Y Combinator, l’acceleratore di startup più importante al mondo

Quando parliamo di startup, parliamo di un mondo piuttosto complesso nel quale giocano un ruolo importante molti aspetti e strumenti.
Tra questi ultimi, molto ambiti dalle startup gli incubatori e gli acceleratori di impresa, programmi che, per una durata media che va dai sei mesi a un anno, hanno la finalità di accompagnare la neoimpresa dando consulenze strategiche, organizzative e operative e portarla ad essere autonoma.

logo Y Combinator

Tra gli acceleratori di startup, quello probabilmete più noto al mondo è Y Combinator, società specializzata nel lancio e nel supporto di startup fondata nel 2005 da Paul Graham, Jessica Livingston, Trevor Blackwell e Robert Tappan Morris e gestito da un team con base a Paolo Alto, nella Silicon Valley.
Dalla sua fondazione, Y Combinator ha investito in circa millecinquecento progetti innovativi, tra i quali quelli di startup che hanno poi dato risultati più che soddisfacenti, quali Dropbox, Airbnb, Instacart, Weebly, Reddit, Genius, Coinbas, Zenefits e Paribus.

Per una startup, poter entrare nel programma di Y Combinator è davvero determinante, ma non proprio semplice. Y Combinator riceve infatti migliaia di richieste da startup e la sua selezione è molto severa.

Ogni sei mesi vengono selezionate un centinaio di startup. Per ognuna di queste, Y Combinator investe centoventimila dollari in cambio di un equity del sette per cento, quindi le accompagna a perfezionare il loro progetto ed infine le invita a partecipare a un Demo Day, ovvero a un incontro che si svolge due volte l’anno (Winter o Summer Demo Days) dedicato alla presentazione delle startup a un pubblico selezionato di investitori.

Qui ogni startup ha la possibilità di presentarsi con un brevissimo report della propria attività. Gli investitori, tramite web app, votano e, se interessati, chiedono via email alla startup ulteriori informazioni e la sua valutazione.

L’“accelerazione” di Y Combinator sta nel tipo di meccanismo di investimento, che permette decisioni particolarmente veloci, tutte in digitale, senza intermediari o procedure burocratiche.
Se si raggiunge l’accordo, investitore e startup firmano infatti un contratto standard denominato Safe, un investimento in conto aumento di capitale ad un valore prefissato, che consente di ricevere investimenti a valorizzazione diverse: ai primi investitori, infatti, verrà fatta una richiesta con valori più bassi, mentre per i ritardatari il prezzo sarà più alto.

Un meccanismo, insomma, estremamente veloce, che può portare in poche ore alla firma del contratto e che è determinante per il futuro di una startup.

Negli ultimi anni Y Combinator ha iniziato ad accettare anche organizzazioni no profit ed ha affiancato al suo programma principale programmi aggiuntivi rivolti alle aziende in una fase precedente rispetto al programma principale ed anche indirizzati a finanziare la ricerca a lungo termine.

Alessandra Buschi