I dati sugli e-commerce durante la pandemia

La pandemia scoppiata nel 2020 ha cambiato tutte le nostre abitudini, compreso il nostro modo di fare shopping. Costretti a casa, senza niente da fare, e con i negozi chiusi, carta di credito alla mano, solo una cosa ci ha salvato dal tracollo psicologico: lo shopping online, che è passato dall’essere una possibilità a necessità vera e propria. I numeri ci dicono che l’emergenza sanitaria è la diretta responsabile dell’aumento di acquisti digitali degli ultimi tempi. Analizziamo più nel dettaglio questi dati e vediamo cosa è cambiato rispetto al passato e cosa ci aspetterà nel prossimo futuro.

Lo shopping online in passato

Nonostante il 2019 avesse fatto registrare un netto aumento di volumi di acquisto online rispetto all’anno precedente, l’Italia è sempre stata un po’ il fanalino di coda della presenza digitale, rispetto alle medie europee e mondiali. Probabilmente le motivazioni sono di tipo culturale e strutturale, ma anche qui le cose stavano cambiando, forse più lentamente rispetto agli altri paesi, ma stava cambiando. L’eCommerce Report 2019 , la ricerca che misura l’andamento del mercato digitale a livello mondiale, ha registrato che solo il 37% degli italiani online effettuava almeno un acquisto online durante l’anno e che chi in quel periodo effettuava acquisti online aveva un’età compresa tra i 25 e i 54 anni, seguiti dagli over 65. Quello registrato dal report due anni fa era un mercato in pieno sviluppo con importanti previsioni di crescita negli anni successivi. Ed effettivamente così è stato.

dati e-commerce Italia - Web Crew

I dati sull’andamento degli e commerce durante la pandemia

Il consorzio Netcomm, responsabile di studi e ricerche sul commercio digitale, ha fornito una panoramica molto dettagliata sull’evoluzione degli e commerce dal primo lockdown. La fotografia scattata in quest’ultimo anno in Italia mostra una netta preferenza degli acquisti online rispetto a quelli tradizionali. La frequenza di acquisto è aumentata del 79%, gli shopper da ecommerce risultano triplicati e i volumi di transazioni aumentati del 15,4 %. Ma soprattutto sono aumentati del 36,4% i consumatori che ora preferiscono acquistare online anche quei beni che prima erano soliti acquistare in negozi tradizionali, segno che le abitudini stanno veramente cambiando. Sempre secondo Netcomm quella che stiamo attraversando è una vera e propria rivoluzione, dove il settore e-commerce crescerà più dell’economia mondiale, aumentando del 55% il suo volume di affari. Questo trend ha portato e porterà le aziende piccole e grandi ad aumentare i loro investimenti che riguardano la digitalizzazione del loro commercio, perché una cosa è certa, l’emergenza sanitaria ha dato una grande spinta al commercio digitale, ma ha anche trovato un settore impreparato ad affrontare l’emergenza. Le piattaforme digitali sono state per alcuni negozi dei veri e propri paracadute, che hanno consentito di continuare a lavorare, produrre e vendere, senza accusare in maniera troppo forte la crisi.

Cosa comprano gli Italiani ?

Il settore che ha fatto registrare i più alti incrementi è stato sicuramente quello del food. Gli ingressi contingentati nei supermercati, le file e la paura, del tutto infondata, di ritrovarsi con la dispensa vuota, ha spinto e spinge tutt’ora gli italiani a fare la spesa online. In questo senso ha aiutato il fatto che già numerose catene di supermercati si erano organizzate con servizi di spesa a domicilio. Il resto è stato frutto di un’organizzazione repentina. Gli altri settori che hanno registrato una crescita notevole di acquisti digitali sono stati quello parafarmaceutico, l’home decor, l’editoria e l’elettronica. Mentre i settori ticketing e turismo hanno subito una notevole battuta d’arresto.

Cosa ci riserverà il futuro

Nel futuro più prossimo, gli analisti si aspettano una naturale frenata nell’espansione del mercato dello shopping online, ma danno anche per scontato che è ormai un fenomeno consolidato e destinato a crescere sempre più. La stima del fatturato globale per il 2022 si aggira intorno ai 5 trilioni di dollari. Queste cifre e le nuove abitudini di consumo porteranno inevitabili cambiamenti nel mercato delle vendite. Gli store fisici si trasformeranno e offriranno sempre più possibilità di acquisto multicanale, come già sta accadendo. Questo richiederà notevoli investimenti da parte delle aziende del nostro paese, che si sono mostrati, in passato, sempre un po’ restii ad un’evoluzione in questo senso, a causa di una scarsa digitalizzazione all’interno del sistema paese, ma anche per la mancanza di infrastrutture adeguate, come reti a banda larga e presenza del 5G.

 

Monica Curreli