I migliori schermi per PC

Qual è il miglior monitor per PC? La risposta in assoluto è probabilmente impossibile. In questa pagina proveremo ad aiutarvi a scegliere il monitor migliore per le vostre esigenze. La cosa più importante è infatti scegliere il monitor adatto all’uso che se ne deve fare. Orientarsi verso monitor professionali è una scelta praticamente obbligata per chi lavora al PC, mentre schermi di buona qualità a prezzi convenienti sono un’ottima scelta per chi ne fa un utilizzo saltuario.

Bisogna quindi in primo luogo chiarirsi un po’ le idee perché l’offerta di schermi per computer su internet è davvero molto vasta e si corre il rischio di perdersi nella moltitudine di soluzioni possibili.

migliori monitor per pc

Le caratteristiche fondamentali di un monitor per PC

Per orientarsi un po’ nel mondo dei monitor e fare un acquisto fruttuoso, vale la pena di dedicare un po’ di tempo alla comprensione di quali sono le caratteristiche fondamentali di cui tenere conto quando si procede all’acquisto.

Dimensione: la dimensione degli schermi è solitamente espressa in pollici. Un pollice corrisponde a 2,54 cm. La lunghezza espressa in pollici indicata dai produttori, ed a cui facciamo riferimento anche in questa pagina, è quella della diagonale degli schermi (senza considerare la “cornice” dello schermo), ciò vale sia per le televisioni che per i monitor per PC.

Se dunque non sapete quanti pollici è grande il vostro attuale schermo, potete misurare con un metro la lunghezza della diagonale e poi dividere il risultato in cm per 2,54.
Uno schermo a 14 pollici è perciò uno schermo con una diagonale di 35,56 cm, uno di 26 pollici ha invece una diagonale di 66,04 cm.

Tecnologia e illuminazione: Ogni schermo produce l’immagine basandosi su una determinata tecnologia. Attualmente gran parte degli schermi disponibili sul mercato sono LCD (Liquid Crystal Display), sono cioè schermi a cristalli liquidi. Ciò significa che all’interno degli schermi c’è una sostanza liquida percorsa da numerosi contatti elettrici e disposta all’interno di due sottili fogli di vetro. Detto con grande approssimazione, i cristalli liquidi si colorano in relazione agli impulsi elettrici che ricevono e all’illuminazione restrostante, in questo modo producono le immagini che possiamo poi visualizzare a video sullo schermo. Dietro a questi cristalli nei primi modelli LCD usciti una lampada illuminava la superficie dello schermo.

La tecnologia LCD si è andata sviluppando nel corso del tempo grazie ad alcune migliorie che hanno coinvolto soprattutto le modalità di illuminazione. Nella famiglia degli LCD si trovano ad esempio:

  • LED: acronimo di Light Emitting Diode è un componente elettronico capace di sfruttare la capacità di alcuni materiali di emettere luce. Schermi LED sono perciò schermi retroilluminati con un pannello LED e non da lampade.
  • OLED, SuperOLED e simili: si tratta di illuminazioni a LED, ma di qualità migliore.
  • IGZO: è un tecnologia brevettata da Sharp che non utilizza dei cristalli in silicio ma in Ossido di Indio-Gallio-Zinco. Non si tratta perciò di un diverso modo di illuminazione ma di un materiale diverso. Sharp ha sottoscritto una partnership con Apple relativamente alla commercializzazione di questa tipologia di schermi.

Tipi di pannello: esistono tre diverse tipologie di pannello con caratteristiche differenti: TN, VA e IPS.

  • IPS: si caratterizzano per avere un’ottima visualizzazione dei colori e un alto gamut (la quantità di colori che riescono a mostrare). Tendenzialmente, hanno peggiori tempi di risposta rispetto ai TN ma migliori rispetto ai VA. Ottimi gli angoli di visione, buono il contrasto.
    Queste caratteristiche li rendono i monitor consigliati per uso da ufficio o per la grafica. Hanno un prezzo tendenzialmente più alto rispetto ai TN.
  • TN: la loro caratteristica principale sono gli elevati tempi di risposta e la bassa frequenza di ghosting. Relativamente a tutte le altre caratteristiche fondamentali sono inferiori rispetto ai competitor. Per queste caratteristiche sono tendenzialmente considerati schermi competitivi sul gaming ed un po’ meno sulla grafica. Sono una tipologia molto diffusa anche perché si trovano molti schermi TN a prezzi bassi.
  • VA: i punti di forza storici di questi schermi sono il contrasto e il punto di nero, tendenzialmente migliori anche rispetto agli IPS. Sono però solitamente inferiori rispetto agli IPS per l’angolo di visione e il gamut.
    La pecca maggiore in assoluto sono i bassi tempi di risposta che tendono a creare effetto ghosting. Attualmente non è semplicissimo trovare monitor VA competitivi con TN e IPS.

migliori schermi pc

Il rapporto d’aspetto: è il rapporto tra lunghezza e larghezza del monitor. Oltre i formati che tutti conosciamo, come il buon vecchio 4:3 e il 16:9 (Widescreen), troverete sul mercato moltissimi rapporti diversi. Forme anche molto particolari destinate ad esigenze specifiche.

Risoluzione dello schermo: è la quantità di pixel orizzontali e verticali che un schermo può sviluppare. Vale la pena di sottolineare quanto questo parametro da solo non sia identificativo della qualità complessiva dell’immagine. In termini generali, una bassa risoluzione in uno schermo grande tende a ‘sgranare’, il contrario tende a far vedere immagini molto vivide. I prodotti commerciali tendono naturalmente a tener conto di questo rapporto tra risoluzione delle schermo e dimensione.

Alcune risoluzioni sono note in ambito commerciale con delle sigle o dei nomi standard:

Full HD/FHD – 1920×1080 pixel
2K – 2048×1080
QHD/WQHD – 2560×1440
UHD/Ultra HD – 3840×2160 pixel (comunemente indicata anche per praticità come 4K, che in realtà farebbe riferimento a una risoluzione differente)

Refresh rate: questo parametro indica il numero di volte che una immagine viene caricata sullo schermo in un intervallo di tempo. Viene misurata in hertz (Hz). Un hertz corrisponde ad un impulso al secondo.
Più alto è il refresh rate più fluida appare l’immagine. Si tratta perciò di un parametro molto importante nel gaming.

Il refresh rate variabile, G-Sync e FreeSync: gli schermi utilizzano storicamente un refresh rate fisso. Molti degli schermi attualmente in commercio utilizzano ancora un refresh rate fisso.
Pur avendo alcuni vantaggi, il refresh rate fisso comporta alcune problematiche particolarmente sentite dai gamer.
Il refresh rate variabile si è consolidato prima negli smartphone e poi per merito di Nvidia si è diffuso anche su PC.

G-Sync è il sistema di refresh rate variabile proposto da Nvidia. AMD ha successivamente lanciato sul mercato un sistema antagonista, FreeSync. Entrambi questi sistemi sono proprietari e funzionano perciò solo con le schede video idonee di queste due case produttrici.

Frame rate: la frequenza di riproduzione a schermo dei fotogrammi di una scheda grafica. Viene anch’esso misurato in Hertz o in fps, fotogrammi per secondo.

Profondità di colore: si misura in bit e determina il numero di colori che ogni pixel può utilizzare. Più è alta, meglio è.

FRC: Il Frame Rate Control è un metodo per ottenere una migliore qualità dei colori in pannelli di visualizzazione a bassa risoluzione di colore. Generalmente gli schermi non sono in grado di visualizzare i colori messi a disposizione dalle schede grafiche e questa tecnologia ovvia parzialmente a questa problematica. In commercio potete quindi trovare monitor con o senza FRC. E’ un parametro di cui tener conto assieme alla profondità di colore.