La scrittura tra passione e lavoro. Intervista a Veronica Notaro

Veronica Notaro, freelance pugliese, è la protagonista dell’intervista di oggi per #VitaDaFreelance.

Dagli studi in Lettere fino alla professione di copywriter, un fil rouge ha guidato tutta la carriera professionale di Veronica: la scrittura. Un filo che l’ha condotta a cimentarsi con poesie, articoli per portali online, romanzi, post sulla sua terra d’origine…

E’ anche, ci ha scritto, una appassionata intervistatrice. Questa volta però si è ritrovata dall’altra parte della barricata…

Veronica Notaro

Ciao Veronica, ti va di descriverti in 5 parole?

Sognatrice, determinata, curiosa, aspirante (una serie di cose, eheheh), riflessiva.

Hai un diploma come ragioniere programmatore e sei laureata, alla triennale e alla magistrale, in Lettere. La “passione umanistica” quando è nata?

La passione umanistica c’è sempre stata, in realtà. Ho amato leggere e scrivere sin da piccola. Ho preferito le materie umanistiche a quelle scientifiche a scuola. Semplicemente, ho capito solo dopo, col famigerato senno di poi, che era molto di più di una semplice passione. Per questo ho scelto lettere all’università.

So che ti sei cimentata più volte con il racconto di cronaca relativamente al tuo territorio, il Salento. La cronaca locale richiede sicuramente un registro diverso rispetto agli altri ‘tagli’ tipici del giornalismo. Essere nati nel territorio che si racconta è un vantaggio o uno svantaggio?

Credo sia un vantaggio. Personalmente adoro molto inserire tratti e caratteristiche del mio territorio, che amo tantissimo, in ciò che scrivo e racconto. Che si tratti di articoli giornalistici, di poesie, di racconti, o altro, ove possibile, do spazio al mare, alla campagna, agli stati d’animo, alle emozioni e alla vita della mia terra.

Copywriting

Nel tuo blog ho letto diverse poesie. Hai anche pubblicato una raccolta poetica, “M’ama non m’ama”. Non posso esimermi da una domanda sul tema. Cos’è per te la poesia? Riesci a coniugare il mestiere di copy con l’arte poetica?

La poesia è uno dei miei primissimi amori! Ho sempre amato cimentarmi con la prosa a scuola, durante i compiti in classe di italiano, al momento di redigere i temi, ma ho iniziato a scrivere per diletto, a casa, nel tempo libero, proprio componendo pensieri e poesie. Credo che la poesia possa essere una valvola di sfogo molto diretta, nonché un veicolo per emozioni e sentimenti. In parte riesco a coniugarla con il mio lavoro, magari prendendo spunto da citazioni celebri che ben volentieri, spesso, inserisco in articoli e post. Naturalmente ciò non è possibile sempre…

La vita da freelance per te è una disgrazia inevitabile o una scelta fortunata? E’ un modo di lavorare che ti piace?

Sarei un’ipocrita se dicessi che la vita da freelance ha solo vantaggi, perché non è proprio così. Come per ogni modo di lavorare ha pro e contro. Posso però dire che, nonostante la precarietà, l’incertezza odierna del mondo lavorativo e le difficoltà in generale, faccio qualcosa che mi piace, da sempre, ossia scrivere! Per l’appunto, seppur precariamente…

Voglio chiudere l’intervista con una domanda sul tuo romanzo “Sogni Pizzicati”. E’ un titolo curioso, come ti è venuto in mente?

Mi sono lasciata ispirare da due elementi presenti nel mio romanzo, ovvero i sogni, sia ad occhi aperti che chiusi, e la pizzica, una danza tradizionale della mia terra…se vi va leggetelo e ditemi che ne pensate!