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Come scegliere il web Hosting

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Decidere di mettere online un sito internet o un blog con dominio indipendente è una scelta tutto sommato impegnativa, che coinvolge la creatività e l’ingegno dei suoi gestori spesso più di quanto essi stessi siano in grado di immaginare, almeno se si è agli inizi e non si hanno particolari esperienze pregresse.

Prima ancora di inoltrarsi nella gestione editoriale del progetto, e molto spesso anche prima di aver semplicemente iniziato ad approcciare i software che renderanno effettivamente possibile la pubblicazione – ovvero i CMS che si sceglieranno per gestire i propri contenuti – l’aspirante gestore del nuovo sito internet dovrà confrontarsi con una delle primissime scelte di natura squisitamente informatica, di quelle che in qualche modo saranno dirimenti, almeno inizialmente, per le sorti del neonato dominio internet.

La scelta del nome a dominio e del provider di servizi di hosting che ospiterà il nuovo sito è molto spesso tra i primi ostacoli che chiunque si troverà ad affrontare al momento della pubblicazione del suo primo sito internet.

Blogger in erba, piccoli imprenditori, aspiranti professionisti web e startupper di ogni tipo: moltissime persone ogni anno scelgono di approdare online con un proprio sito internet indipendente, scontrandosi molto spesso con le mille difficoltà del caso, che ovviamente potranno scoraggiare i meno preparati ma che inevitabilmente risultano tipiche del ‘proprietario di sito web’ alle sue primissime esperienze concrete.

La scelta dell’hosting è senz’altro uno dei temi tra i più gettonati tra webmaster amatoriali o anche professionisti; parametri e requisiti di sistema si aggiornano periodicamente, come è ovvio, ma la ricerca per la prestazione migliore al prezzo più competitivo non cessa di coinvolgere i consumatori a vari livelli.
I vari provider di servizi internet operano quindi in un settore relativamente competitivo, in cui le offerte commerciali si rincorrono senza sosta soprattutto per il target di mercato cui si rivolge questo nostro articolo.
Ovvero quel proprietario di sito web alle prime esperienze che si affaccia sul mercato dei provider alla ricerca di un servizio di hosting economico ma funzionale, adatto a sostenere la pubblicazione e il mantenimento online di un sito internet semplice e con flussi di traffico relativamente contenuti.
Insomma niente di troppo complicato, verrebbe da dire; se non fosse che non c’è nulla di più complicato che districarsi nelle varie offerte effettivamente disponibili, soprattutto per coloro che evidentemente non hanno l’esperienza adatta per valutare quali possono essere i parametri adatti per assicurare al nostro nuovo progetto web quelle caratteristiche – in termini di risorse e di funzionalità – che ci saranno davvero indispensabili al momento della pubblicazione del nuovo sito.

Una guida ragionata per l’utente di base

Per venire incontro a questa esigenza abbiamo quindi pensato di proporre una retrospettiva sintetica sulle caratteristiche tecniche comunemente esibite sui siti dei provider di servizi di hosting; una piccola introduzione senza pretese che potesse essere utile per guidare le valutazioni dei lettori alle prese con la fatidica ‘scelta dell’hosting‘.

Quasi sempre i diversi fornitori hanno una pagina dedicata all’offerta ‘base’ rivolta al grande pubblico di consumatori, ovvero alla grande massa di piccoli proprietari di siti web – o aspiranti tali, ovviamente.
In tali pagine vengono di solito affiancati diversi ‘pacchetti’ commerciali che mettono a confronto le differenti caratteristiche tecniche disponibili, e che rappresentano l’offerta attuale della determinata società fornitrice di servizi web.

Proviamo a capire quali sono le caratteristiche più comuni e in che modo possiamo valutarle, alla luce delle nostre esigenze specifiche.

Web Hosting

  • Spazio web e traffico stimato

Lo ‘spazio web’ è senz’altro il servizio più importante che possiamo voler valutare. Eppure le informazioni commerciali che interessano l’utenza ‘di base’ per i provider di servizi di web hosting non aiutano molto nella valutazione.

Nella maggior parte dei pacchetti viene infatti offerto uno spazio web ‘illimitato‘, che evidentemente nasconde un beneficio commerciale del tutto fuorviante per il consumatore non esperto.

Altri gestori invece specificano l’effettiva possibilità di utilizzo spaziale della porzione di server a noi destinata, offrendo di solito porzioni ben superiori alle effettive esigenze del piccolo proprietario di sito web (nell’ordine di decine di Gigabyte di spazio).

Un sito raramente occuperà tanto, conviene aver chiaro questo dato di fatto. Se nel corso degli anni il vostro sito accumulerà molto materiale iconografico allora potreste effettivamente aver bisogno di ‘alcuni’ gigabyte di spazio effettivo a vostra disposizione.

Me è anche vero che a quel punto probabilmente avrete bisogno di un ‘pacchetto’ del tutto diverso da quello ‘base’ che in questo momento vi sta offrendo risorse ‘illimitate’ o comunque apertamente sovradimensionate.

Pertanto valutare il pacchetto commerciale in base alla quantità di ‘spazio web’ messo a disposizione è sicuramente privo di logica.

Se state per spendere 10, 20, 30, 50 o anche 100 euro all’anno per il vostro hosting è evidente che avrete in cambio prestazioni adatte a siti con grandezze e richieste proporzionate.

I siti che per qualsiasi motivo incontrano un forte successo in termini di traffico potranno sempre aggiornare le caratteristiche del proprio hosting, proprio per supplire alle sopravvenute richieste che renderanno inadatte le caratteristiche di uno spazio web ‘base’ simile a quelli di cui stiamo trattando.

Il ‘traffico web‘ in effetti è un dato previsionale che viene spesso incluso nei pacchetti commerciali dei provider.

Anche su questo non mancano le offerte mirabolanti che promettono ‘traffico illimitato‘, come anche provider che più ragionevolmente offrono delle stime sul tenore di traffico sostenibile con ciascun pacchetto.

Dai 10.000 ai 500.000 visitatori al mese; quasi sempre le promesse fatte dai provider eccedono le reali aspettative di un sito web ‘normale’.

Ovviamente il successo è auspicabile; ma quando il vostro sito avrà centinaia di migliaia di lettori ogni mese dovrete probabilmente ricorrere ad un pacchetto hosting professionale, al di là dei limiti generici promessi da tutti i provider nei pacchetti commerciali riservati alla massa.

Quindi il ‘traffico stimato’ come la grandezza dello ‘spazio web’ non saranno probabilmente i fattori principali su cui converrà focalizzare l’attenzione.

  • CPU, Ram e Banda passante

Ovviamente in linea teorica queste informazioni tecniche connesse all’hardware e alla connettività del servizio potrebbero essere molto utili per la vostra valutazione; ma in termini pratici nemmeno questi dettagli possono essere ritenuti dirimenti nell’ambito delle scelta di un fornitore di servizi di web hosting.

Pochi fornitori citano il tipo di processore montato sulle macchine che ospitano gli spazi di hosting ‘condiviso’, pochissimi dichiarano il quantitativo di Ram disponibile e ancora meno sono quelli che dichiarano esplicitamente la banda passante effettiva a disposizione del server.

D’altra parte nessuno di questi dati è in grado di darci davvero conto dell’effettiva disponibilità di risorse dedicate al nostro sito web.

Proprio per la natura intrinseca dei servizi di hosting condiviso qualsiasi risorsa hardware, come anche la disponibilità di banda passante, sarà infatti condivisa con altri siti web ‘hostati’ sulla stessa macchina.

Quindi conoscere le caratteristiche tecniche teoriche del server non ci aiuterà a capire a priori quanta parte di queste risorse sarà effettivamente disponibile per il nostro sito nel momento in cui i suoi visitatori ne dovessero aver bisogno.

Negli hosting condivisi la gestione delle risorse è quasi sempre più importante della loro dotazione formale, così come esibita in ambito commerciale.

Ovviamente questi dati saranno invece dirimenti nel momento in cui deciderete di passare ad una soluzione hosting dedicata, dove quindi le risorse incluse nel pacchetto commerciale saranno effettivamente quelle disponibili per il vostro sito, a tempo pieno e in regime ‘dedicato‘, appunto.

Ma nelle offerte commerciali per spazi di hosting web condiviso tali dettagli tecnici sono quasi sempre di secondaria importanza, laddove invece le abilità sistemistiche e l’efficienza generale della web farm ospitante potrà davvero fare la differenza in termini di performance effettive.
In poche parole dei sistemisti capaci sapranno configurare macchine performanti anche con risorse hardware non proprio top di gamma; mentre invece al contrario qualsiasi macchina mal gestita può diventare lenta o traballante a prescindere dalla dotazione hardware, soprattutto se ospita contemporaneamente troppi siti che ne condividano le risorse.

  • Monodominio o multidominio

Nelle offerte rivolte al grande pubblico alcuni provider offrono la possibilità di ospitare più di un singolo dominio all’interno dello stesso spazio web attivato dall’utente.

Anche se in molti casi si tratta di un dettaglio del tutto secondario è vero che in moltissime circostanze tale possibilità risulta comoda (ed economicamente appetibile) anche per piccoli proprietari di siti web, imprenditori o blogger di varie dimensioni.

Per motivi diversi non è infatti infrequente che un proprietario di sito web abbia in effetti a disposizione più di un dominio; perché ne ha registrati diversi nel corso del tempo o semplicemente perché la sua attività può trarre giovamento da una presenza articolata su diversi nomi a dominio.

E’ una caratteristica secondaria, per la verità; dal punto di vista prestazionale non è affatto scontato che uno spazio multidominio sia più performante – o capiente – di uno che può ospitare un unico nome a dominio.

E’ un’opzione commerciale tipica che risponde – in certi casi – alle esigenze di una fetta di consumatori, e pertanto non è infrequente trovare offerte di questo genere.

Uno spazio multidominio può essere comodo, ma non è certamente necessario se avete un unico nome a dominio su cui sviluppare il vostro sito.

  • Backup automatizzati

Anche in questo caso il servizio di backup automatico è semplicemente una ‘commodity’ che il provider potrebbe offrirvi di default nei pacchetti commerciali dedicati ai consumatori di massa.

Si tratta di un servizio talvolta prezioso, ad esempio per recuperare copie di backup del vostro database in seguito ad un attacco hacker o ad una contaminazione con malware.

Di solito vengono effettuate copie integrali del vostro spazio web a cadenza periodica; tali copie vengono mantenute per un certo periodo di tempo e saranno pertanto a vostra disposizione in caso di necessità.

Ma devo avvisarvi che tale servizio non sarà sufficiente per la vostra sicurezza; in ogni caso sarà sempre buona norma istituire una procedura di backup periodico da parte vostra, a prescindere dal servizio automatizzato offerto dal provider.

In primo luogo perché di solito tali backup automatizzati interessano esclusivamente i file fisici sul server, e non il prezioso file sql che custodisce il database, ad esempio.

In secondo luogo perché in materia di sicurezza e di backup è senz’altro opportuno tutelarsi in prima persona, a prescindere dall’opera di terzi; magari facendo affidamento su un servizio automatizzato del genere solo in caso di estrema necessità.

  • Altre caratteristiche di sistema

Che linguaggi dovrà gestire il server?

Probabilmente vi servirà semplicemente il parser PHP. Ma oggi quasi tutti i provider offrono il supporto anche per linguaggi di scripting secondari, tra cui possiamo menzionare almeno Perl, Python e Ruby.

Allo stesso modo, per i webmaster meno esperti, è utile ricordare che buona parte dei provider commerciali offre la possibilità di ricorrere a software automatizzati di script installing, che vi permetteranno di installare facilmente e in pochi minuti buona parte dei CMS più importanti del mondo.

Anche se non avete particolari competenze in ambito web sarete in grado di installare il vostro WordPress e il vostro Joomla senza tribolare troppo, stabilendo le dovute connessioni con il database e impostando tutti i dettagli semplicemente con il click del vostro mouse, senza entrare nel codice effettivo della vostra installazione.

L’ultima nota degna di menzione è infine la possibilità di attivare il protocollo SSL per il vostro sito, essenziale per i gestori di e-commerce e ormai sempre più in voga per qualsiasi genere di sito web.

Alcuni provider offrono il supporto SSL gratuitamente insieme ai normali pacchetti di hosting web, mentre altri fanno pagare separatamente il servizio.

Dominio e servizi associati

  • DNS e sottodomini

Tutti o quasi tutti i pacchetti commerciali che offrono spazio in web hosting includono nello stesso prezzo la gestione di almeno un dominio web regolarmente registrato.

La gestione annuale dei DNS fa parte dei servizi web di base necessari per la pubblicazione di un sito internet, pertanto tale funzione sarà sicuramente inclusa nell’offerta commerciale che state valutando.

Solitamente i DNS del dominio gestito saranno puntati verso lo spazio web noleggiato, rendendo immediatamente possibile la pubblicazione effettiva del sito internet.

Alcuni provider offrono pubblicamente la possibilità di personalizzare e modificare il puntamento dei DNS del dominio gestito, dando ad esempio la possibilità di far puntare l’indirizzo del dominio verso uno spazio web fornito da un altro fornitore di servizi di web hosting.

Tale possibilità – che andrebbe comunque evitata se non siete in grado di gestirla autonomamente – non è sempre presente nelle descrizioni sintetiche dei vari piani commerciali proposti al pubblico, e non tutti i provider la rendono accessibile (per ragioni di sicurezza, talvolta, o di organizzazione etc etc).

Molto più diffusa – e tutto sommato molto più utile per buona parte degli utenti – è invece la possibilità di accendere autonomamente dei sottodomini per il nostro indirizzo internet.

Anche in questo caso non è detto che il pacchetto commerciale preveda esplicitamente questa possibilità, ma probabilmente buona parte dei provider saranno in grado di mettervi nella condizione di generare sottodomini – ovvero alias del vostro dominio su terzo livello – tramite pannello dedicato e di facile utilizzo.

  • Caselle email

Quante caselle email potrete attivare sul vostro dominio? Quanto spazio di archiviazione avrà ciascuna casella?

Su questo aspetto è facile trovare provider più restrittivi, che vi offriranno l’attivazione di una manciata di caselle per ciascun dominio, ed altri più generosi, che invece vi permetteranno di attivare un ‘illimitato’ numero di indirizzi di posta elettronica sul vostro dominio internet.

Ovviamente questo non significa che coloro che dovessero avere esigenze particolari nella gestione della posta elettronica associata al dominio non potranno attivare dei servizi aggiuntivi ad hoc, solitamente previsti da tutti i provider.

Come ad esempio l’attivazione di una casella PEC, che non è mai inclusa nei pacchetti di web hosting di base ma che di solito può essere attivata a parte senza troppi problemi (e senza spendere molto).

La gestione delle caselle email associate al dominio internet non è certamente un dato dirimente nella valutazione di un servizio di web hosting, ma probabilmente si tratta di uno dei primi servizi web con cui entrerete in confidenza diretta, ed è comunque un asset irrinunciabile per qualsiasi gestore di sito web in ambito professionale.

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Database

Anche se siete degli esordienti totali nel campo della gestione di un sito web saprete probabilmente che qualsiasi sito ‘dinamico’ (cioè gestibile tramite pannello di amministrazione autonomo, senza dover scrivere il codice HTML per ogni pagina che pubblicate) ha bisogno di un database per contenere le informazioni, i settaggi e soprattutto i testi di pagine e articoli.

Se avete intenzione di utilizzare un CMS tra quelli più famosi, come ad esempio WordPress, Joomla o Drupal, avrete bisogno di un database SQL, che verosimilmente sarà ospitato su un server Apache gestito tramite Linux.

Buona parte dei provider commerciali offrono configurazioni di questo tipo, pertanto non sarà difficile trovare specifiche in tal senso nelle offerte commerciali rivolte al grande pubblico.

Quanti database vi sarà permesso utilizzare sul vostro spazio web? Naturalmente per un sito è sufficiente un singolo database, ma è anche vero che avere la possibilità di gestire diversi database sullo stesso dominio vi darà la possibilità di eseguire test e prove, come anche di istallare script secondari o anche CMS integrativi, che possano svolgere le diverse funzioni che riterrete utili per il vostro sito web.

Che dimensione deve avere il database?

Generalmente le dimensioni dei database di siti normali non raggiungono le ampie quote offerte a livello commerciale dalla maggior parte dei provider, anche all’utenza ‘base’.

Pertanto non sarà necessario preoccuparsi troppo di questo aspetto, almeno nelle fasi iniziali. Solo i proprietari di siti molto grandi (ma proprio grandissimi) devono davvero preoccuparsi di gestire database molto pesanti; in molti casi poi basterà ottimizzare il database periodicamente per rimuovere i dati superflui accumulati e mantenerlo così leggero ed ordinato nel corso del tempo.

3 consigli generali validi in ogni caso

  • Grandi provider / piccoli provider

Conviene rivolgersi ai grandi fornitori di servizi di web hosting o è invece preferibile scegliere dei fornitori di grandezza piccola o media per ottenere maggiore assistenza (presumibilmente)?

E’ un dilemma che si pongono in molti, e in questa sede non pretendo certo di sciogliere il problema in poche righe.

Dal mio punto di vista è probabilmente un’idea interessante quella di rivolgersi ai provider meno in vista quando ci si aspetta davvero un servizio personalizzato e un’assistenza non troppo impersonale.

Ma non è questo il caso di quasi tutti i proprietari di siti web alle primissime esperienze.

Questi ultimi, al contrario, potranno forse trarre persino qualche vantaggio nel rivolgersi ai più grandi fornitori di calibro nazionale e internazionale di servizi web, che molto probabilmente sapranno offrire servizi di gestione più organizzati e moderni, con interfacce intuitive adatte ai meno esperti e protocolli di sicurezza ‘a prova di fuoco’.

Paradossalmente il mio consiglio è che se il vostro sito è piccolo probabilmente sarà meglio farlo ospitare da un ‘grande’ fornitore di sicura affidabilità; quando invece crescerà e diventerete più esperti allora potrà essere il caso di valutare l’offerta di provider forse meno in vista, ma che forse potranno darvi servizi più customizzati ed assistenza diretta per gestire le circostanze più impegnative – tecnologicamente parlando – che vi troverete ad affrontare nel futuro.

  • Siate realisti

Non pretendete di spendere il meno possibile per ottenere il massimo, perché questo è poco probabile in qualsiasi campo dell’economia e quindi anche quando si tratta di scegliere un servizio di web hosting per il vostro sito internet.

Al di là dei claim commerciali dei vari fornitori, che dovreste sempre prendere con un certo beneficio d’inventario, le prestazioni dello spazio web che state per attivare corrisponderanno – nelle ipotesi migliori – al valore commerciale dell’offerta che avete intenzione di attivare.

Per l’hosting di un sito si possono spendere 20, 30 o 50 euro l’anno, ma anche 100 o 150 euro, pur rimanendo nella fascia ‘base’ dell’utenza dei provider.

Evidentemente risparmiare troppo non vi restituirà condizioni particolarmente performanti, soprattutto se il vostro sito riceverà un minimo di traffico quotidiano che ne impegnerà le risorse; mentre invece considerare l’ipotesi di scegliere un piano più ‘solido’ fin dal principio vi consentirà di gestire il vostro sito nel massimo comfort, permettendovi di dedicarvi alla sua crescita progressiva invece di mettervi nella condizione di dover risolvere problemi e ricorrere ad ottimizzazioni forzate fin dal primo ‘picco’ di richieste.

  • Non preoccupatevi troppo di questa scelta iniziale. E non vi affezionate troppo

Anche se scegliere un buon fornitore di servizi hosting vi permetterà di lavorare meglio fin dall’esordio non abbiate troppa paura di sbagliare.

Se il vostro fornitore dovesse rivelarsi davvero incompetente, o se semplicemente il vostro sito avrà un rapido successo e vi costringerà a dover cercare soluzioni più professionali (e più ‘importanti’ dal punto di vista economico e tecnologico), potrete comunque trasferire il vostro sito in qualsiasi momento.

Trasferire la gestione DNS del vostro dominio ad un altro fornitore e ‘traslocare’ materialmente il vostro sito è un’operazione meno complicata di quanto crediate; e in ogni caso è un task tecnico che prima o poi dovrete probabilmente affrontare (magari assistiti da un webmaster più esperto, almeno la prima volta).

Ciò che conta è proprio essere capaci di agire in piena autonomia, scegliendo i contesti migliori in cui operare in riferimento alle reali esigenze del momento, pur mantenendo sempre la capacità di cambiare ed adattarsi qualora le circostanze lo rendessero necessario (o conveniente).

Fate insomma le vostre valutazioni con realismo e serenità; ossessionarsi per raggiungere la ‘migliore offerta di web hosting del momento‘ non vi farà ottenere privilegi o servizi particolari, statene pur certi.

Glossario Hosting

Un buon modo per scegliere un piano di web hosting è sicuramente quello di confrontare le diverse caratteristiche dei vari fornitori presenti sul mercato.

Per farlo al meglio il consumatore dovrà barcamenarsi nel lessico tecnico che necessariamente viene impiegato dai provider di servizi di hosting per esporre al pubblico le loro offerte commerciali.

Ecco perché ci sembrava giusto offrire al lettore un breve glossario di riferimento, sintetico ma comunque utile se non altro per non costringervi a cercare su Google proprio tutte le parole che non capite, o il cui significato autentico potrebbe essere diverso da quello che potrebbe sembrare ad un primo approccio immediato.

  • Backup

    Un backup è una copia di sicurezza del vostro sito internet. Molti provider forniscono l’utile servizio di esecuzione di backup automatici periodizzati, consentendovi di recuperare copie del vostro sito aggiornate ad intervalli regolari. Di solito tale funzione coinvolge unicamente i file fisici contenuti nel vostro spazio server, che vengono copiati automaticamente su server di backup. Quasi sempre il backup del database del vostro sito sarà invece lasciato alla vostra responsabilità personale; dovrete quindi trovare voi delle procedure, automatizzate o manuali, per ottemperare a questa importante procedura di sicurezza.

  • Bit

    Derivante dalla contrazione di binary digit, il bit è l’unità di misura dell’informazione in ambiente binario.

  • Byte

    Un byte è una sequenza di 8 bit.

  • CDN

    Un Content Delivery Netywork è una rete di server geolocalizzati sui principali nodi della Rete internet mondiale per offrire rapidamente la consegna di contenuti digitali ai client web che effettuano richieste. Tali contenuti sono archiviati fisicamente in un singolo server, che offre il servizio di hosting vero e proprio, ma vengono replicati ed aggiornati periodicamente su una rete di computer che ne mantiene una copia per offrirla in modo più rapido in funzione della provenienza geografica della richiesta. Il servizio di content delivery network è particolarmente utile per chi gestisce siti con traffico internazionale, che quindi potrà davvero distribuire in modo intelligente il carico di richieste sui diversi nodi del CDN.

  • Client

    In informatica un client è qualsiasi istanza o componente che accede alle risorse di un server, ovvero di un computer. In ambito web il client più comune è il browser di un singolo utente, che accede appunto alle informazioni contenute sui diversi server della Rete ogni qual volta che consulta una pagina web o clicca su un link per raggiungere un altro sito, scaricandone i contenuti in locale per visualizzarli sul proprio monitor attraverso il browser, appunto.

  • Cloud

    Il concetto di cloud computing si è affermato negli ultimi dieci anni per indicare quello che si vuole rappresentare come un più moderno modello di offerta dei servizi web-based. Nell’accezione classica il cloud è un sistema aperto e distribuito di risorse accessibili alle diverse istanze, che possono quindi godere di servizi e prestazioni grazie ad un’infrastruttura informatica indipendente (e teoricamente scalabile). De facto molti servizi di hosting condiviso funzionano con modelli in cloud da molti anni, dal punto di vista infrastrutturale; ma sostanzialmente tale appellativo si è imposto negli ultimi anni anche come leva commerciale per offrire pacchetti commerciali di servizi hosting che si vogliono del tutto personalizzati e personalizzabili, ma di cui in effetti spesso si continuano ad ignorare le reali potenzialità/caratteristiche tecniche.

  • CMS

    Un Content Management System è un software applicativo che si installa sul server web e si connette con un database per avere la possibilità di pubblicare pagine html, e in generale gestire i contenuti di un sito web. WordPress, Drupal e Magento sono alcuni tra i più noti CMS del mondo.

  • CMS installer

    Un CMS installer è uno script che consente di installare un CMS sul vostro server in pochi rapidi click. Questo genere di script viene messo a disposizione da molti provider di servizi hosting per quei clienti che non hanno le competenze informatiche di base per procedere con l’installazione manuale di CMS o script di altro genere. Tale script avvia la pubblicazione di un nuovo sito, in poche parole, installando il software di gestione di contenuti web – ovvero il CMS, appunto – scelto in fase di avvio.

  • cPanel

    E’ uno dei più noti ed utilizzati pannelli di controllo per servizi di hosting. cPanel offre un’interfaccia grafica intuitiva per comunicare con servizi ed applicativi installati sul server, gestendoli tramite semplici click del mouse.

  • Cron job

    In ambienti Unix un cronjob è un comando pianificato eseguito automaticamente dal server, che controlla periodicamente la lista dei comandi pianificati e li esegue alla scadenza del loro tempo di attesa.

  • Database

    Il database è l’archivio digitale che raccoglie contenuti e informazioni di un sito web o di un’applicazione. Tutti i software per gestire siti web – i CMS – si relazionano con un database per archiviare ed interrogare i dati che sono necessari per il funzionamento del sito.

  • Data Center

    Nel settore degli hosting commerciali il data center è il luogo fisico che ospita le infrastrutture fondamentali del servizio, i server.

  • Disaster recovery

    Con questa espressione si intendono le procedure di emergenza previste per il ripristino dei sistemi informatici in seguito ad un evento di collasso o corruzione improvvisa degli stessi. In ambiente hosting fa riferimento alle procedure di sicurezza previste dal fornitore in caso di guasti, attacchi hacker, perdita di dati di vario genere.

  • Domain parking

    I domini parcheggiati sono quei nomi a dominio regolarmente registrati ma che non sono stati associati ad uno specifico spazio web e non ospitano siti internet. In ambiente hosting si associa spesso al domain parking la monetizzazione del traffico in accesso su questo genere di domini, formalmente registrati ma non attivi online.

  • Dominio

    Il nome a dominio è l’indirizzo del sito web, in sintesi. Comunemente per ‘dominio’ si intende l’associazione (e la registrazione presso l’ente preposto) tra un dominio di primo livello (ovvero l’estensione del dominio dopo il punto, il TLD) e un nome a dominio di secondo livello (scelto dal registrante all’atto della registrazione).

  • Downtime

    In ambiente hosting questo termine indica il tempo di inattività o indisponibilità del servizio, di solito dovuto a malfunzionamenti, guasti o altri eventi imprevisti.

  • DNS

    Il sistema dei nomi a dominio (Domain Name System) viene impiegato per gestire, tramite appositi server DNS distribuiti, la mappatura degli indirizzi web e la loro risoluzione in indirizzi IP fisici, ovvero per indicare e raggiungere i server che ne ospitano gli effettivi siti internet.

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