L’IA di Google e il disegno: Quick Draw e AutoDraw

Forse non tutti sanno che… molti di noi utenti, senza saperlo, aiutiamo gli studi sull’intelligenza artificiale, e per di più divertendoci.
Non credo di essere una delle poche persone che negli ultimi anni ha passato un po’ di tempo online su qualche gioco gratuito messo a disposizione da Google. Niente di complottistico o di subliminale, ma sicuramente non tutti, giocando, si sono resi conto di essere entrati a far parte degli A.I. Experiments su cui Google sta lavorando.

Partiamo da quello che oggi è uno strumento di disegno, AutoDraw, una web app messa a disposizione gratuitamente dal Creative Lab di Google che può essere utilizzata su qualsiasi dispositivo e che serve a trasformare in modo veloce uno schizzo in un disegno professionale.

google quick draw

Ebbene, questo software nasce da un precedente esperimento Google, e cioè da Quick, Draw!, un giochino online con il quale si “sfida il computer o lo smartphone” – in realtà l’intelligenza artificiale che c’è dietro a questa tecnologia – a comprendere un disegno che ci viene richiesto di eseguire nel tempo di venti secondi.
Un gioco che ricorda “Pictionary”, piuttosto divertente, soprattutto se lo si utilizza scegliendo una lingua straniera, in modo da fare un po’ di pratica con il lessico.

Funziona così:
ci viene richiesto di eseguire (a mano o con il mouse, a seconda del dispositivo che si utilizza) un disegno (un oggetto, un animale, talvolta anche concetti più complessi) e via via che disegniamo l’intelligenza artificiale cerca di indovinare il soggetto. Ogni match dura venti secondi e ogni partita è composta da sei disegni. Se l’intelligenza artificiale non indovina, è divertente andare a scoprire a cosa assomigli il nostro – probabile – scarabocchio. Se invece indovina, il nostro disegno va a far parte del database utilizzato dall’intelligenza artificiale stessa.

È proprio questo lo scopo dei due ideatori del gioco, Jonas Jongejan e Henry Rowley: avere a disposizione un archivio sempre più esteso di disegni da cui la macchina “intelligente” possa attingere per riconoscere con crescente facilità un disegno.

Una delle tante possibilità di utilizzo dei dispositivi digitali quindi, che se per noi rappresenta un passatempo (questo per quanto riguarda le immagini, altri giochi invece riguardano le parole, come il più recente Semantris), per il Creative Lab di Google rappresenta il modo più veloce per migliorare la rete neurale artificiale, entrata ormai a far parte di molti programmi e applicazioni che già utilizziamo e che si basano sul machine learning, ovvero la possibilità della macchina di apprendere affinando la ricerca nei suoi sempre più ricchi database. Un esempio ne sono gli assistenti personali quali Google Assistant.

Per avere un’idea di quanto abbiamo contribuito a implementare l’intelligenza artificiale passando del tempo con questo divertente giochino basta andare sul database di Quick, Draw! e selezionare una delle tante icone disegnate dai milioni di giocatori (di cui probabilmente faccio parte anch’io, nonché la mia amica Maria Vittoria, che a suo tempo mi segnalò il gioco) e di sicuro ne rimarremo stupiti.

Alessandra Buschi