“Saper fare marketing è un’arte”. L’intervista a Fedez di Montemagno

È da poco uscita su YouTube un’intervista molto interessante fatta dal noto blogger e imprenditore Marco Montemagno al popolarissimo rapper Fedez, ex giudice di X Factor. Ci sentiamo di consigliare questo video agli appassionati di influencer marketing perché Fedez racconta la sua storia dal punto di vista imprenditoriale, non solo come musicista.

Seguendo il rapper sui social si capisce che la sua carriera non si inserisce solo nell’ambito artistico-musicale ma riguarda vari ambiti, da quello commerciale all’aspetto comunicativo. Frequenti sono, ad esempio, le collaborazioni di Fedez con brand noti e, anche, meno noti.

Ma al di là di questo, Fedez può essere senza dubbio considerato un grande marketing manager. Sin da molto giovane ha mostrato una grande capacità di gestione della propria immagine a fini commerciali e un interesse, confermato anche nell’intervista, per il marketing.

Questa molteplicità di ruoli e lavori incarnati dal rapper sembra andare di pari passo con un’economia e una società che è, tutt’oggi, più ‘elastica’ in termini di mercato e che supera i settori specifici; ma dipende in parte anche dalla personalità stessa di Fedez che rivendica per suo conto la capacità di fare marketing e quindi di saper vendere un prodotto, qualsiasi esso sia.
Saper fare marketing è un’arte tanto quanto la composizione di un disco”, dice senza remore al suo interlocutore.

La creazione di un contenuto o di un prodotto che deve essere venduto ha bisogno poi di una strategia di marketing e di comunicazione per arrivare ad un pubblico più ampio possibile.
Più difficile sembra questo concetto quando si parla di una produzione artistica.

A tal proposito Fedez racconta come alcuni utenti Instagram l’abbiano criticato per aver utilizzato una canzone personale, dedicata al figlio (“Prima di ogni cosa”), nello spot di un noto brand di smartphone con il quale ha collaborato subito dopo l’uscita del singolo.
Per Fedez le critiche erano insensate poiché per lui il mezzo pubblicitario era solo un modo grazie al quale la sua canzone sarebbe stata ascoltata da più persone.

Inutile dire che c’è un pregiudizio relativo agli artisti che si staccano dal loro campo d’azione, in particolare quando ci sono collaborazioni commerciali con grandi aziende che si occupano di tutt’altra cosa. Il fenomeno è certamente complesso ma non è una cosa del tutto nuova.

A tal proposito Fedez cita la storia dei Sex Pistols, band tra le più conosciute al mondo, e del loro manager Malcolm McLaren, che lavorò sopratutto sull’immagine del gruppo.
Si concentrò quindi su come gli artisti dovevano vestirsi, quali apparizioni fare studiando bene i contesti, cercando spesso di suscitare un velo di clamore in funzione della visibilità. Il marketing veicola un’immagine, cercando di accrescere il valore del prodotto che si sta vendendo.

Dall’intervista viene fuori l’eterna nostra diversità con la cultura americana, alla quale invece Fedez si ispira. Ci racconta infatti che in America se una grande azienda chiama come testimonial un artista questo equivale ad un merito che aggiunge valore sia all’artista sia all’immagine del brand.
In Italia, invece, sembra vigere la regola opposta: l’immagine dell’artista si impoverisce.
Probabilmente in Europa, non solo in Italia, c’è un’idea più romantica e più pura sull’artista musicale, relativa anche a una cultura che ha una storia più lunga rispetto all’America.

Evidentemente però, in questo momento storico, una strategia di comunicazione è fondamentale in qualsiasi ambito. E come racconta Fedez è anche importante non adagiarsi sugli allori e trovare sempre idee nuove per rapportarsi ai fan. Quello che è certo è che al di là dei personalissimi gusti musicali di ognuno, Fedez è riuscito ad essere seguito da un pubblico sempre più ampio che lo segue, ogni tanto lo critica, ma sopratutto lo stima.