Che cos’è Uber e perché sta facendo tanto scandalo?

Uber è un servizio di trasporto automobilistico privato che funziona tramite un’app che mette a contatto diretto automobilisti e clienti. In Italia è stato lanciato 3 anni fa a Milano ed è attualmente attivo anche a Roma, Firenze, Genova e Torino.

Uber è una startup fondata nel 2010 a San Francisco da Garrett Camp e Travis Kalanick. Il prezzo del servizio varia in base alle opzioni che Uber offre:

Il logo di Uber

  • Uber Black: per chi vuole viaggiare a bordo di una berlina;
  • Uber Lux: per chi vuole viaggiare a bordo di un’auto di lusso;
  • Uber SUV: per chi vuole viaggiare su un SUV;
  • UberVan: per più passeggeri (6/8 persone);
  • UberX: per un viaggio low cost su una normale utilitaria;
  • Uber Pop: per chi unque voglia diventare autista.

Tutti si possono mettere in gioco come autisti, basta avere più di 21 anni, la patente e la fedina penale pulita.

Uber è molto semplice da usare, basta scaricare l’app sul dispositivo, pigiare sulle opzioni di viaggio, scegliere quello più adatto e inviare la richiesta. Alla fine della corsa, quando viene raggiunta la destinazione, il costo viene addebitato sulla carta di credito registrata nell’account.

Ovviamente questo servizio ha scaturito la polemica di molti tassisti, data l’ampia concorrenza. Esiste, infatti, una notevole differenza per quanto riguarda il prezzo dei due servizi: Con Uber Pop una corsa costa 2,50€ più 0,49 centesimi al minuto, ovvero in media circa 5€ a corsa; la tariffa di un taxista, invece, è di 0,98 centesimi al chilometro o 25,67€ l’ora. Anche il pagamento fa la differenza, dato che con Uber è molto facile e veloce.

Come è noto è in corso, da anni ormai, una vera e propria diatriba tra i cosiddetti “autisti 2.0” e i tassisti. Il 25 maggio 2015, infatti, i tribunale ferma l’opzione Uber Pop con l’accusa di “sleale concorrenza verso i tassisti” che piano piano hanno visto in diversi paesi del mondo diminuire il proprio lavoro.

In effetti la concorrenza è davvero sleale: si tratta infatti di alcuni vantaggi che gli utenti di Uber hanno a differenza degli autisti tradizionali. Per diventare tassisti bisogna avere almeno 21 anni, superare un esame specifico, e una licenza che costa circa 150mila euro; per diventare autisti con Uber invece basta solo avere 21 anni, possedere la semplice patente B e avere una macchina di servizio in buone condizioni. Quello che però fa ‘arrabbiare’ di più i tassisti è il fatto che sono costretti a pagare i contributi mentre gli autisti di Uber no. Inoltre il guadagno dei tassisti è di circa 130€ al giorno, mentre gli utenti guadagnano circa 60€ al giorno. Dove sta il problema? Che per i tassisti è un lavoro a tempo pieno, mentre per gli utenti Uber è un passatempo spesso svolto come secondo lavoro.

Si tratta di un vero e proprio scontro, chi avrà la meglio?