I dipendenti di WordPress non vanno a lavorare

Il lavoro da remoto: uno dei tanti cambiamenti portati dalle nuove tecnologie e che sempre più interessa aziende più o meno grandi in tutto il mondo, tanto da modificare anche l’assetto di uffici e spazi lavorativi.

È questo il fenomeno che ha interessato anche Automattic, la holding di WordPress fondata nel 2005 da Matt Mullenweg, sostenitore di un modello di lavoro completamente innovativo legato alle grandi possibilità fornite dalla rete, ovvero quelle di poter lavorare per un’azienda pur risiedendo a migliaia e migliaia di chilometri di distanza, svolgendo il proprio lavoro dove si vuole, senza dover necessariamente recarsi in sede ogni mattina.
Un modo nuovo di lavorare, quindi, che non impedisce a lavoratori di Paesi diversi di incontrarsi e lavorare comunque insieme e di cui oggi si parla sempre più anche in Italia.

Un fenomeno, quello del “remote working”, che interessa oggi una buona parte di lavoratori in tutto il mondo e su cui basano le loro attività ormai molte aziende, con la conseguenza che sempre più sono quelle che decidono di non avere una sede fisica proprio perché non necessaria. Dall’altra parte, in crescita i cosiddetti “cowo” – in Italia soprattutto in città come Milano, Roma, Bologna, Firenze e Torino – ovvero spazi che affiancano le caratteristiche di ufficio a quelle di location ultramoderna, dove i coworkers, rappresentati soprattutto da imprenditori e dipendenti di piccole e medie aziende e freelance, possono incontrarsi e lavorare in un ambiente accogliente dotato di tutto ciò di cui hanno bisogno pagando un basso costo d’affitto.

Ed è così che alla fine Automattic stessa, dopo aver rinnovato nel 2013 un ex magazzino di millequattrocento metri quadrati a San Francisco per portarvi la propria sede, ha infine deciso di metterla in vendita, visto il suo inutilizzo.
Pochissimi infatti dei suoi cinquecentocinquanta dipendenti si recavano effettivamente a lavorare ogni giorno negli uffici fisici di Hawthorne Street, nati in realtà come punto di coworking e dotati di spazi comuni attrezzati di ogni comfort, ma di fatto non utilizzati neanche a questo scopo.

Restano comunque, per l’azienda proprietaria di WordPress, spazi condivisi a Città del Capo, in Sudafrica, e a Portland, nel Maine. Ora, i dipendenti Automattic che decidono di lavorare in spazi coworking esterni all’azienda, hanno ducentocinquanta dollari di rimborso al mese per pagarsi la postazione, mentre un caffè pagato se lavorano seduti ai tavoli di uno dei locali della catena Starbucks.

Alessandra Buschi