Alla ricerca del giusto mix promozionale

Quando ci si vuol muovere per migliorare la presenza della propria impresa, è ormai indispensabile fare i conti anche con il web e con la complessità della rete.
Utilizzare i tanti canali e i tanti strumenti che la rete stessa offre, può infatti portare a raggiungere e ottimizzare i risultati di un intervento di marketing.

Oggi, per poter effettuare una efficace attività di marketing, è necessario sapersi muovere, cercando in modo mirato per ogni diversa realtà imprenditoriale la giusta “miscela” di tutti quegli “ingredienti” (per quanto riguarda il web, la SEO per esempio, ma anche il content marketing e il social media marketing) che si possono utilizzare per rendere più efficace il proprio intervento di potenziamento della propria attività.

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Uno degli ambiti di intervento di cui tenere conto relativamente alla promozione è la costruzione del cosiddetto promotional mix.
Una sfida non certo facile, quella di trovare le “dosi” adatte alla propria attività per raggiungere i propri obiettivi promozionali, ma che può rivelarsi davvero efficace se effettuata partendo dalla specifica attività e dagli specifici obiettivi di una data realtà imprenditoriale.

Considerando quindi che è necessario analizzare diversi fattori per individuare il mix promozionale più adatto ad ogni diversa azienda, è comunque possibile identificare, analizzare e valutare gli elementi di base delle varie attività sulle quali si potrà agire per predisporre una buona campagna promozionale, da svolgersi non soltanto in un ambito “tradizionale”, ma anche utilizzando tutti quei canali e strumenti messi oggi a disposizione dalla rete che permettono una comunicazione più o meno diretta con l’utente.

In generale, le varie azioni promozionali che possono comporre il nostro mix promozionale, al di là delle attività di promozione online, sono:

  • pubblicità a pagamento tramite comunicati stampa, pubblicità su radio e televisione, manifesti, brochure, cataloghi, espositori nei punti vendita, pagine web e siti affiliati, banner pubblicitari, video, app mobili;
  • vendita diretta o telefonica, con presentazioni e incontri di vendita, formazione alla vendita e programmi di incentivi per rappresentanti e venditori, telemarketing;
  • promozione alle vendite, atta a stimolare la domanda, utilizzando ad esempio coupon, concorsi a premi, offerte di campioni, sconti, partecipazione a fiere;
  • attività di public relation e pubblicità gratuita per promuovere l’azienda anche in modo indiretto, ad esempio con interventi sui media tradizionali (articoli su giornali e riviste, presentazioni radiofoniche e televisive) e sul web (sui social media e blog), contributi di beneficienza, discorsi durante eventi pubblici, seminari;
  • marketing diretto, con una comunicazione diretta verso il consumatore, tramite vari sistemi di messaggistica mobile, newsletter, e-mail, siti interattivi per i consumatori (ad esempio showrooms virtuali), display advertising, volantini, distribuzione di cataloghi, lettere promozionali;
  • campagne per incoraggiare l’immagine aziendale (la cosiddetta “brand identity”), ovvero per facilitare la percezione del consumatore all’identità dell’azienda, che può ad esempio essere favorita con la riconoscibilità di un logo o di ciò che può evocare lo specifico brand;
  • sponsorizzazione di eventi, gare, competizioni;
  • inserimento di prodotti in programmi televisivi o film;

e per non tralasciare alcuna strategia, anche le cosiddette azioni di “guerrilla marketing”, cioè tutte quelle azioni non convenzionali che attirano comunque l’attenzione, utilizzando sia luoghi reali che luoghi virtuali, come ad esempio postando volantini, facendo campagne di marketing virale sul web oppure con murales e graffiti, lasciando libera la fantasia ad ogni altro sistema e canale a cui le tante piazze e vie del web si prestano altrettanto bene delle tradizionali strade cittadine.

Alessandra Buschi