Come si scrive un video

Scrivere è un lavoro che, in tutti gli ambiti, richiede una dose di creatività e una di organizzazione, da ripartire in ugual misura.

Nessuna creazione riesce a vedere la luce solo grazie alla nostra fervida immaginazione, alla fantasia e alla grande visione che ci ronza in testa.
Certo, la passione è il punto di partenza imprescindibile, il “sacro fuoco” che ci anima e che ci farà svegliare nel cuore della notte con lo spunto geniale che aspettavamo o che ci darà la forza di passarla in bianco, la notte, ad arrovellarci il cervello per dare una forma compiuta e concreta all’acerba idea che sentiamo nascere dentro.
Ecco il punto: la passione da sola non basta, ci vuole anche un metodo.
Ma i due elementi non sono separabili, perché senza passione non si inizia, ma senza metodo non si finisce!

scrivere video

Oggi, in particolar modo, parleremo di come si scrive un video di breve durata come ad esempio uno spot pubblicitario, un video-clip o un cortometraggio, delle regole base da seguire e delle varie fasi di scrittura.

C’è da premettere che la scrittura “per immagini” è molto diversa da una scrittura “pura” che vive solo di sé stessa (quella di un romanzo, di un testo giornalistico o la scrittura di un testo per un sito internet, per intenderci), in quanto può contare appunto sulle immagini, le vere protagoniste! Le parole però sono altrettanto importanti perché danno senso e valore alle immagini.
E, ad ogni modo, per realizzare un video che abbia l’ambizione di essere qualcosa in più di un filmato amatoriale ed estemporaneo, occorre prima…. scriverlo!

La passione dovete mettercela voi, sul metodo possiamo darvi qualche consiglio noi.

FASE I. IL SOGGETTO

Il soggetto (o sinossi) è un racconto che illustra a grandi linee la trama e lo sviluppo narrativo della storia e dei personaggi. Non troppo lungo (per non annoiare il produttore) ma neanche inconsistente. Dovrà “mostrare” la storia, più che raccontarla, introducendo dettagli visivi, lasciando già intravedere come verrà girata, con quali scene, con quali effetti.

FASE II. SCALETTA E TRATTAMENTO

Tra il soggetto, in cui conta l’immediatezza a discapito dei dettagli, e la sceneggiatura, in cui invece contano (tutti!) i dettagli, può introdursi una “fase di mezzo” che consiste nella schematizzazione del soggetto (scaletta), sotto forma di successione cronologica degli avvenimenti, e nel raggruppamento dei punti della scaletta in singole scene costituite da una serie di inquadrature accomunate dalla stessa unità di tempo, azione e luogo (trattamento).
Questo procedimento è utile per controllare se l’arco logico funziona, se i fatti sono tutti utili o presentano delle lacune, se c’è sequenzialità tra le scene, e rende più facile la successiva fase della sceneggiatura.

FASE III. LA SCENEGGIATURA

Siamo giunti al cuore della scrittura, a quello che di fatto sarà il copione che tutta la troupe – fotografi, fonici, montatori, attori – seguirà fedelmente per realizzare il video. Per i video-clip o gli spot pubblicitari spesso la sceneggiatura (o solo alcune sequenze di essa) viene tradotta visivamente, inquadratura per inquadratura, attraverso un racconto per illustrazioni, a mo’ di fumetto o “story board”.
Aldilà della tecnica scelta, la sceneggiatura dovrà descrivere minuziosamente e visivamente, scena per scena, tutti i dettagli della storia e tutti gli aspetti tecnici da considerare in fase di riprese: dalle indicazioni temporali/ambientali/di luce (interno-giorno, esterno-notte) ai tratti distintivi dei personaggi (compresi gli stati d’animo e le espressioni), dall’indicazione dei piani temporali (presente o flashback) agli stacchi di montaggio, le dissolvenze, i raccordi e, in alcuni casi, addirittura i movimenti della macchina (carrellate, panoramiche) o la scelta dei piani e della profondità di campo.

Emanuela Perozzi per Web Crew