La stampa a caratteri mobili. Un piccolo omaggio a Johannes Gutenberg

È vero: oggi sappiamo per certo che la stampa a caratteri mobili era già conosciuta dai cinesi alla fine del 800 d.C. (ne è la prova la copia del “Sutra del Diamante”, oggi conservata presso la British Library), ma è altrettanto vero che, nel 1455, saranno il talento e la tenacia di Johannes Gutenberg che permetteranno di dare il via all’industria libraria e alla tecnica di stampa come oggi la conosciamo.

Ritratto - Gutenberg
Celebre ritratto di Johannes Gutenberg.

Di Johannes Gensfleisch della corte di Gutenberg abbiamo poche fonti dirette, non sappiamo con certezza la data di nascita e quasi casualmente ne conosciamo la data di morte, eppure è a quest’uomo, nato a Magonza nel XV secolo e discendente da una famiglia dedita alla lavorazione del metallo, che dobbiamo la trasformazione dei meccanismi di diffusione della conoscenza e della cultura mondiale a cui siamo ora abituati.

Trasferitosi a Strasburgo, Gutenberg lavorò inizialmente nel conio delle monete, con l’intenzione però di dedicarsi poi, una volta tornato nella città natale, al suo grande progetto: quello di mettere a punto una tecnica a caratteri mobili che rendesse più efficiente, veloce e graficamente perfetta la stampa.

Sperimentati metalli e leghe diversi, diversi tipi di carta e pergamena e vari tipi di inchiostro, Gutenberg trovò in un ricco commerciante il finanziatore per il suo progetto e riuscì a dedicarsi completamente a perfezionare gli strumenti necessari. È così che, nel 1455, dopo tre anni di intenso lavoro di una squadra di ben 20 collaboratori, riuscì a presentare le prime 180 copie della Bibbia, un’opera in due volumi di cui oggi si conservano ancora 48 esemplari.

Ma il successo non gli valse la serenità: non riuscendo a saldare il debito contratto, perse gran parte dei macchinari e il suo finanziatore e il suo più bravo collaboratore crearono in poco tempo la prima tipografia al mondo commercialmente redditizia. Riuscito faticosamente a risollevarsi e ad aprire una piccola tipografia, rimasta poi distrutta durante una guerra civile scoppiata a Magonza, Gutenberg visse i suoi ultimi anni grazie alla concessione di una pensione.

Una storia di vita, la sua, che può essere paragonata a quella di molte altre menti geniali di un passato più o meno recente, il cui ingegno è stato riconosciuto soltanto a posteriori e la cui vita è stata spesso in bilico tra grandi intuizioni e grandi delusioni. In suo ricordo oggi varie iniziative, tra le quali il “Progetto Gutenberg”, avviato nel 1971, che ha come obiettivo quello di costituire una biblioteca libera di versioni elettroniche del maggior numero possibile di libri a livello mondiale.

Alessandra Buschi per Web Crew – Marketing e Comunicazione