Che fine ha fatto la netiquette? E se provassimo di nuovo ad insegnarla ai ragazzi?

Netiquette è portmanteau di internet/network e etiquette ed indica una serie di “buone norme di comportamento” che gli utenti di internet dovrebbero seguire.
Il termine ha avuto una grande diffusione. Molti siti e community hanno, ancora oggi, una pagina netiquette in cui vengono sintetizzati i comportamenti che i gestori raccomandano per facilitare un utilizzo “sereno” della piattaforma da parte di tutti.

Un documento ormai “storico” è la netiquette prodotta nel 1995 dall’Internet Engineering Task Force, una rete internazionale di tecnici, specialisti e ricercatori interessati all’evoluzione del web ed a cui chiunque, volendo, può iscriversi. L’IETF è organizzato in vari gruppi di lavoro divisi per aree di interesse che collaborano alla produzione dei documenti, gli RFC (request for comments), finalizzati alla standardizzaione di norme, procedure e prassi diffuse su internet. Tali documenti vengono poi presentati all’IESG che può approvare tali documenti rendendoli degli standard.

Già nel documento sulla netiquette del 1995 si trovano un gran numero di consigli di assoluto buon senso.
Riguardo alle mail, ad esempio, si raccomandava di controllare la correttezza del campo CC quando si è in conversazione con più persone per evitare di coinvolgere persone senza motivo. Altre indicazioni invece avevano un valore più generale:

Ricorda che il destinatario è un essere umano la cui cultura, lingua e umorismo, hanno diversi punti di riferimento rispetto ai tuoi. […] Presta particolare attenzione al sarcasmo.

Usa minuscole e punteggiatura appropriata.

Supponi che gli individui parlino per se stessi, senza rappresentare le organizzazioni di cui fanno parte (salvo dove esplicitato espressamente).

Insomma la lettura di questo documento che ha ormai più di vent’anni è ancora interessante. Ma naturalmente si riferisce ad un internet che non esiste più.

Ecco una frase dall’introduzione a questa netiquette:

Oggi, la comunità di utenti di Internet include persone che non conoscono questo ambiente. […] Al fine di portare questi nuovi utenti nella cultura di Internet in modo rapido, questa guida offre un insieme minimo di comportamenti che le organizzazioni e gli individui possono adottare e adattare per il loro uso.

La guida nasce quindi perchè Internet si stava aprendo ad una comunità sempre pià ampia di persone. Persone che venivano considerate – correttamente – dei newbies, dei neofiti. Persone che avrebbero dovuto comprendere, e in caso condividere, la ‘cultura di internet’ per iniziare a farne parte.
Non è naturalmente ciò che accaduto. E la netiquette è oggi largamente sommersa da messaggi decisamente scortesi e da comportamenti ineleganti, per usare degli eufemismi.

Internet è divenuto rapidamente un media di massa e l’atteggiamento dei neofiti non è mai stato – o comunque non lo è sicuramente oggi – quello che si poteva legittimamente presumere. Quasi nessuno dei nuovi utenti si è messo a studiare la storia, le funzionalità e le potenzialità dello strumento che aveva deciso di utilizzare. La gente ha incominciato a connettersi e, sopratutto con il web 2.0, a esternare.
Altro che netiquette, qui ormai si parla di come arginare comportamenti che si configurano spesso come illegali.

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Il web attuale non è esattamente un mondo elegante.
Che sia sempre possibile un uso euristico e sano del mezzo è indiscutibile. Ma è un fatto che statisticamente l’uso che ne viene fatto è tutt’altro e l’irruzione della massa nel web ha creato dei fenomeni assolutamente preoccupanti.

Il web oggi non solo è lo specchio di alcune derive largamente presenti nel mondo pre-internet ma è spesso incubazione originale di dinamiche comunicative deliranti.

Che fare?

Uno spunto interessante contenuto nella netiquette del 1995 è forse proprio nell’approccio generale. Ossia nel considerare i nuovi utenti come neofiti. Persone che non conoscono il mezzo e che quindi potrebbero avvantaggiarsi dalla lettura di sintetiche linee guida che li aiutino a comprendere dove sono e cosa stanno facendo.

E’ lo stesso spirito che sta dietro alle guide for dummies e agli how to per newbies. Solo non concentrato sulla procedura tecnica (clicca qui, clicca lì), ma sul senso dell’ecosistema web e sulla “filosofia di internet”, si potrebbe dire.

Questo approccio, come detto, sembra aver fallito. I newbies della qualità complessiva del web finora se ne sono semplicemente sbattuti.
Ma in parte il problema è stato anche una mera questione numerica.

L’arrivo della massa di utenti su internet è stato decisamente impetuoso. Si è trattato di un movimento caotico e anarchico di cui quasi nessuno ha capito molto. In pochi anni tantissime persone hanno iniziato a navigare il web e pensare di poter orientare ‘culturalmente’ in qualche modo questo fenomeno era effettivamente utopistico.

La cultura di internet è stata sommersa dalla massa ed in larga parte il web è finito tra le fauci del capitalismo.

Oggi però il quadro è completamente cambiato. Tutto sommato, con un certo ottimismo, si può anche ipotizzare che stia crescendo il numero di persone che conoscono approfonditamente internet.
Sicuramente in molti hanno ormai capito che il web può diventare problematico senza un po’ di consapevolezza collettiva.

Ma soprattutto il quadro è cambiato perchè i newbies oggi non sono più una massa sterminata di persone, sono di meno. Si potrebbe fare più attenzione a loro.

Chi sono i newbies oggi? Alcuni sono persone adulte. Uomini e donne, più o meno anziane, che a un certo punto decidono che vogliono navigare su internet e chiamano i loro figli e nipoti per chiedergli come si fa. Una sciagura fatale e inevitabile, ma tutto sommato anche “divertente”, che ha creato questa usanza particolare per cui tutta una generazione di figli ha insegnato qualcosa ai propri padri.

Ma, fondamentalmente, i veri newbies sono i più giovani. Gli adulti che non conoscono internet per questioni anagrafiche tenderanno a scomparire, naturalmente, nel giro di qualche generazione. Mentre continueranno ad esserci ragazzi che un bel giorno navigheranno per la prima volta in internet.

Sono loro, i giovanissimi – si sente spesso dire – i veri esperti di internet. Affermazione che credo si sia diffusa proprio in virtù di questa particolare inversione di rapporto (i figli che insegnano ai padri) che si è creata storicamente riguardo a internet ed alla tecnologia.
Fenomeno storico che però, come detto, tenderà naturalmente a scomparire.

I ragazzi insomma non sono i nuovi esperti di tecnologia, sono anzi i newbies. I giovani sono stati realmente più esperti degli anziani solo in una particolare epoca storica, una fase che sta finendo.
E’ quindi forse il caso di smettere di considerare i ragazzi degli esperti di tecnologia perchè sanno come fare ad ottenere migliaia di fan sui social, andrebbero considerati per ciò che sono: neofiti. Saper postare foto su Instagram non significa conoscere il web, c’è poco da fare.

Bisogna quindi dire con chiarezza, credo, che un certo comodo ritornello mediatico che ci fa immaginare le nuove generazioni come frotte di strani esseri nati con lo smartphone in mano non coglie la realtà.
E’ invece vero che tutti gli esseri umani nascono nudi e senza smartphone. Per cui è bene ricordare che per ogni dodicenne che posta foto su Instagram, c’è un genitore che ha comprato uno smartphone.

Già oggi i millennials, che nel frattempo diventano genitori, conoscono sicuramente di più dei nati negli anni 2000 le dinamiche comunicative del web.
In fin dei conti non ci sarebbe niente di male se provassero ad insegnare un po’ di netiquette ai più giovani. Il web è diventato un fenomeno complesso e non è sempre facile muovercisi da autodidatti. Soprattuto se ci si entra da giovanissimi.