#Twitter280. Ci è cambiato il Twitter

Anche se in realtà qualcuno, più impaziente, aveva trovato anzitempo il modo di avviare la funzione e c’è anche chi ha dato sfoggio delle proprie abilità di hackeraggio postando un tweet lungo trentamila caratteri, ecco che Twitter ha ufficializzato ed attivato pochi giorni fa la tanto annunciata modifica che porta da 140 a 280 i caratteri a disposizione degli utenti.

twitter tool

Un cambiamento che è stato apportato dopo un test eseguito su fascia internazionale per circa due mesi con un numero limitato e non specificato di iscritti e che trova le sue ragioni nel fatto che in certe lingue sia difficile costruire frasi complesse in soli 140 caratteri.

La modifica – almeno per adesso – riguarda soltanto lingue occidentali (italiano compreso), quando invece per molti utenti asiatici, che per la loro forma di scrittura non sembrano sentire la necessità di avere più spazio a disposizione per scrivere, il limite dei caratteri resta invariato.

Ed ora, avendo a disposizione su Twitter ben il doppio dei caratteri, cosa cambierà?

Secondo il social, le abitudini degli utenti non si modificheranno, semplicemente ci si sentirà meno costretti a condensare i propri pensieri ma senza necessariamente riempire le timeline con tutti i 280 caratteri a disposizione.

Sembra infatti che comunque la tendenza, per chi utilizza Twitter, resterà quella di inviare messaggi brevi (rientrando generalmente, come è stato appurato dal test preliminare, in 190 caratteri). L’espansione sarà invece utile agli utenti soprattutto per elaborare con più facilità le frasi da postare, con una conseguente maggior soddisfazione generale e – che sia questo il vero motivo del cambiamento apportato da Twitter, vista anche la crescita piuttosto lenta dei nuovi iscritti? – un traffico più alto di tweet inviati per utente e di tempo speso sul social.

Quindi, con tutti questi caratteri in più, adesso cosa possiamo fare oltre che, come hanno fatto in molti appena ne hanno avuto la possibilità, di sbizzarrirsi con post anche stravaganti per provare l’ebbrezza dei 280?

Una maggiore espressione per il marketing su social media, forse, visto che l’utilizzo di questo social sembra particolarmente adatto per promuovere attività economiche e raggiungere potenziali clienti in modo rapido, poco dispendioso e – almeno fino a quando si rientrava nei 140 caratteri – incisivo ma discreto.

C’è chi sostiene che questo cambiamento potrebbe infatti favorire il Twitter marketing grazie a copy più dettagliati, altri invece sostengono che il punto di forza del marketing agito su Twitter stia proprio nella brevità del messaggio e che allungarne i contenuti potrebbe anzi portare conseguenze negative.

Ovvio: anche per una cosa come l’aumento del limite massimo dei caratteri su Twitter c’è chi protesta, soprattutto per timore che le timeline si possano intasare di messaggi troppo lunghi e che questo spazio, nato con il presupposto di essere essenziale e immediato, inizi ad assomigliare a quello no limits di altri social. Ma questa, si sa, è la norma: difficile accontentare tutti.

Ad ogni modo, c’è chi di questo raddoppio ha già approfittato molto volentieri: gli appassionati di scacchi, Forza Quattro e anche dama, ad esempio, che hanno iniziato a sfruttare i 280 caratteri come spazio di gioco per le loro partite.

Comunque: per chi vuol seguire il dibattito che ha diviso il mondo di Twitter tra entusiasti dei 280 e nostalgici dei 140, l’hashtag a cui far riferimento è #twitter280.

Alessandra Buschi per Web Crew