Pillar Article: 4 miti da sfatare

Gli sviluppi dell’algoritmo di Google degli ultimi anni hanno senz’altro portato ad una ripresa generale dei contenuti e dei blog negli indici di gradimento degli addetti ai lavori, specialmente in ambito seo.

Dopo Panda e Penguin il ‘content marketing ha ripreso quel vigore iniziale che l’aveva accompagnato fin dal decennio 2000, con la nascita dei primi veri blog editoriali e con la diffusione dei CMS.

In questo scenario era inevitabile assistere al rilancio di alcuni tra gli argomenti più tradizionali del ‘blogging applicato a sé stesso’, ovvero dei tanti blog che descrivonono tecniche e strategie utili per pubblicare un ‘blog di successo’.

Drammaticamente, in mezzo ai tanti luoghi comuni e alle innumerevoli tiritere ripetitive che ribadiscono annosamente i medesimi concetti, crescono nel tempo anche dei miti, delle vere e proprie leggende metropolitane che si radicano nell’immaginario comune di bloggers e marketers a vari livelli fino a distorcere molto spesso quegli stessi principi di razionalità di cui sembravano essere portatori, almeno nella iniziale fase primigenia del mito stesso.

Tale fenomeno si riscontra per esempio prendendo in considerazione uno dei pilastri argomentativi del blogging applicato a sé stesso, ovvero il concetto di ‘pillar article‘.

Ormai da anni i blogger vanno ripetendo a sé stessi quelli che dovrebbero essere i connotati degli ‘articoli pilastro‘ su cui ciascun blog dovrebbe poter contare per qualificare ed accrescere la sua quota di traffico in ingresso su base giornaliera.

I mantra, come spesso accade, hanno l’effetto di distorcere i concetti fino a renderli irriconoscibili, allontanando l’utilizzatore da quei principi di buonsenso che pure – molto spesso – determinano la nascita e la diffusione dello stereotipo.

Scrivo questo anche perché quasi mai i luoghi comuni funzionano se applicati alla vita reale, mentre invece è davvero importante saper riconoscere le dinamiche seo che generano un ‘pillar article’, soprattutto se hai un blog nuovo di pacca e se non sei esattamente un blogger di lunga data che ne ha già viste di cotte e di crude.

pillar article

Ecco 4 miti sugli articoli-pilastro che forse sarebbe il caso di riconsiderare, proprio con l’intento riportare tali luoghi comuni allo loro dimensione originale, e renderli forse davvero spendibili nella prassi concreta di chi scrive un blog oggi.

1Un Pillar Article è costituito esclusivamente da contenuto originale

Naturalmente un pillar article è costituito da testo inedito, ma non necessariamente si tratta di un contenuto intrinsecamente originale. E’ molto probabile che sia vero il contrario. Un articolo-pilastro deve probabilmente occuparsi di sintetizzare con completezza ed esaustività i principali aspetti di un tema o di un problema. Frequentemente questo significherà riassumere posizioni già espresse da altri, o piuttosto descrivere idee e concetti radicati nell’immaginario comune dei nostri interlocutori.

Un articolo che sia capace di sintetizzare con efficacia i principali aspetto di una tematica, avendo cura di richiamarne i caratteri peculiari, si trasformerà facilmente in un pillar article pur non offrendo affatto una visione assolutamente originale o un’interpretazione innovativa su quel singolo tema.

2Un Pillar Article deve essere lungo, molto più lungo di un post normale

Certamente è implausibile pensare di poter generare un pillar article con un testo da 200-400 parole. Ma non è nemmeno vero il contrario.

Probabilmente un testo perfetto per trasformarsi in pillar article non è più lungo di 5000-7000 battute di tastiera.

3Un Pillar Article è un contenuto evergreen, capace di generare traffico web per sempre

Quest’affermazione è solo parzialmente realistica, dal punto di vista seo. Certamente un contenuto del genere può portare traffico in ingresso sul lungo, ed anche sul lunghissimo periodo. Ma la curva di questo flusso di traffico sarà probabilmente destinata a calare nel corso del tempo, inesorabilmente e al di là dei vostri tentativi di aggiornare, linkare e ‘pompare’ in qualsiasi modo l’articolo negli anni successivi alla sua prima pubblicazione.

Un pillar article è tale nel breve ed anche nel medio periodo.

Ma niente è per sempre, nella vita e tanto più sul web, dove al contrario tutto è intrinsecamente effimero ed ogni equilibrio è inevitabilmente soggetto a perenni ed incessanti modifiche.

L’unico modo per mantenere inalterati i propri flussi di traffico in ingresso è quello di pubblicare costantemente nuovi contenuti, ivi compresi nuovi pillar articles che siano in grado di rimpiazzare quei testi che hanno costituito l’ossatura del traffico in ingresso sul nostro sito ma che stanno iniziando a declinare nelle rispettive serp d’interesse.

4Un Pillar Article è un contenuto scritto pensando ai lettori in carne ed ossa, e non a Google

Sicuramente è impossibile scrivere un articolo-pilastro senza utilizzare una scrittura intellegibile, adeguata e piacevole per i suoi autentici interlocutori, ovvero quei lettori in carne ed ossa che dovrebbero sempre costituire la prima preoccupazione di qualsiasi blogger.

Ma un pillar article non sarebbe tale se non riuscisse a piazzarsi straordinariamente bene su Google, magari in una di quelle Serp ad alto traffico che appunto costituiscono le mete privilegiate per le quali vengono ottimizzati tutti i pillar articles, da che mondo è mondo.

D’altra parte se il vostro testo non è affatto ottimizzato per ottenere un buon ranking per una determinata query su Google, beh, allora state pur certi che quel contenuto non avrà molte possibilità di trasformarsi in un vero e proprio ‘pillar article’, molto semplicemente perchè avrà difficoltà nell’incontrare quei flussi di traffico costanti che ne dovrebbero caratterizzare la metrica.

Al contrario, la giusta malizia seo è decisamente indispensabile per generare un pillar article che sia davvero capace di incidere positivamente sul traffico del nostro dominio, pertanto ‘scrivere per i lettori‘ non sarà sufficiente di per sé. Una strizzata d’occhio a Google, magari prima di determinare title ed url del contenuto da pubblicare, sarà sempre utile per innescare quelle dinamiche di ranking che possono trasformare un contenuto in un vero ‘pillar article’, e generare quindi una preziosissima fonte di traffico quotidiano per qualunque tipo di sito.