Cos’è Texture e perché è stato comprato da Apple

A marzo il Financial Times ha reso noto un accordo che prevede l’acquisizione da parte dell’Apple di una famosa applicazione che si occupa di editoria, Texture.
Texture è un’azienda di servizi digitali per magazine, lanciata nel 2010, che è stata spesso definita la “Netflix delle riviste”. Un passo importante per la compagnia californiana; un investimento che promette di aggiungere una voce in più ai suoi già numero servizi offerti.

texture Apple

Cos’è Texture

Texture è un’applicazione, fino a qualche tempo fa di proprietà di publisher famosi come Condé Nast, Hearst, Meredith, Rogers Media e la casa d’investimento KKR, che al suo interno conta più di duecento riviste che si possono leggere in abbonamento.

Con circa dieci euro al mese Texture consente di avere alcuni tra i magazine più famosi e influenti al mondo. Titoli come People, The New Yorker, Vanity Fair, National Geographic, Time, GQ, Vogue e tante altre testate importanti, tutte riunite insieme in una sola applicazione. Esistono due tipi di abbonamento, quello base e quello premium, e la possibilità di fare una prova gratuita di un mese.

La differenza tra i due abbonamenti sta nel fatto che con il pacchetto premium si ha accesso anche a contenuti settimanali, mentre l’abbonamento classico comprende riviste che escono mensilmente. Texture si presenta come un’app molto semplice da usare. Una delle funzioni più interessanti è la search, che consente di fare una ricerca per argomenti e parole chiave, tra tantissime fonti disponibili. Inoltre l’applicazione Texture permette di salvare gli articoli nella sezione Evernote per averli sempre tutti insieme a disposizione.

Come funzionerà Texture

Sebbene ancora non si abbia la certezza di come funzionerà Texture dopo l’acquisizione da parte di Apple, l’ipotesi più accredita è che si interfaccerà con Apple News, non ancora disponibile per l’Italia. Questa app, lanciata nel 2015, ha sostituito la vecchia Edicola e permette di leggere notizie da svariate testate giornalistiche. Consente di organizzare ciò che leggiamo e creare degli alert per gli argomenti che ci interessano di più. E’ uno strumento che migliora le sue prestazioni con l’utilizzo.

Infatti, attraverso il suo uso continuo, il software ha la possibilità di immagazzinare le preferenze del lettore e di posizionare le notizie più interessanti in evidenza. Per il momento il servizio è disponibile solamente per gli USA, la Gran Bretagna e l’Australia. Ma per chi fosse interessato ad utilizzarlo anche in Italia, esiste un widget, che raccoglie per noi le informazioni delle più importanti testate giornalistiche. Purtroppo ancora non esiste una versione personalizzabile. Non ci resta che attendere speranzosi che anche in Italia arrivi Apple News ancora più ricca di contenuti dopo l’assorbimento di Texture.

In che direzione si sta muovendo l’azienda di Cupertino?

Quello che possiamo dire per certo è che il mercato ha preso bene questa notizia e, infatti, all’indomani della rivelazione il titolo di Apple in borsa è salito notevolmente nei giorni successivi all’acquisizione. Si tratta probabilmente di un altro passo che la Apple compie verso lo sviluppo di una propria piattaforma di software e servizi legata finanziata tramite abbonamenti. Seguendo le orme di quello che stanno facendo altre compagnie come Amazon e Google.

Un dato interessante è che l’azienda con sede nella Silicon Valley si sta lanciando sempre più profondamente nel campo dell’editoria. Un settore che necessariamente riguarda gran parte dei grandi player del web. Anche Facebook, ad esempio, sta cercando di trovare un suo ruolo nel mondo dei media. Non senza difficoltà.

La recente polemica sulle false notizie online coinvolge infatti tutti i social network. Inoltre, a inizio anno il social di Zuckerberg aveva annunciato che il suo nuovo algoritmo avrebbe mostrato sempre meno post di brand famosi e di media. Questa scelta ha attirato tantissime critiche, soprattutto da coloro che difendono la buona stampa, quella di valore, per paura che il social rimanesse preda dei produttori di fake news. E’ proprio sul giornalismo di qualità e sull’attendibilità delle fonti su cui, invece, Apple punta per motivare e spingere il suo nuovo acquisto.

Monica Curreli