Consigli per diminuire il bounce rate del tuo sito internet

Nelle strategie di comunicazione che vengono messe in atto ci sono parecchie cose da monitorare e tanti step che vanno riconsiderati di volta in volta. Che la vostra sia una piccola impresa che vende prodotti online o un travel blog la dinamica rimane sempre la stessa. Si parte per gradi. Si analizza ciò che va bene, ciò che porta risultati e si cambiano gli scenari quando questi non sono adatti allo scopo. Il sito web è uno degli strumenti che possono aiutare a raggiungere quelli che sono i nostri obiettivi, sia in termini di comunicazione che di business.

L’importanza delle metriche di un sito web

Avere un sito web, però, significa realizzarlo in modo che quegli obiettivi vengano portati a casa. E non basta creare il sito internet più bello della storia del web, se poi questo non funziona. E il funzionamento lo si può valutare solo a seguito di un’analisi ben fatta. Fino a qualche tempo fa poteva risultare complicato e annoso muoversi tra le voci che compongono un sito. Oggi risulta tutto più semplice, grazie agli strumenti in nostro possesso e alla portata quasi di tutti.

Quali sono però gli indicatori che ci fanno capire se il nostro sito sta funzionando nella maniera corretta o si sta rivelando inutile per il nostro business? Partiamo da un punto fondamentale: non esiste una risposta univoca a questa domanda. I fattori da considerare sono molti e dipendono anche dalla natura sia del sito stesso, sia della nostra attività. Ovvio che all’interno di una semplice analisi andranno verificati, ad esempio, il numero degli utenti che visitano il sito o quello delle pagine visitate. Ma questi sono semplici dati e, in qualche modo, ciò che interessa maggiormente è la visione di insieme, nonché avere ben in mente la nostra strategia di comunicazione.

Tra i diversi valori che dovremmo (il condizionale è d’obbligo) monitorare c’è anche il bounce rate, la frequenza di rimbalzo. Prendiamo la definizione che ne dà Google Analytics: “la frequenza di rimbalzo è il rapporto tra le sessioni di una sola pagina divise per tutte le sessioni o la percentuale di tutte le sessioni sul tuo sito nelle quali gli utenti hanno visualizzato solo una pagina e hanno attivato una sola richiesta al server Analytics.”. In parole povere il bounce rate misura quanti utenti arrivano sul sito e visitano una sola pagina prima di uscire.

Ecco, a prima vista, questo valore potrebbe sembrare fondamentale per la vita di un sito web, ma in realtà si tratta di una metrica molto approssimativa. La regola generale è: basso bounce rate uguale sito buono. Viceversa per il contrario. Ora, però, ci possiamo rendere conto che questo non vale sempre e per tutti i casi. Ovviamente se il sito in questione è semplicemente una landing page, composto quindi da una sola pagina, in cui l’utente può fare tutte le azioni che noi vorremmo facesse, allora una frequenza di rimbalzo alta è più che normale. Diverso il discorso, invece, se si tratta ad esempio di un blog con tanti angoli correlati da leggere in cui vorremmo che l’utente si fermasse per più tempo. Quindi, il primo passo da compiere è capire cosa si vuole ottenere dal proprio sito e, soprattutto, come questo è strutturato e quali azioni dovrebbero essere compiute da chi lo visita. Detto questo, se la preoccupazione è un bounce rate alto, vediamo come si può provare a diminuire questa percentuale.

Qualche consiglio per diminuire il bounce rate

Se l’obiettivo è quello di far diminuire il bounce rate, allora vediamo insieme quali azioni si possono compiere o quali considerazione si possono fare:

Il sito non funziona correttamente. Questo potrebbe voler dire tantissime cose. Ad esempio, potreste non averlo ottimizzato per il mobile e questo significa che se un utente si collega da un device qualsiasi, come uno smartphone o un tablet, potrebbe non navigare bene all’interno del sito e, quindi, abbandonarlo in homepage.

Scarsa qualità dei contenuti. In un blog questo è un fattore fondamentale, ma lo è anche per altre tipologie di siti. I contenuti sono un vero e proprio valore per il sito e la regola aurea è metterli in primo piano sempre. Chi dovrebbe navigare a lungo sul vostro sito senza trarne un’utilità oggettiva?

Cattiva user experience. Il sito è facile da comprendere? Il visitatore riesce a trovare subito la pagina di suo interesse o il tasto per acquistare quel prodotto che sta cercando? Realizzare un sito web artistico e meraviglioso non aiuterà a diminuire il bounce rate, se è complicato da usare. Il mero esercizio di stile di un web master non aiuta il business: il sito è per gli utenti, non per il vostro ego.

Velocità. Il vostro sito è veloce? Molte persone abbandonano la navigazione a causa della lentezza del caricamento delle pagine. Su Google Search Console si può controllare la velocità del sito. Verificate l’ottimizzazione dei contenuti, soprattuto di quelli multimediali che possono causare lentezza, e considerate l’investimento in un buon servizio di hosting e provider.

Troppa pubblicità. Spesso siamo portati ad inondare la home page o altre pagine di destinazione di pubblicità invasive, come banner e pop up. Certo, sono strumenti che possono servire a far compiere determinate azioni, ma spesso possono risultare invadenti e scatenare nell’utente la voglia di cliccare sulla x per passare ad altri siti meno antipatici. Se proprio c’è il bisogno di usare un pop up, perché non farlo provare a farlo partire con qualche secondo di ritardo nella visualizzazione?

Esiste un percorso? Nella vostra testa dovreste sapere bene cosa vorreste da chi naviga sul vostro sito. Aiutatelo in questo senso a seguire la strada giusta. Come? Ad esempio inserendo dei link che correlino le varie pagine tra le loro o utilizzando plugin che riescano a far vedere nell’insieme il progetto. O ancora inserendo delle call to action in grado davvero di guidare il visitatore a compiere le azioni che vorreste.

Questi sono alcuni dei consigli che possono essere applicati per diminuire il bounce rate. Ma la cosa da tenere bene a mente è, in primis, analizzare obiettivi e strategie. Senza farsi prendere dal panico. Ricordatevi: il bounce rate è una metrica che dipende molto dalle caratteristiche del singolo sito e del settore in cui è inserito.

Giulia Salis