Breve storia della Sony, azienda giapponese che ha segnato l’evoluzione tecnologica

Quella che oggi conosciamo come Sony, uno dei gruppi con più alto fatturato a livello mondiale, è nata come Tokyo Tsushin Kogyo K.K., nota come Totsuko, una società di apparecchiature elettroniche fondata dall’ingegnere Masaru Ibuka e dal fisico Akio Morita nel 1946, legati sia da una grande amicizia sia dal comune interesse di progettare e realizzare prodotti che potessero aprire nuovi mercati ed entrare nelle case dei consumatori.

Un’azienda che nasce con appena venti lavoratori e che inizialmente si occupa di adattatori a onde corte per radio e voltometri con tubo a vuoto per poi, nel 1950, lanciare il primo registratore a cassette del Giappone, il G-Type, uno dei primi apparecchi per registrazione e riproduzione su nastro che entreranno ben presto nelle abitudini di massa dei consumatori.

Sony

Gli studi e le ricerche della Totsuko continuano, indirizzandosi prima su radio a transistor, poi aprendo la strada a quella che sarà la sua larga produzione di televisori, avvalendosi di eccelse collaborazioni come quella del fisico Leo Esaki, poi Premio Nobel per la fisica nel 1973 per le sue scoperte riguardanti i fenomeni di tunneling nei semiconduttori e superconduttori, fintanto nel 1955 l’azienda metterà in vendita la prima radio a transistor a marchio Sony. Sarà nel 1958 che la società cambierà ufficialmente nome in Sony Corporation, così come la conosciamo oggi.

Se negli anni Cinquanta erano state le radio e i registratori su nastro a caratterizzare la produzione della società di Ibuka e Morita, gli anni Sessanta vedranno Sony impegnarsi sempre più sulle nuove tecnologie video. È infatti Sony a lanciare nel 1960 il primo televisore a transistor, il TV8-301, seguito poi da molte altre novità, come il televisore a colori Trinitron del 1968, il lettore di videocassette a colori del 1971 e, nel 1975, il videoregistratore Betamax.

Sempre a marchio Sony, il mitico Walkman, il primo stereo portatile che ha così tanto caratterizzato gli anni Ottanta, così come della Sony il primo lettore CD, uscito nel 1982, fino alla prima videocamera digitale consumer del 1995, i registratori Blu-ray Disc, la prima videocamera digitale HD e, sempre nel campo dell’elettronica di consumo, le fotocamere digitali Cyber-shot, la console di gioco PlayStation (uscirà a breve la PlayStation 5), i computer VAIO, i monitor per personal computer, i televisori Bravia HD e l’Home Cinema, fino ad arrivare ai televisori Ultra HD 4K e continuare nella sua ricerca di prodotti innovativi, compresi telefoni cellulari con sistema operativo Android, campo nel quale Sony esordisce nel 2001 come Sony Ericsson.

Oggi il nome di Sony, il cui titolo è quotato alle Borse di Tokyo e New York, non è soltanto legato a beni di consumo, ma, in generale, tra i più noti per quanto riguarda tutto ciò che gira attorno all’intrattenimento, a partire dalla casa cinematografica Columbia Pictures, la televisiva Sony Pictures Entertainment, Sony Music e anche Columbia Records, Epic e Immortal, case discografiche ad essa collegate e che hanno portato al successo i maggiori artisti contemporanei.

Alessandra Buschi