Come sta cambiando il content marketing nel 2020 (anche a causa della pandemia)

Qualsiasi strategia di comunicazione e di marketing passa dai contenuti: questo ormai è un dato assodato e riconosciuto. Negli anni cambia però il modo in cui ci si approccia ai contenuti, come si creano e come se ne usufruisce. Senza dubbio il 2020 è stato un anno particolare, anche sotto il profilo delle strategie di marketing.

think outside the box
think outside the box

Dati alla mano, c’è stata una grossa crisi economica, che non accenna a diminuire, ma che ci consente di reinventare il modo in cui comunichiamo la nostra azienda o il nostro personal branding. Questo, infatti, è un momento difficile per tutti: gli acquisti e gli investimenti sono stati messi quasi in stop alla ricerca di tempi migliori. Ma è proprio questo il momento giusto per costruire una relazione con clienti e prospect. E il content marketing rimane una delle poche leve su cui investire tempo e risorse per posizionarci nella mente del nostro pubblico. Informare, educare e attrarre il target diventa l’obiettivo del content marketing di quest’anno.

Ovviamente il primo passo rimane sempre lo stesso: la creazione di una strategia integrata con obiettivi chiari e soprattutto un pubblico target ben definito. I contenuti funzionano, che siano testi, video o podcast, ma perché funzionino devono essere strutturati in un determinato modo, che permetta alle persone di intraprendere un viaggio verso di noi e che le trasformi in clienti. E questo lo si può ottenere solo da un’analisi costante dei dati, in grado di riportarci esattamente il profilo dell’utente a cui ci stiamo rivolgendo e anche di capire quali sono i contenuti che effettivamente risultano centranti gli obiettivi.

Quali sono le tendenze nel content marketing del 2020 e come realizzarle

Distribuzione omnichannel

Il nostro pubblico si trova ovunque e usufruisce dei contenuti nella maniera più disparata. Quando creiamo un video, decliniamolo in diverse modalità. Lo stesso contenuto realizzato per YouTube può essere trasformato in un video per Instagram, in un blog post o anche semplicemente in un podcast. Bisogna rendere più semplice alle persone, offrendo loro ciò che vogliono.

Content marketing è analisi

Vi siete mai chiesti che tipo di ricerche sta conducendo il vostro cliente obiettivo? Prima di tutto, è necessario rispondere ad alcune domande per capire come realizzare dei contenuti che soddisfino ogni tipo di query di ricerca. Lo possiamo fare, ad esempio, navigando in incognito e vedere quali risultati ci riporta la SERP di Google, utilizzando in questo senso il motore di ricerca come filo conduttore per la creazione stessa dei contenuti.

Marketing conversazionale

Il marketing conversazionale si rivela anche per il 2020 un trend destinato a non scomparire. I motivi sono diversi. Intanto è molto più semplice conoscere a fondo il nostro target, andando ad utilizzare il marketing conversazionale, rispetto a tutte quelle pratiche che ci vedono impegnati nella richiesta di dati proprio al nostro pubblico. Un’idea potrebbe essere, ad esempio, quella di investire una parte del budget nell’utilizzo di chatbox, strutturate in modo che rispondano con accuratezza alla ricerca di informazioni di qualità e che mantengano un contatto fluido con il nostro pubblico.

Ricerca vocale

I dati parlano chiaro. A partire da gennaio 2018 le ricerche vocali hanno raggiunto il numero di oltre un miliardo al mese e per il 2021 è previsto un ulteriore incremento: il 50% delle ricerche sul web sarà effettuato in questo modo. Ignorare questi numeri è sicuramente qualcosa di sciocco. Cambia il modo di eseguire le ricerche da un vocale ad un semplice testo scritto sul box di Google e comprenderne le differenze ci aiuterà anche durante la creazione dei contenuti e dei loro titoli, che dovranno essere il più semplice e immediato possibile.

Personalizzazione dei contenuti

Da quando il marketing si limitava a voler colpire un numero indeterminato di persone sono cambiate parecchie cose. Ora è personalizzazione la parola d’ordine. Ogni singola persona vuole ricevere un contenuto fatto sempre di più su misura per sé e per le proprie necessità. Questo può essere fatto, ad esempio, attraverso l’invio di newsletter specifiche, con link sempre diversi a seconda del singolo. Certo, bisogna sapere usare molto bene gli strumenti Content Intelligence, ma senza, d’ora in avanti, non si andrà molto lontano. In questo ci viene in aiuto anche la nuova tecnologia di CMS, ovvero un il CMS headless, l’evoluzione del Content Management System, che gestisce i contenuti, attraverso delle API, e li veicola ad uso e consumo di altri sistemi, consentendo la distribuzione continua di contenuti dinamici, indipendentemente da come e dove i clienti interagiscono.

Podcast

Sebbene il numero di ascoltatori di podcast sia quasi triplicato nell’ultimo decennio e si prevede che questo numero continuerà a crescere con il passare del tempo, in questo settore c’è ancora molto spazio libero. Certo, non bisogna pensare di creare un podcast giusto per il gusto di farlo. Si tratta di uno strumento da inserire nella nostra strategia di content marketing e bisogna saperlo fare. Un’idea potrebbe essere quella di apparire su altri podcast ascoltati dal nostro pubblico, quasi fosse un guest posting.

Uniformità di contenuti

L’algoritmo di Google cambia di continuo. Quel che è chiaro, ormai, è che Google effettua una scansione generale su un sito. Spieghiamo meglio: se un sito si occupa, ad esempio, di marketing in generale e al suo interno ci sono dei contenuti sul content marketing, questi avranno meno visibilità rispetto ad un sito che si occupa esclusivamente di content marketing. Nella creazione dei contenuti è bene quindi coprire un’ampia gamma di argomenti che rientrino in un unico grande settore. Realizzare contenuti lunghi e generici, per poi andare a comprenderne altri più specifici, collegandoli tra loro, può risultare la mossa vincente.

Snippet di Google

L’abbiamo detto più volte: dobbiamo far individuare a Google nel modo più immediato possibile il valore delle informazioni contenute nei nostri contenuti. Google è sempre alla ricerca di contenuti pertinenti con le ricerche dei suoi utenti e in questo caso, oltre a mostrare nella SERP quelli che reputa più in linea con i suoi obiettivi, adesso presenta spesso ulteriori informazioni all’interno della sua prima pagina dei risultati. Lo fa attraverso un widget che è lo Snippet: gli snippet, compaiono nella parte superiore delle pagine dei risultati per le ricerche informative e forniscono una breve carrellata dei punti chiave all’interno di un contenuto. La tendenza, attraverso lo Snippet, è che stanno aumentando le ricerche longtail su Google, questo proprio perché gli utenti sanno che Google risponderà alla loro ricerca probabilmente con uno Snippet e fornirà loro informazioni senza che debbano andare a cliccare sul sito. Rientra, dunque, in questo caso ancora una volta l’importanza decisiva della creazione di titoli che diano subito le informazioni chiare ed essenziali, così come anche un’architettura del contenuto atta allo stesso obiettivo.

Queste sono solo alcune delle tendenze che si sono sviluppate in questo 2020. Senza dubbio altre se ne formeranno nei prossimi mesi, ma sta proprio qui l’abilità di un content marketer, anticipare le vie verso nuovi modi di fruizione dei contenuti e seguire quelli che sono gli andamenti. Voi avete già messo in pratica alcuni di questi punti? O state pensando di percorrere altre strade?

Giulia Salis