Come usare Instagram Reels, la funzione anti TikTok

Dalla prima settimana di agosto 2020 Instagram ha lanciato in oltre 50 paesi nel mondo la funzionalità Reels, che nelle intenzioni vorrebbe competere con TikTok su uno dei punti forti del social cinese, la creazione di video leggeri, corti e pieni di effetti video, con audio di sottofondo a scelta in una selezione pubblica di hit di successo.

Reels cerca quindi di stimolare una competizione con la piattaforma cinese per acquisire parte di quelle grandi masse di giovanissimi consumatori che su TikTok hanno letteralmente aperto il fronte creativo sui video brevi e disimpegnati, considerata l’età del primo nucleo storico degli iscritti a TikTok, con i suoi innegabili pregi in termini di creatività degli edit e leggerezza dei contributi postati.

instagram reels

Tra le funzionalità di Reels, non a caso, si trovano in bella vista alcune delle caratteristiche fondamentali di TikTok, come ad esempio la possibilità di associare al proprio video una traccia musicale di 15 secondi scegliendola all’interno di una libreria pubblica che raccoglie stralci di canzoni e motivetti di successo.

Ma ovviamente anche sugli edit e sui filtri applicabili ai video si notano le congruenze con il social cinese, che dell’editing video di massa – con effetti coloratissimi e totalmente adolescenziali, per dire poco – ha fatto una delle sue punte di diamante di difficile imitazione.

D’altra parte Reels si innesta spazialmente su una piattaforma, Instagram, che già con le Storie aveva trovato nuovo fluido d’interesse tra gli utilizzatori, che per quanto più maturi anagraficamente rispetto alla platea TikTok non hanno affatto disdegnato la visibilità pubblica che le Storie sono riuscite ad ottenere sulla piattaforma, a partire dal proprio seguito di followers.

reels

Reels promette uno spazio ulteriore, probabilmente premiato anche tra i non followers nella sezione Esplora.

E anche su questo si strizza l’occhio ai Per te di TikTok, la superselezione che il social cinese propone ai suoi utenti sulla base di interessi, popolarità e reazioni ottenute dai vari video promossi quotidianamente in quell’enorme spazio di visibilità, così sfaccettato e ipersoggettivo, inequivocabilmente ambito e seguitissimo dai più.

Naturalmente la competizione è la linfa dell’innovazione, e come utilizzatori non possiamo quindi che accogliere la nuova funzione con la benevolenza che ci contraddistingue.

Ma non possiamo nemmeno tacere le nostre opinioni di massima sulla mossa proposta in piena estate dalla piattaforma per foto di Facebook, che per naturale vocazione è l’unica che può in qualche modo tentare di inseguire TikTok sulla fascia anagrafica di pubblico digital – enorme, assolutamente futuribile – racccolta dal gigante cinese.

Non vogliamo ovviamente fare gli uccelli del malaugurio, ci mancherebbe.

Ma lo scarto su TikTok sembra davvero difficile da colmare, che dell’editing esasperato di video brevi (e leggeri, colorati, musicali, divertenti, seducenti) ha fatto un consumo popolare che letteralmente spopola in tutto il mondo, tra i giovanissimi delle grandi metropoli americane come tra i loro coetani in Africa, Asia, Europa.

La potenza dell’archivio musicale di TikTok, come anche l’abitudine ormai instillata in ampie fette di giovani consumatori, che dell’editing dei loro TikTok fanno un consumo ormai quotidiano, sembrano davvero difficilmente intaccabili da quello che potrà permettere la nuova funzionalità Reels, che si rivolge almeno in parte ad un pubblico diverso.

Per non parlare del fatto che lo stesso TikTok non è certo rimasto con le mani in mano.

Oggi gode ampio successo l’utilizzo delle dirette video, e la piattaforma ha recentissimamente aperto il suo bacino di utenti ai brand, che possono ora inserirsi con l’advertising nativo di TikTok for Business.

Advertising, va detto, che ha da subito riscosso ampia adesione da parte degli inserzionisti, che di certo non mancano.

Sarà quindi dura per Reels, cioè per Instagram, recuperare terreno su TikTok per il consumo di video corti e istantanei (cioè spontanei, ma editati a più non posso).

Molto più probabilmente la nuova funzionalità avrà vita propria all’interno del pubblico di utenti che il social americano ha già, ritagliandosi spazi di visibilità ma senza incidere davvero sulla produzione video degli utenti.

Anche perché ormai proprio su TikTok sono assolutamente sbarcate fasce di utenza tutt’altro che teen – o anche decisamente infantile, come alle origini.

Dagli 8 ai 70 anni, ormai l’idea di aprire un canale TikTok è accessibile a chiunque.

In questo senso l’emorragia di utenza verso il social cinese è probabilmente più ampia di quanto si immagina, e Reels costituisce solo un tentativo di tamponare dei flussi in uscita che certamente non si lasceranno arrestare da un’imitazione di scarso spessore (vedremo come sarà la libreria musicale, la raccolta dei filtri, la tenuta tecnica della piattaforma di streaming), ma più probabilmente seguiranno la moda del momento; che ci piaccia oppure no, come sempre.

O tantomeno dalle mosse politiche di Trump, se è per questo.