Il caso Stockisti. Cosa succede se un e-commerce chiude?

Molti degli utenti che sono soliti comprare prodotti tech online in questo periodo si domandano se ci sia da fidarsi o meno quando ai acquista da questo o quell’altro sito…
Ad alimentare questa generalizzata incertezza tra i consumatori, le difficoltà che sono sorte (e stanno sorgendo) a seguito della chiusura del rinomato e finora convenientissimo e-commerce di prodotti Gli Stockisti e del suo gemello Console Planet.

gli stockisti

Una chiusura improvvisa avvenuta il 6 luglio scorso, che in un certo senso sembra abbia finalmente svelato il “mistero” dei prezzi super-convenienti con cui Gli Stockisti riusciva a offrire i suoi prodotti alla clientela.
Prezzi scontatissimi, infatti, fino al venti per cento ed anche oltre rispetto a quello che potevano offrire gli e-commerce più importanti del mercato online anche su modelli recentissimi tra le ultime novità tecnologiche in fatto di smartphone, televisori, tablet, smartwatch, consolle, videogiochi e tanti altri prodotti di elettronica di consumo, per un volume di affari notevole (pari a oltre duecentocinquanta milioni di euro) e che, secondo le notizie, Gli Stockisti poteva permettersi “semplicemente” non versando l’iva al fisco.

Diciotto le ordinanze di custodia cautelare emesse per associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale (dieci gli arresti, mentre otto ancora i latitanti, che secondo le indiscrezioni potrebbero essersi rifugiati a Malta), per un commercio che operava attraverso due siti (Gli Stockisti e Console Planet), riconducibili entrambi ad una società maltese, la STK Europe.

Per quanto riguarda il nostro paese, quello che sembra sia avvenuto è che la società maltese nominava ogni anno una diversa società concessionaria per l’Italia che in realtà aveva lo scopo di produrre fatture false e che, cambiando ogni anno, rendeva difficoltosi i controlli fiscali.
Un’organizzazione che vede coinvolti anche tre commercialisti e un collaboratore fiscale.

Ma, cosa succede ai consumatori quando un e-commerce chiude o meglio, come è accaduto nel caso degli Stockisti, la Polizia postale e l’ufficio delle Dogane di Roma, coordinati dalla Procura di Roma, accertano un’evasione per cinquanta milioni di euro di iva e oscurano il sito che non risulta così più visibile in Italia?
In realtà l’azienda è ancora operativa. Le difficoltà maggiori riguardano le garanzie per i prodotti acquistati.

Infatti, benché la garanzia di legge offerta con la compravendita stessa abbia la validità di due anni dalla consegna del bene, se un rivenditore chiude il sito, il cliente non è più tutelato.
L’unica possibilità è quella di potersi avvalere della garanzia convenzionale, che però non tutti i produttori concedono e che comunque presenta dei limiti, come ad esempio quelli riguardanti la provenienza dei prodotti: se infatti l’articolo che il cliente ha acquistato è proveniente dall’estero, nel caso in cui si chieda una riparazione in garanzia, non è detto che questa venga accettata ed effettuata, così come le spese per il trasporto, che talvolta sono considerate a carico del compratore.

Non essendo stata bloccata nella sua operatività, l’azienda è tenuta a consegnare la merce già acquistata ed i clienti che hanno fatto un ordine prima dell’oscuramento del sito possono, in realtà, esercitare il diritto di recedere dal contratto di acquisto entro quattordici giorni dal ricevimento della merce.

Di certo, comunque, dagli Stockisti non conviene in questo momento fare acquisti e sempre più sono le testimonianze in rete di acquirenti che, cercando di far valere le proprie garanzie, non ricevono per il momento risposte adeguate o non riescono a mettersi in contatto con l’azienda.
Il consiglio, per il momento, è quello di conservare fatture e scontrini fiscali ed attendere ulteriori notizie.

Insomma, un monito per chi rimane abbagliato dai facili acquisti a prezzi eccessivamente convenienti rispetto a quelli di mercato e per chi non ha l’abitudine a verificare l’affidabilità dei siti che praticano offerte così stracciate.

Alessandra Buschi per Web Crew