescolare” informazione a intrattenimento, non ha mancato di ricevere critiche e di sollevare questioni deontologiche, ma che sembra ormai la formula più fruttuosa in termini di richiamo per un’utenza che sembra sempre più mostrare interesse solo se una notizia viene “spettacolarizzata”.

Va da sé il passaggio quasi “obbligato” di questo modo di mixare più generi al web, sempre teso a catturare l’attenzione del pubblico. È qui, nel grande calderone che è il web, che oggi assistiamo ad altre commistioni e all’avvicinamento sempre più serrato di generi, come quello tra marketing e infotainment.

marketing intrattenimento

L’esempio più evidente della realizzazione di questa tendenza sono gli influencer, di per sé intrattenitori che, su varie piattaforme e in vario modo, nel corso della loro azione sponsorizzano prodotti. Una modalità di “spettacolo” che ingloba quindi il marketing (o è il marketing che ha inglobato l’intrattenimento?) in un modo che ormai è chiaro funzioni e che permette a certi influencer di arrivare anche a risultati economici davvero notevoli.
Una comunicazione che si avvale di mezzi sempre più adeguati per i suoi scopi, basti pensare a IGTV, la funzione di Instagram lanciata da pochi mesi che permette di pubblicare video dal formato verticale di lunga durata e che quindi, a conti fatti, è da considerarsi la tv di Instagram.

Una comunità, quella di Instagram, sempre più popolosa, che dal suo lancio, nel 2010, ha raggiunto un miliardo di utenti, e che oggi (già il nome dell’app lo lascia intendere) sembra aver tutta l’intenzione di volersi sostituire al classico intrattenimento televisivo (del resto già sappiamo che gli utenti più giovani guardano sempre meno televisione e hanno spostato la loro attenzione alla fruizione di video su dispositivi mobili) e che punta ad ampliare quel fruttuoso canale di marketing che ormai è Instagram e che, come nuovo strumento per influencer, potrebbe, in tempi ancora non prevedibili, rappresentare una sorta di minaccia non solo alla tivu “classica”, ma anche a YouTube.

Gli influencer intrattengono il proprio pubblico utilizzando le sempre maggiori possibilità date dai canali social. Nel contempo, come dicevamo, fanno marketing. Solitamente di se stessi, talvolta per aziende. Scorrendo le foto Instagram di un influencer ci si rende conto di come il marketing non sia mai svincolato dall’intrattenimento e viceversa.
Questa modifica dell’ambiente generale ha prodotto un grande cambiamento nelle prassi promozionali dei consulenti di web marketing.

Con ogni evidenza, le campagne di social media marketing includono sempre di più interventi di influencer marketing. Ma questo sarebbe il meno. Ciò che è cambiato è il contesto generale, l’ambiente del marketing. Intrattenimento è una delle parole chiavi del web in cui ci muoviamo tutti.

Alcune aziende sono pienamente dentro questo cambiamento di contesto. Ne fanno parte e lo agevolano in vari modi. Ad esempio si affidano a influencer o fanno esse stesse intrattinemento…

Altre no, stanno semplicemente subendo il cambio di paradigma. Una posizione, quest’ultima, causata spesso da insufficienza di budget (reale o immaginaria), talvolta da prese di posizioni etiche o ideologiche. E’ una presa di posizione che può anche far simpatia ma che a chi, come noi, lavora sul web da più di dieci anni non può non ricordare gli imprenditori che negli anni 2000 non credevano nel web. Imprenditori di aziende che, purtroppo, hanno chiuso.