Che fine ha fatto Tom Anderson di MySpace

Tutto, in rete, è veloce, comprese le ascese e i declini.
Ed ecco infatti che realtà che hanno praticamente fatto la storia dei social, che al tempo della loro apertura hanno visto un’ascesa entusiasmante e che hanno ottenuto grande popolarità, scompaiono o cominciano a sbiadire.
tom andersonCosì è stato per Myspace, creato nel 2003 in California da Tom Anderson e dal suo amico Chris DeWolfe (in Italia il lancio risale al 2007, con un immediato, ottimo riscontro), che per alcuni anni ha rappresentato il luogo prediletto per creare un proprio spazio dove scrivere e caricare video e foto.

Praticamente, il primo vero social network della storia su scala mondiale, che oggi però, pur essendo ancora attivo, non ha certo più il seguito che ha avuto in passato.

Con l’arrivo prima di Facebook (lanciato nel 2004, che è secondo Alexa il sito più visitato al mondo dopo Google e YouTube) e poi, nel 2006, di Twitter, anche se Myspace ha cercato di rinnovarsi e ha continuato per diverso tempo ad essere il luogo di condivisione preferito dai gruppi musicali (inizialmente sugli altri social non era possibile caricare file mp3), il declino di Myspace si è comunque, inesorabilmente, avviato.

Tutti quelli che hanno avuto in passato un account Myspace sanno bene che il primo amico virtuale ad accoglierli era Tom Anderson, lo stesso fondatore di Myspace, il quale, venduta l’azienda nel 2005 e poi ritiratosi nel 2009 per disaccordi con le direttive politiche e amministrative prese dal sito, ha iniziato a girare il mondo seguendo la sua passione per la fotografia.

Instagram tom anderson
Una delle foto postate su Instagram da @myspacetom.

Oggi l’ex amico di tutti (lui, di amici su Myspace era arrivato ad averne più di centottanta milioni), affermato fotografo, si avvicina ai cinquecentomila follower su Instagram (e notare bene: Instagram dal 2012 è di Facebook), al quale si è registrato come “myspacetom” e sul cui profilo spicca la stessa foto di quando era il primo amico degli utenti Myspace.
Qui posta e condivide le sue notevoli foto, che scatta in ogni parte del mondo, contento, come dice egli stesso, di essere in pensione e di potersi impegnare nella sua nuova seconda missione.

Le ragioni per cui alcuni social network riescono a soppiantarne altri che sembrano ormai consolidati (abbiamo detto di Myspace, ma ce ne sono stati altri in passato che hanno subito le stesse sorti, come ad esempio l’australiano Friendster) sono diverse.

Di sicuro, i social network che hanno più successo e che riescono ad emergere sono quelli che propongono sempre nuove funzioni e che quindi arricchiscono sempre più la propria offerta.
Lo vediamo bene con Facebook, che ciclicamente e strategicamente apporta nuove funzionalità alle sue pagine.

Sembra in effetti che la parola magica per tenersi bene a galla e non subire scossoni con l’avvento di altre realtà similari sia quella della polifunzionalità, la quale permette a un social network di non invecchiare, ed anzi mantenersi sempre interessante per gli iscritti.

Funzionalità che spesso, come nel caso di Facebook o di Instagram (pensiamo ad esempio alle storie di Instagram), si vanno a pescare anche tra quelle specifiche di altri social e realtà del web (pestando quindi i piedi anche a piattaforme consolidate) ma che permettono di stimolare gli iscritti a rimanere fedeli.

Alessandra Buschi per Web Crew